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domenica, dicembre 04, 2005

Nuove contraddizioni, ma di altro genere 

Bisognerà che smetta di usare questo termine – “contraddizioni” – per indicare situazioni e fatti che mi resta difficile definire con una parola che forse è più appropriata ma che non riesco a trovare; potrei usare il termine “casini”, ma poi c’intenderemmo lo stesso? Lo spero.
Il primo casino è quello della cosiddetta porno-tax, una tassazione maggiorata per prodotti della pornografia che lo Stato, alla ricerca di nuove entrate medita di introdurre; a questo proposito il Ministro delle Pari Opportunità, Daniela Santanché, ha dichiarato: La porno-tax? Deve finanziare misure per la famiglia. Giusto tassare un prodotto non necessario come la pornografia”.
Nello stesso giorno, al Motor Show di Bologna, il Presidente della Ferrari, Luca Cordero di Montezemolo, ha presentato a ministri ed autorità varie la nuova auto del Cavallino rampante, dal costo di 1,5 milioni di euro (3 miliardi del vecchio conio): questa macchina ha, tra gli altri “pregi” ben 800 cavalli sotto il cofano.
Mi domando, se la pornografia non è un prodotto necessario, la macchina da 3 miliardi è invece necessaria? E mi rispondo: non solo non è necessaria ma neppure utile – se non per la Casa Produttrice ovviamente – perché se capita in mano a qualche imbecille, la strage è assicurata.
Ma come non è necessaria la Ferrari da 3 miliardi, non sono necessarie neppure le Porche o le Mercedes da 200 mila euro e passa, e non sono necessarie neppure le barche da miliardi e tante altre cose di lusso sfrontato.
Allora come facciamo? Mi sembra una cosa di una facilità e banalità irrisoria: si fa un elenco di oggetti di assoluta “non necessarietà” e, al fianco di ciascuno di questi si indica una tassazione aggiuntiva proporzionata al costo del prodotto; sono sicuro che si farebbero un bel po’ di quattrini. Il problema è semmai quello di impiegarli bene e non scialacquarli.
Il secondo casino si è verificato a Caltanisetta, dove la signora Elena, sposata e madre di una bambina, ha sentito l’irrefrenabile desiderio di “diventare” Cristian e, una volta ottenuto il cambio di identità ha sposato una cara e vecchia amica dei tempi del collegio, tale Antonella.
In questi casi non so se è il caso di fermarsi ad auguri generici oppure aggiungere anche il tradizionale “figli maschi”. Mah, non so proprio come comportarmi.
Un’altra cosa turba i miei pensieri di ragazzo semplice e di campagna: ma la signora Elena come ha fatto a diventare Cristian? Voglio dire, al di là della pratica burocratica, si è fatta “montare” anche l’accessorio che contraddistingue il maschietto? E, in caso positivo, come avviene questa operazione? Ed ancora, il Comune che ha cambiato sull’anagrafe il nome ha fatto prima un qualche accertamento, e in caso positivo in cosa è consistito, in un banale tastamento o in qualcosa di più scientifico?
Vedete quante domande, vedete quanti dubbi si hanno per una vicenda che io – ma credo anche molti di voi – considera “un casino”?
Comunque sia, se qualcuno di voi conosce come avviene il tramutamento di Elena in Cristian, al di là ripeto della fase burocratica, lo imploro di informarmi, chissà che un domani non mi venga comoda questa notizia!!

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