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sabato, dicembre 17, 2005

Ma che Paese é questo??!! 

Poco prima del Natale 2005 si stanno verificando delle cose in questo disgraziato Paese che nessuno avrebbe potuto immaginare: pensate che un grande banchiere, quando rimetteva da qualche sua personale speculazione, non trovava di meglio che “tassare” un milione di conti della sua banca di “soli” 30 euro a testa, raggranellando così 30/milioni di euro che, al vecchio conio, fanno circa 60 miliardi di lire.

Come possiamo definire questa sorta di “taglieggiamento” che mi ricorda tanto il gabelliere del film “Non ci resta che piangere” che pretende da ciascun passante il fatidico fiorino?

È forse una nuova forma di “finanzia creativa”? Oppure è una manovra talmente “di bassa lega” da mettere in crisi anche gli analisti stranieri che non sanno trovare una parola – ovviamente inglese – per definire questa forma di ruberia.

Al di là delle altre scorrettezze compiute dal Fiorani per portare avanti le sue spericolate operazioni finanziarie, questa forma di “tassazione” mi ha colpito in modo particolare; ricordate che negli anni ’70, a proposito dell’uso smodato della “cassa integrazione” venne coniato lo slogan: i profitti sono miei e le perdite le socializziamo”. Ecco,mi sembra di trovare forti assonanze con quanto accaduto alla BPI.

Adesso i caporioni sono stati arrestati – ma solo per non inquinare le prove, vedrete che presto saranno liberati – ed è in corso una indagine poderosa che implicherà la connivenza con apparati dello Stato, regalie a chi doveva controllare e mazzette a politici.

Di tutto questo si sta occupando la magistratura e ne riparleremo a tempo debito, cioè quando ne sapremo di più; quello invece che mi premerebbe chiarire subito è che, ritornando ai famosi 30 euro addebitati su un milione di conti, ad esclusione degli uscieri, le guardie notturne e le donne delle pulizie, tutto il resto del personale della banca è colpevole e quanto meno dovrebbe essere rimosso e trasferito ad altro incarico, con retrocessione di grado e conseguente diminuzione dello stipendio.

Quando dico tutti, alludo proprio a tutti, a cominciare dal Presidente del Consiglio di Amministrazione all’impiegato che ha materialmente eseguito la fraudolenta operazione, magari su ordine del superiore, al quale però poteva tranquillamente rifiutarsi di obbedire , come hanno fatto alcuni (pochissimi per la verità).

Probabilmente non ci sono leggi per fare questo, sicuramente i sindacati insorgerebbero a tutela dei poveri dipendenti da tutelare ad ogni costo, però dovete convenire con me che un minimo di giustizia, quella con la G maiuscola, imporrebbe questo, perché l’associazione a delinquere applicata a Fiorani e ad altri “pezzi grossi”, andrebbe estesa a tutta la struttura bancaria, con pochissime eccezioni.

Se non bastasse questo malcostume a farci ridere dietro da tutto il mondo, abbiamo poi il filone “Banca d’Italia” che è anch’esso un bubbone purulento e maleodorante: si comincia con i suoi ispettori della vigilanza che non hanno “visto” queste forme di tassazione sui poveri ed ignari correntisti e si arriva fino al Governatore, il cattolicissimo Fazio, amico intimo di Scalfaro e compagno di Messe mattutine e di vacanze estive .

Lasciamo stare per un momento le intromissioni nelle varie operazioni di scalata bancaria (Fiorani per l’Antonveneta e Consorte per la BNL), ma che si arrivi a ricevere dei regali di un certo valore proprio da uno che si deve controllare è il massimo.

Io posso capire che ci può essere una preesistente amicizia che provoca tali regali, ma quando si assume un incarico di tale rilevanza, gli amici devono essere avvertiti di non mandare neppure un mazzo di fiori; e invece oggi tutti i quotidiani pubblicano l’elenco dei regali dal 2000 al 2003, suddivisi per destinatario (moglie o figli): credo che con questo si sia toccato il fondo, è l’ora di togliere le tende, con le buone o con le cattive.


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