<$BlogRSDUrl$>

sabato, dicembre 03, 2005

Il Paese delle contraddizioni 

Forse anziché contraddizioni avrei dovuto usare il termine incongruenze, ma tanto – come si dice – basta intendersi, ed è quello che cercheremo di fare.
Il primo fatto che voglio sottoporre alla vostra attenzione si riferisce ad una delle Associazioni di Consumatori, precisamente il Codacons, il cui Presidente ho visto giorni fa in televisione mentre propugnava una nobile causa davanti al TAR del Lazio: addirittura aveva citato la RAI perché – secondo lui – nella trasmissioni “Affari Vostri” non veniva seguito un ordine di completa “casualità” per la scelta dei concorrenti.
Non so come sia andata a finire la discussione e neppure mi interessa – spero neppure a voi – ma quello che invece mi preme affermare è questo: in un Paese come il nostro, pieno di ladrocini, ruberie, tariffe aumentate a capocchia, contenitori di latte e di altro inquinati dall’inchiostro delle iscrizioni, servizi pubblici che non funzionano (in particolare i treni e gli aerei) si sta a perdere tempo per la partecipazione ad una trasmissione dalla quale scaturiscono dei soldi per i vincitori, ma vedendo sistematicamente la quale, ci ritroviamo tanta, ma tanta più gente rincoglionita. E si ricorre perché non è regolare la selezione? Si dovrebbe ricorrere ma per “abolire” la selezione, altre che storie!
E pensare che in altri Paesi – cito ad esempio l’America – l’Associazione Consumatori (ce n’è una sola a differenza che da noi dove le sigle sono molte) ha un altissimo potere d’intervento nel campo commerciale e dei servizi pubblici; in pratica, se viene evidenziato un difetto in un elettrodomestico, in una automobile o in un prodotto alimentare e l’Associazione muove l’appunto avvertendo i consumatori, la casa produttrice può tranquillamente ritirarlo dal commercio perché tanto la gente lo scansa come se fosse appestato; questo è uno degli esempi che i politologi anglosassoni chiamano “bilanciamento dei poteri”.
Il secondo fatto che mi preme farvi rilevare è il seguente: è in corso a Firenze la Conferenza Programmatica dei D.S., in vista delle prossime elezioni politiche; indovinate chi c’era tra gli invitati e vediamo se riuscite a pensare a quello che può aver detto.
Allora, l’invitato è addirittura Pininfarina, Vice Presidente di Confindustria e la frase ad effetto che ha pronunciato è stata la seguente: “Se sarete capaci di ridare credibilità e fiducia al Paese, e ripeto “se”, ci troverete al vostro fianco”.
Due commenti: è sintomatico di un Paese che non riesce più a capire dove stia andando, che un partito che si richiama ai fasti gloriosi del P.C.I, ad una tradizione operistica, inviti ad una propria convention uno di quelli che fino a qualche anno addietro era da tutti loro considerato un “nemico ed un affamatore dei lavoratori”; da notare che mentre il bravo Pininfarina pronunciava il suo discorso, i metalmeccanici – quelli che una volta si chiamavano le tute blu – erano in sciopero nazionale e stavano sfilando a Roma in un corteo di oltre trentamila operai per chiedere la chiusura del contratto di lavoro scaduto dall’inizio dell’anno.
Il secondo commento che mi sento di fare è che la presenza del Vice Presidente di Confindustria ha prodotto vari stati d’animo nei politici presenti: il neo rifondarolo Pietro Folena ha provato “amarezza” mentre quasi tutti gli altri si sono spellati le mani ad applaudire l’intervento in quanto apparentemente critico verso il governo in carica.
Un noto intellettuale afferma che “la politica è prima di tutto la ricerca del consenso”, ma c’è modo e modo di ricercare questo consenso che, tradotto in voti, porta come conseguenza “le poltrone”. Certo che Togliatti, Paietta, ma lo stesso Berlinguer si stararanno rotolando nella tomba.

This page is powered by Blogger. Isn't yours?