<$BlogRSDUrl$>

domenica, dicembre 11, 2005

Edonismo e castità 

Facciamo un passo indietro: il mio medico curante mi ha da sempre definito come “edonista” e ha dato questa definizione con un misto di invidia e di riprovazione; all’epoca in cui per la prima volta venni etichettato con quella parola, mi precipitai sul Devoto-Oli e alla vice edonista ebbi a trovare la seguente definizione: “persona che fonda sul piacere i propri principi”.

Visto che queste parole non mi si attagliavano per niente – almeno come mi vedo io – passai sopra alla definizione e mi dissi che il mio medico, o non conosceva l’esatto significato del termine (può essere anche per un laureato!!) oppure non mi conosceva così a fondo dal dare questo tipo di giudizio.

Poi non ci ho pensato più, anche se il medico ogni tanto – per fortuna lo vedo una volta l’anno di media – mi ripeteva questa sua considerazione; adesso sento un'altra persona, ben più autorevole di lui, usare lo stesso termine, ovviamente non riferito a me ma a molta altra gente. Sentite qua sotto come è andata.

Il Papa ha riunito tutta una schiera di religiosi e religiose e li ha ringraziati per il “servizio quanto mai apprezzato” che svolgono inserendosi nelle varie realtà sociali e pastorali; dopo avere elogiato l’impegno dei religiosi su vari fronti ed il loro impegno nella collaborazione all’interno dei vari campi dell’azione pastorale, il Santo Padre ha proseguito affermando che “di fronte all’avanzata dell’edonismo, a voi è richiesta la coraggiosa testimonianza della castità, come espressione di un cuore che conosce la bellezza e il prezzo dell’amore di Dio. Di fronte alla sete di denaro, la vostra vita sobria e pronta al servizio dei più bisognosi ricorda che Dio è la ricchezza vera che non perisce”.

Capisco adesso di essermi cacciato in un bel pasticcio, nel voler commentare una definizione affibbiatami con un passo di un discorso papale; se ho ben capito, l’antitesi dell’edonismo sarebbe la castità, o meglio, l’esibizione della castità: questa formula mi sembra che porti poco lontano, in quanto la castità – come la vediamo noi laici – è solo una forma di privazione di una delle creazioni di Dio meglio riuscita: il sesso.

Se il Padreterno non avesse voluto che l’uomo e la donna di dedicassero con grande intensità ai piaceri della carne, li avrebbe “costruiti” in maniera diversa – intendo il dentro ovviamente – e invece, fin dai tempi antichi si è visto che “il piacere” in molti casi ha fatto aggio su altri valori allora imperanti: si pensi per un attimo alla costruzione del vitello d’oro oppure all’altra costruzione, quella della Torre di Babele. Entrambe queste manifestazioni, fedelmente riportate dai testi sacri, contengono una componente orgiastica che può ben sposarsi con il termina “edonismo” di cui abbiamo parlato.

Non voglio continuare su questa strada irta di bucce di banana, ma devo ribadire un concetto che mi riguarda personalmente: il sesso ha avuto e continua ad avere un posto preminente nella mia vita, nella mia attività di tutti i giorni; questo rivolgere la propria attenzione al sesso non mi ha intralciato (e non mi intralcia neppure adesso) nel dedicare una gran parte della mia quotidianità ad altri valori che potremmo definire “assistenziali” anche se non si possono catalogare pedissequamente in questa forma di volontariato; come ho avuto modo di dire altre volte, il mio campo di azione è – ed è stato da vari anni a questa parte – l’educazione ad una corretta fruizione dei mezzi di comunicazione di massa, una forma di “educazione” avversata da tutte le forme di potere presenti nella nostra società (politica, commerciale, religiosa, ecc), quindi non è facile tale azione e non è neppure ben remunerata, anzi è basata addirittura sul rimetterci di tasca propria.

Eppure l’ho fatta e continuo a farla, ovviamente , però, rimanendo il solito “edonista”.


This page is powered by Blogger. Isn't yours?