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venerdì, novembre 18, 2005

Zibaldone n.13/2005 

Il precedente “zibaldone” l’avevo realizzato a fine estate e adesso che arrivano i primi freddi vorrei metterne un altro on-line per tre argomenti che hanno destato il mio interesse e dei quali intendo parlare con voi.
Il PRIMO si riferisce alla notizia di provenienza del Consiglio dei Ministri, secondo la quale il governo ha approvato un decreto che impone a tutte le forze politiche l’immissione nelle sue liste di “almeno” il 33% di donne; coloro che non si atterranno a questa norma avranno ridotti i rimborsi elettorali.
Una mia considerazione: fin quando le donne staranno a quello che gli uomini faranno per loro non otterranno mai quella parità che loro invocano, anzitutto perché – da quel che ho avuto modo di conoscere – le donne sono di gran lunga superiori – e quindi non pari - agli uomini in quasi tutti i settori della vita e poi perché (e questo non è opinabile) sono più numerose.
Quindi esse dovrebbero affrontare il problema e cercare di risolverlo in modo anche “rivoluzionario”, ma comunque risolverlo loro e non aspettare che siano gli altri (cioè i maschietti) a risolverlo.
Il SECONDO riguarda ancora le donne, ma non viste in ambito politico, ma in quanto esseri umani di sesso femminile; vorrei premettere che tra i miei interessi specifici la donna è stata da sempre al primo posto, forse anche con qualche concezione maschilista (della quale chiedo venia) ma in testa ai miei pensieri ci sono sempre le donne; al secondo la cultura e il cinema, al terzo l’arte, al quarto i cavalli.
Da loro però mi sarei aspettato una maggiore chiarezza per quanto riguarda i rapporti con l’altro sesso: sento parlare in continuazione di “amore”, di “innamoramenti” e queste situazioni dopo 15, massimo 30 giorni sfumano nel nulla: l’amore se ne è andato, ci vuole pazienza, mi sento dire da questa sorta di calendari viaggianti che sono le nostre pin-up ed i loro compagni muscolosi e palestrati.
Mi limiterò allora a dare una mia definizione di amore, non pretendendo certo di avere la verità assoluta, ma soltanto di dare un contributo di chiarezza all’interno di questi rapporti: “amore è completa dedizione all’altro senza aspettativa di contraccambio”. Sono sicuro che mi considererete vecchio e sorpassato, ma vi assicuro che non è così e vi assicuro anche che questa definizione è l’unica che possa stare in piedi all’interno di un rapporto che deve, per forza di cose, prevedere delle rinunce e dei sacrifici; le altre cose che avvengono all’interno della coppia – lodevolissime e molto interessanti – sono “sesso” e non c’entrano con l’amore se non in forma decisamente marginale.
Diciamo piuttosto che abbiamo anche un certo timore a imbarcarsi in una situazione che vediamo andare verso l’amore, quell’amore folle e totale che ci acceca e ci rende tanto vulnerabili; ma è questo l’amore, non chiamate un suo succedaneo, ripeto bello e piacevolissimo, con lo stesso nome, perché non è la stessa cosa.
Il TERZO riguarda un argomento completamente diverso da quelli sinora trattati: Silvio Berlusconi chiederà ad ogni candidato da inserire nelle liste un contributo alle spese elettorali del partito di 50.000 euro, che potrebbero salire a 70.000 in caso di collocazione nei primi posti della lista che sono, come è noto, i più ambiti in quanto considerati “blindati” per il risultato finale.
Pensierino della sera: “gli aspiranti onorevoli vengono considerati alla stessa stregua dei concessionari di auto, ai quali la casa madre chiede una quota proporzionale alle macchine vendute, quale contributo alla campagna pubblicitaria nazionale”.

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