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sabato, novembre 26, 2005

Ancora violenza sulle donne: basta!! 

In questi ultimi tempi si assommano sempre più gli episodi di violenza sulle donne, alcuni dei quali finiti poi tragicamente: lungi da me il cercare la causa scatenante (non ho né i mezzi né le capacità) ma vorrei parlarne con tutti voi che mi fate l’onore di leggermi per cercare insieme qualcosa che serva se non altro ad attenuare il problema.
Anzitutto analizziamo questi eventi (ovviamente solo i più clamorosi), partendo dal più recente e cioè quello che si è verificato a Bologna e che è stato anche ripreso dalle telecamere di un distributore che mostrano la ragazza (una trentenne friulana appena arrivata in città per seguire un master) che scende dall’autobus ed è seguita da un uomo che la spinge violentemente ad attraversare la strada e la porta di forza in un giardinetto, la picchia selvaggiamente e la violenta.
Le telecamere mostrano – per la verità – anche qualcos’altro: lungo la strada attraversata dalla strana coppia, transitano varie auto che, voglio sperare non si siano accorte di niente perché non solo non si fermano ma neppure rallentano; si vede poi che ai bordi della strada passano anche dei pedoni che però, anch’essi, o fanno finta di non vedere oppure non vedono veramente.
Qualcuno però ha visto, perché la volante della Polizia arriva su chiamata anonima: può trattarsi di un cittadino che non se la sentiva di mettersi contro al bruto violentatore, il quale sembrerebbe di origine nordafricana, sia dai dati somatici del volto e sia dalle poche parole pronunciate in francese.
E questo è uno; passiamo al secondo, finito purtroppo ancora più tragicamente: mi riferisco al killer di Deborah – tale Emiliano Santangelo – già incarcerato per avere fatto violenza a varie ragazze, tra le quali Deborah appena tredicenne, e uscito di prigione dopo alcuni anni di carcerazione e subito dedito ad altre violenze, a minacce verso coloro che l’avevano denunciato, sfociate in un delitto bestiale, fatto di svariate coltellate e culminato con il passaggio del delinquente sopra al cadavere della ragazza utilizzando la sua auto.
Questo signore che viene descritto da tutti come un violento e uno instabile di mente, si vantava con la gente delle proprie gesta e continuava imperterrito a proferire minacce nei confronti di tutti; dice la sorella di Deborah: “in dieci anni non hanno mai fatto niente (riferendosi alle Forze dell’Ordine) e la scusa era sempre la stessa, abbiamo le mani legate. La paura cresceva sempre più con il tempo, eravamo letteralmente perseguitati da questo pazzo, non solo Deborah, ma tutta la famiglia, arrivavano lettere minatorie e sms, ci hanno tagliato le gomme più volte e anche tentato di bruciare l’auto. E poi, Deborah, più che denunciarlo che cosa poteva fare?”.
In questi due fatti ci sono alcuni elementi che mi colpiscono particolarmente: nel primo la sostanziale indifferenza della gente che passa e si gira dall’altra parte mentre il bruto trascina con la violenza la ragazza nel giardinetto; successivamente qualcuno – richiamato dalle grida della giovane – telefona alle Forze dell’Ordine quasi a togliersi dagli impicci e a passare la patata bollente al militi; ma nessuno che faccia il minimo accenno di intervenire.
Nel secondo abbiamo invece una costante: il bruto può permettersi di preannunciare la propria violenza in tutti i modi ma l’autorità sembra impotente ad intervenire fino al momento in cui queste minacce diventano fatti reali. Anche qui abbiamo indifferenza, ma non della gente, che anzi denuncia le minacce, bensì delle autorità e la cosa mi sembra assai più grave.
Voi che ne pensate?

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