lunedì, ottobre 03, 2005
Spunti, anche comici, dal mondo della pubblicità
Nel mondo della pubblicità capita di vedere quasi di tutto e, comunque sia, il tutto è molto più divertente di quello che accade nel mondo politico, dove i vecchi barbogi si atteggiano a ultime vestali dei buoni pensieri.
Cominciamo dal primo spunto, comico, che ho visto proprio ieri – 2/10, Festa dei Nonni – e si riferisce ad un augurio molto ripetuto che dagli schermi televisivi un’Azienda ha inviato "a tutti i nonni d’Italia"; volete sapere il nome del prodotto pubblicizzato: semplice, la pasta per dentiere Polident, la quale mostrando uno stile invidiabile glissa sulla tipologia del prodotto e carica di significato soltanto il nome del marchio e gli auguri.
Se ci pensiamo bene non c’è niente di cui stupirsi, poiché nella Festa degli Innamorati (14 febbraio, San Valentino) molte sono le Aziende che si rifanno a questa data e sottacendo un invito al regalo – in particolare di "lui" a "lei" – legano il prodotto reclamizzato con la festività.
E la Polident ha – sia pure con qualche accorgimento – fatto la stessa cosa: poiché non poteva invitare al regalo i nipoti, ha invitato i nonni a ricordarsi di quel prodotto che è per loro un continuo regalo, permettendo loro di mangiare bene, parlare bene e, se del caso, scambiare anche qualche bacio con il partner.
La cosa che mi ha colpito è la enorme ridondanza che è stata data alla campagna televisiva: i commercial che ho avuto modo di vedere personalmente sono stati una quantità impressionante, soprattutto considerando che si trattava di una pubblicità "di un solo giorno", non prevedendo né un prima né un dopo, ma soltanto il giorno dell’evento.
Il secondo commento sulla pubblicità televisiva in genere riguarda la percentuale dei prodotti che dedicano risorse a questa forma di contatto con il pubblico; da una ricerca condotta dall’A.P.I. (Associazione Pubblicitari Italiani) oltre il 40% del mercato è retto da aziende fornitrici di servizi di telefonia mobile, il 25% da aziende automobilistiche e quasi il 20% da finanziarie e banche.
A proposito di queste ultime, avete visto lo spot di Capitalia con tutta quella massa di comparse che rende il "plot" narrativo assai simile – per impostazione strutturale – al famoso "spot di Gandhi realizzato da Telecom; da quello spot di Capitalia non si può altro che rendersi conto che è perfettamente vero quanto affermato da varie Associazioni Consumatori quando accusano le banche italiane di essere le più care in Europa, ed infatti le banche degli altri paesi – vedasi la vicenda Antonveneta – cercano di entrare in questo mercato che al momento si mostra assai remunerativo per gli azionisti di riferimento.
Terza ed ultima "spigolatura" che ho trovato in pubblicità (cartacea questa volta) è la pagina acquistata da Sony Italia e che riporta l’immagine del volto di un giovane con sulla testa una corona di spine e, come slogan, "10 anni di passione!", alludendo al decennale dell’arrivo in Italia della Playstation.
Chiaro l’intento del pubblicitario di abbinare "la passione" dei giovanissimi nel giocare con la Palystation, alla "passione" di Gesù e, in particolare al titolo del film di Mel Gibson che si riferisce proprio a quest’ultimo aspetto della vita di Cristo.
Quasi tutte le autorità ecclesiastiche hanno gridato allo scandalo – il Cardinale Tonini, vera mosca cocchiera dei "benpensanti", in testa – ottenendo così che quell’immagine adesso viene pubblicata non solo a pagamento, ma anche nelle pagine interne dei giornali, a supporto degli articoli che illustrano le prese di posizione dei cattolici: bel risultato: bel risultato!
Bel colpo invece per l’autore della pubblicità: è riuscito a far parlare della sua campagna pubblicitaria anche al di fuori delle pianificazioni a pagamento!
Cominciamo dal primo spunto, comico, che ho visto proprio ieri – 2/10, Festa dei Nonni – e si riferisce ad un augurio molto ripetuto che dagli schermi televisivi un’Azienda ha inviato "a tutti i nonni d’Italia"; volete sapere il nome del prodotto pubblicizzato: semplice, la pasta per dentiere Polident, la quale mostrando uno stile invidiabile glissa sulla tipologia del prodotto e carica di significato soltanto il nome del marchio e gli auguri.
Se ci pensiamo bene non c’è niente di cui stupirsi, poiché nella Festa degli Innamorati (14 febbraio, San Valentino) molte sono le Aziende che si rifanno a questa data e sottacendo un invito al regalo – in particolare di "lui" a "lei" – legano il prodotto reclamizzato con la festività.
E la Polident ha – sia pure con qualche accorgimento – fatto la stessa cosa: poiché non poteva invitare al regalo i nipoti, ha invitato i nonni a ricordarsi di quel prodotto che è per loro un continuo regalo, permettendo loro di mangiare bene, parlare bene e, se del caso, scambiare anche qualche bacio con il partner.
La cosa che mi ha colpito è la enorme ridondanza che è stata data alla campagna televisiva: i commercial che ho avuto modo di vedere personalmente sono stati una quantità impressionante, soprattutto considerando che si trattava di una pubblicità "di un solo giorno", non prevedendo né un prima né un dopo, ma soltanto il giorno dell’evento.
Il secondo commento sulla pubblicità televisiva in genere riguarda la percentuale dei prodotti che dedicano risorse a questa forma di contatto con il pubblico; da una ricerca condotta dall’A.P.I. (Associazione Pubblicitari Italiani) oltre il 40% del mercato è retto da aziende fornitrici di servizi di telefonia mobile, il 25% da aziende automobilistiche e quasi il 20% da finanziarie e banche.
A proposito di queste ultime, avete visto lo spot di Capitalia con tutta quella massa di comparse che rende il "plot" narrativo assai simile – per impostazione strutturale – al famoso "spot di Gandhi realizzato da Telecom; da quello spot di Capitalia non si può altro che rendersi conto che è perfettamente vero quanto affermato da varie Associazioni Consumatori quando accusano le banche italiane di essere le più care in Europa, ed infatti le banche degli altri paesi – vedasi la vicenda Antonveneta – cercano di entrare in questo mercato che al momento si mostra assai remunerativo per gli azionisti di riferimento.
Terza ed ultima "spigolatura" che ho trovato in pubblicità (cartacea questa volta) è la pagina acquistata da Sony Italia e che riporta l’immagine del volto di un giovane con sulla testa una corona di spine e, come slogan, "10 anni di passione!", alludendo al decennale dell’arrivo in Italia della Playstation.
Chiaro l’intento del pubblicitario di abbinare "la passione" dei giovanissimi nel giocare con la Palystation, alla "passione" di Gesù e, in particolare al titolo del film di Mel Gibson che si riferisce proprio a quest’ultimo aspetto della vita di Cristo.
Quasi tutte le autorità ecclesiastiche hanno gridato allo scandalo – il Cardinale Tonini, vera mosca cocchiera dei "benpensanti", in testa – ottenendo così che quell’immagine adesso viene pubblicata non solo a pagamento, ma anche nelle pagine interne dei giornali, a supporto degli articoli che illustrano le prese di posizione dei cattolici: bel risultato: bel risultato!
Bel colpo invece per l’autore della pubblicità: è riuscito a far parlare della sua campagna pubblicitaria anche al di fuori delle pianificazioni a pagamento!