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martedì, ottobre 04, 2005

Scioperi...motivati e una mia risposta ad un lettore 

Qualcuno dei miei lettori si ricorderà che tempo addietro ebbi la malaugurata idea di formulare un concetto che – grosso modo – diceva così: perché le segreterie dei Sindacati quando viene indetto uno sciopero particolarmente importante non inviano ai quotidiani (con preghiera di pubblicazione) le motivazioni che hanno indotto a questa estrema forma di protesta?
Non credo che sia scaturito dalla mia richiesta, ma i quotidiani di ieri, a proposito dello sciopero indetto per domenica 9 e lunedì 10 prossimi in tutto il settore dei trasporti (48 ore filate), hanno pubblicato le motivazioni di questa agitazione; ve le elenco, caso mai a qualcuno di voi fosse sfuggito: 1) Difesa del diritto alla libera associazione sindacale; 2) Democrazia nei posti di lavoro; 3) Ripristino diritto di sciopero; 4) Piano Nazionale dei trasporti che preveda progetti con obiettivi di sviluppo. Le sigle sindacali che hanno indotto questa manifestazione sono il SULT, il SINCOBAS e la CNL.
Quando ho letto questa roba ho avuto un mezzo sturbone, ma subito dopo mi sono ricordato del detto "chi è causa del suo mal pianga se stesso" e mi sono detto che si stava meglio quando si stava peggio, cioè si stava meglio quando ci dicevano che c’era sciopero senza tante spiegazioni, perché adesso con queste "motivazioni" io mi sento anche preso in giro (si dovrebbe dire in un altro modo ma ci sono delle signore).
Sulle presunte motivazioni a fronte delle quali è stato indotto uno sciopero di 48 ore (non un simbolico due ore) non credo che metta conto scendere in maggiori dettagli, anche perché più vado avanti e più mi arrabbio.
Un’altra cosa invece merita un minimo di attenzione: se non vado errato, due giorni di sciopero su 22 o 23 giorni lavorativi di un mese, rappresentano circa un decimo del tempo su cui si dovrebbe effettuare il computo della retribuzione, quindi i lavoratori in sciopero al 27 del mese riscuoteranno il 10% in meno – grosso modo ovviamente – del proprio stipendio: e con la miseria che abita in tutte le tasche degli italiani si possono permettere di buttare i soldi in questo modo?
Ed ora passiamo alla mia risposta ad un lettore del mio blog che mi ha inviato un commento; premetto che non ho mai replicato a nessuno – neppure agli insulti (rari) – ma questa volta voglio proprio mettere alcuni puntini sulle i, con calma, correttezza e sperando di rimanere amico di questo mio lettore.
Dunque il signore – del quale non rivelo neppure il nikname, o comunque il soprannome, per ovvi motivi di riservatezza – ha replicato ad un mio post di alcuni giorni fa in cui cercavo di individuare l’obiettivo di Osama Bin Laden, dopo gli ultimi attentati, quelie dell’Isola di Bali.
A questo mio intervento, giusto o sbagliato che sia, mi viene replicato citando tutta una serie di nefandezze compiute da Bush in Irak contro la popolazione civile, tutte cose contro le quali mi sono scagliato anch’io e non una sola volta.
Quello che però non mi appare logico, è la messa in relazione delle nefandezze di uno con le nefandezze dell’altro, e questo per due ordini di motivi: primo, Bin Laden non compie quelle azioni "in risposta" a Bush ma con un altro e ben diverso obiettivo; secondo, non posso accettare che i due personaggi vengano "paragonati", per un motivo semplicissimo: Bush fra tre anni è out, gli americani – se lo riterranno opportuno – cambieranno totalmente l’ideologia dell’inquilino della Casa Bianca; Osama temo che nessuno al mondo può schiodarlo da dove si trova e questo, caro amico, per me rappresenta una differenza sostanziale.

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