venerdì, ottobre 21, 2005
Questi bambini, cosa penseranno di noi!
Scrivo questa breve nota prima che inizi la nuova trasmissione di Celentano “Rockpolitik”, alla quale dovrebbe partecipare – previe dimissioni da eurodeputato – il “martire” della sinistra Michele Santoro; ripeto che voglio terminare questo post prima dell’inizio della puntata perché non voglio dare l’idea di stare a vedermela, o peggio ancora di avere scritto dopo la visione.
Allora, dicevamo della “strana coppia”: anzitutto il conduttore, Adriano Celentano che si riprova – come ogni anno – a mettere in piedi una trasmissione che produca della buona musica (e questo ci riuscirà senz’altro) ed inoltre gli consenta di mettere in scena i suoi famosi monologhi, fatti per la maggior parte dalle sue altrettanto famose pause silenti; nei due anni scorsi “il molleggiato” non è riuscito a graffiare come in precedenza e l’ascolto – pur molto alto (circa 10 milioni di spettatori - non lo ha gratificato come si attendeva.
Per questa edizione (4 puntate, 2,5 milioni di euro l’una e quindi 10 milioni complessivi) ha pensato di fare polemica ancora prima di iniziare e quindi di usufruire dell’effetto trascinamento che stampa e televisioni gli hanno assicurato; invito Biagi, Luttazzi, Santoro, cioè gli epurati di Berlusconi, e mi butto a capo fitto sulla satira politica: attenzione, però, perché Adriano è troppo intelligente per scendere a così bassi e facili livelli.
Biagi e Luttazzi non hanno accettato l’invito, mentre Santoro ne ha approfittato per annunciare il suo abbandono del seggio di eurodeputato a Bruxelles ed il rientro in grande stile nel mondo della televisione, specie ora che c’è da sostenere Prodi ed anche “dopo” quando il centro sinistra avrà vinto e ci sarà da spartirsi le spoglie degli avversari.
In pratica, questo “incontro scellerato” fa bene a entrambi, porta l’acqua ai mulini di tutti e due e quindi era logico che il matrimonio si facesse e in grande pompa.
Una cosa vorrei chiarire e voglio sperare che la gente che assisterà allo show di questa sera se ne renderà conto: i signori che fanno satira, che lamentano la poca libertà di azione (che poi invece gli è stata concessa), sono due miliardari, due che dalla vita hanno avuto soltanto caramelle ripiene e niente carbone, due che le hanno vinte tutte e sono sempre rimasti a galla – si potrebbe dire con un detto delle mie parti: “come le merde” – in qualunque situazione si siano trovati e, soprattutto, due che hanno sempre giocato le carte della vita partendo sempre da situazioni di comodo.
Stiamo attenti, perché la “pretesa” liberà totale di azione per oltre un’ora di trasmissione, di cui nessuno sa niente, di cui nessuno conosce neppure l’oggetto, è una tale anomalia che fa balzare sulla sedia chiunque ha fatto un po’ di televisione come me: non esistono altri casi del genere; forse se alla RAI si presentasse Papa Ratzinger per chiedere la stessa cosa di Celentano, qualcuno avrebbe da ridire; e giustamente, aggiungo io!
Comunque, beati chi può, basta che non tiri troppo la corda perché potrebbe spezzarsi.
Allora, dicevamo della “strana coppia”: anzitutto il conduttore, Adriano Celentano che si riprova – come ogni anno – a mettere in piedi una trasmissione che produca della buona musica (e questo ci riuscirà senz’altro) ed inoltre gli consenta di mettere in scena i suoi famosi monologhi, fatti per la maggior parte dalle sue altrettanto famose pause silenti; nei due anni scorsi “il molleggiato” non è riuscito a graffiare come in precedenza e l’ascolto – pur molto alto (circa 10 milioni di spettatori - non lo ha gratificato come si attendeva.
Per questa edizione (4 puntate, 2,5 milioni di euro l’una e quindi 10 milioni complessivi) ha pensato di fare polemica ancora prima di iniziare e quindi di usufruire dell’effetto trascinamento che stampa e televisioni gli hanno assicurato; invito Biagi, Luttazzi, Santoro, cioè gli epurati di Berlusconi, e mi butto a capo fitto sulla satira politica: attenzione, però, perché Adriano è troppo intelligente per scendere a così bassi e facili livelli.
Biagi e Luttazzi non hanno accettato l’invito, mentre Santoro ne ha approfittato per annunciare il suo abbandono del seggio di eurodeputato a Bruxelles ed il rientro in grande stile nel mondo della televisione, specie ora che c’è da sostenere Prodi ed anche “dopo” quando il centro sinistra avrà vinto e ci sarà da spartirsi le spoglie degli avversari.
In pratica, questo “incontro scellerato” fa bene a entrambi, porta l’acqua ai mulini di tutti e due e quindi era logico che il matrimonio si facesse e in grande pompa.
Una cosa vorrei chiarire e voglio sperare che la gente che assisterà allo show di questa sera se ne renderà conto: i signori che fanno satira, che lamentano la poca libertà di azione (che poi invece gli è stata concessa), sono due miliardari, due che dalla vita hanno avuto soltanto caramelle ripiene e niente carbone, due che le hanno vinte tutte e sono sempre rimasti a galla – si potrebbe dire con un detto delle mie parti: “come le merde” – in qualunque situazione si siano trovati e, soprattutto, due che hanno sempre giocato le carte della vita partendo sempre da situazioni di comodo.
Stiamo attenti, perché la “pretesa” liberà totale di azione per oltre un’ora di trasmissione, di cui nessuno sa niente, di cui nessuno conosce neppure l’oggetto, è una tale anomalia che fa balzare sulla sedia chiunque ha fatto un po’ di televisione come me: non esistono altri casi del genere; forse se alla RAI si presentasse Papa Ratzinger per chiedere la stessa cosa di Celentano, qualcuno avrebbe da ridire; e giustamente, aggiungo io!
Comunque, beati chi può, basta che non tiri troppo la corda perché potrebbe spezzarsi.