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domenica, ottobre 30, 2005

E la Germania va... 

Stai a vedere che adesso mi tocca schiattare d’invidia anche per i tedeschi che ho sempre considerato molto, ma molto inferiori al genio italico.

Sentite la storia: alle elezioni politiche di metà settembre le due coalizioni – quella capitanata da Schroeder e quella della Merkel – non hanno ricevuto consensi tali da poter formare il governo da soli; allora si sono prospettate due soluzioni: la prima, quella di ritornare subito alle urne – ma vi immaginate che figura verso l’elettorato – e la seconda di mettersi insieme, fare cioè quella che è stata definita subito la “grande coalizione”.

È stata scelta la seconda ipotesi, ma rimaneva da decidere chi avrebbe guidato il nuovo esecutivo, in quanto entrambi – e con validi motivi – accampavano il diritto di farlo; secondo logica avrebbe dovuto essere il leader del partito che aveva ottenuto più voti, ma le differenze erano così minime che prestavano il fianco a svariate interpretazioni: comunque sia, dopo pochissime riunioni, il nodo è stato sciolto e il governo è stato affidato alla bionda Merkel, la compagine ha avuto un’equa spartizione dei ministeri tra i due partiti e – ultima considerazione – l’ex Cancelliere Schroeder, al quale era stato offerto il dicastero degli esteri, ha preferito non entrare nel governo e dedicarsi maggiormente alla ristrutturazione del proprio partito.

Vi prego di seguire le date: si è votato a metà settembre, cioè circa 45 giorni fa, ma si è “perso” due settimane per le elezioni a Dresda, rimandate a causa della morte di un candidato; quindi si può dire che trenta giorni or sono, si è conclusa la votazione a Berlino e si è saputo ufficialmente i risultati.

Ebbene, ad oggi, oltre che la composizione del governo con l’assegnazione di tutti i ministeri, c’è già stata una manovra finanziaria “bipartisan” da 35 miliardi di euro (70 mila miliardi del nostro vecchio conio) in grado – a loro dire – di mettere a posto i conti pubblici e di sanare la traballante economia tedesca.

E, a onor del vero, qualche risultato – almeno sotto il profilo psicologico – già si avverte, nelle code ai ristoranti ed ai teatri, nei negozi di abbigliamento molto più pieni di prima; insomma sembra che la gente abbia una maggiore fiducia rispetto a prima (dico fiducia perché ancora non si possono certo vedere gli effetti della manovra di bilancio).

Ho parlato di invidia e lo voglio ripetere – provo invidia per i tedeschi – e voglio spiegarne il motivo: anzitutto per i tempi che hanno determinato l’insediamento del nuovo governo: nonostante l’impasse del quasi pareggio, in circa venti giorni è andato tutto a posto; qualcuno si ricorda le elezioni del 2001, quando il governo Berlusconi – nonostante una maggioranza record – impiegò oltre un mese soltanto per dirimere le questioni tra gli alleati “affamati” di posti di comando?

E poi la manovra finanziaria – di quelle mostruose dimensioni – realizzata in modo “bipartisan” senza scannamenti e polemiche; ve lo immaginate qui da noi il buon Romano Prodi che si siede al tavolino accanto a Silvio Berlusconi e butta giù una manovra finanziaria di quelle dimensioni: anzitutto le polemiche da parte dei più svariati alleati (specialmente i piccoli) si sprecherebbero e poi i due che realizzano qualcosa insieme per il bene del loro paese non riesco proprio a vederceli.

E questo cosa ci porta a concludere? Che da noi si preferisce fare qualcosa che dia visibilità anziché una cosa che serve alla gente ma della quale non si sa a chi attribuire il merito.

Un ultima domanda: ma è stato sempre così oppure questa avversione tra le due parti in causa è maturata in particolare con l’avvento dell’anomala figura di Berlusconi?


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