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martedì, settembre 20, 2005

E qui da noi come stiamo andando con i sondaggi? 

Mentre tutti – o quasi – inneggiano al grande recupero di Schroeder che i sondaggi davano perdente netto e che invece è arrivato quasi a pareggiare, qui da noi continua una doppia azione politica mirata nelle due posizioni chiave della lotta elettorale: da una parte le prove di una nuova legge elettorale – che nessuno vuole tanto meno chi la presenta – e dall’altra la situazione dei sondaggi.
Per la nuova legge elettorale, si tratta di una di quelle sortite dei partiti ex DC che all’ultimo momento, quindi senza speranza che si trovi un accordo, lanciano l’idea di un ritorno al proporzionale puro, con premio di maggioranza e con sbarramento – ancora da decidere di quale entità – con l’obiettivo di controbattere il maggioritario delle precedenti consultazioni, ma soprattutto contro il celebre “mattarellum” che non prende il nome dallo strumento per fare la pasta sfoglia, ma dall’ideatore (on.Mattarella, ex D.C.) del complicatissimo sistema per recuperare i voti dei piccoli partiti che diventano un surplus dei grandi schieramenti.
Gli ex D.C. riuniti nell’U.D.C. (centro destra) hanno posto a Berlusconi tutta una serie di aut aut in assenza dei quali essi sarebbero pronti a scendere in campo da soli, prendendo meno di un quarto dei parlamentari attuali, ma provocando un danno enorme alla coalizione (per la serie: tagliarsi le palle per fare dispetto alla moglie).
All’interno della Casa della Libertà non hanno trovato nessun seguace appassionato del proporzionale e quindi si sono ritrovati soli, sostenuti soltanto – tiepidamente per la verità – dal Cavaliere che lo ha fatto quasi per dovere di rappresentanza, ma certo che non si sarebbe andati oltre nella proposta.
Nel Centro Sinistra si è addirittura gridato allo scandalo e alla “legge truffa” di degasperiana memoria, facendo più rumore del lecito, ma indotti a questo dall’assurdità di una proposta di questa levatura che prende l’avvio a meno di dieci mesi dalle elezioni.
Anche se lasciata sola, l’U.D.C. insiste nella proposta e anche nell’attaccare personalmente Berlusconi – in particolare Casini e Follini si distinguono in questa attività – e oggi il Cavaliere è sbottato (nuovamente?) per dire che se non la smettono li sbatte fuori dalla coalizione.
Ovviamente il tutto è litigio di facciata, perché la sera poi ci incontriamo a cena e cerchiamo di ricucire, ma l’elettorato recepisce una sostanziale divisione all’interno della coalizione e quindi se ne scappa oppore – nel migliore dei casi – non vota..
La coalizione che fa capo a Prodi, farebbe bene a non impicciarsi di queste beghe da bottegai; non attaccare l’avversario non è cavalleria in questo caso, ma opportunismo, in modo da non fornirgli alcun appiglio per una rissa da saloon che favorirebbe solo chi è in svantaggio.
Già, ma chi è in vantaggio? Da alcuni sondaggi sembra che il Centro Sinistra abbia nove punti di vantaggio sul Centro Destra; da altre fonti il risultato attualmente sarebbe in parità o quasi.
Visto quello che è successo in Germania – ma non facciamone un esempio perfetto, perché così non è – anche chi si ritrova in vantaggio ha giustamente il timore degli errori dei sondaggisti e – ripeto ancora giustamente – continua a tirare la carretta come se niente fosse: questo è il giusto atteggiamento, fatto di due parti, la prima è quella di non replicare alle provocazioni e la seconda è quella di affrontare soltanto “le cose serie” quelle cose cioè che premono al cittadino comune che non ha ancora deciso chi possa meglio aiutarlo ad uscire da questa situazione di m…

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