<$BlogRSDUrl$>

domenica, settembre 25, 2005

Basta parlare di politica 

Facciamo un po’ di pausa e freghiamocene – almeno per un giorno – del teatrino della politica, all’incirca come avviene nelle “Domeniche ecologiche” che – magari non risolvono niente – ma ci fanno esclamare “Toh, come si stava meglio quando non c’erano tutte queste….”
E se non parliamo di politica di cosa parliamo? Per esempio potremmo commentare la situazione dell’America ed in particolare quella degli stati del Sud (Louisiana e ora Texas) che dopo avere subito le più tremende distruzioni dall’uragano Katrina adesso sta lottando contro un nuovo evento del genere – denominato Rita – e spera di non fare il bis.
Un commento mi scappa di farlo, anche se so benissimo che verrò tacciato della più bieca demagogia, ma io lo faccio lo stesso: ma tutti i quattrini che si spendono per le missioni spaziali, quelli che si spendono per le armi di distruzione di massa ed altri sperperi del genere, non credete che sarebbero meglio spesi per combattere contro questi fenomeni della natura i quali – pur non potendo eliminarli – potrebbero essere ridotti di intensità e quindi resi meno distruttivi: oltre agli uragani alludo alla nebbia, causa di tanti incidenti automobilistici, ed anche alle anomale siccità che periodicamente si verificano in questo nostro mondo.
Un'altra cosa che merita la nostra attenzione è la situazione della sanità siciliana: un alto numero di pazienti, in particolare giovanissimi, sono deceduti nell’ultimo mese in sala operatoria dove stavano affrontando una operazione decisamente banale; si aprono inchieste, si rilasciano dichiarazioni e – in concreto – si assiste alla guerra tra medici e politici. L’ultimo grido di battaglia lanciato dai dottori siciliani è : “a noi le colpe e ai manager il potere”, affermazione che non mi appare completamente logica, in quanto l’eventuale colpa di colui che ha errato nell’anestesia mi sembra difficilmente avvicinabile al dirigente o all’assessore che hanno organizzato in malo modo tutta la struttura ospedaliere.
La responsabilità – per la quale comunque non ho mai visto nessun medico pagare, né in termini pecuniari né di carriera – è per forza di cose e soprattutto sulla scorta delle disposizioni legali, un fatto personale di colui che agisce – dolosamente o colpevolmente – in forma erronea.
La nostra stampa e in particolare i nostri TG non ci hanno fatto mancare le urla dei parenti – comprensibilissime, che diamine – ai quali, se ci avete fatto caso, i giornalisti/giornalai chiedano sempre di dire “come era” la figlia; riflettiamo un attimo su questo modo incivile di usare il microfono: i genitori sono disperati, affranti dal dolore, e un ineffabile signorina o signorino gli si presenta davanti per fargli la più vieta e banale delle domande: “come era vostra figlia?”. Ma è possibile una così scarsa fantasia e soprattutto una così accesa volontà di costruire quello che in gergo si chiama “la TV del dolore”, che paga sempre e comunque in termini di audience.
Ma non buttiamoci giù, non angustiamoci oltre misura per le notizie pessime di cui sopra – e altre se ne potrebbero elencare – perché ci sono anche quelle buone: è ricominciata “La Talpa” ed anche “L’isola dei famosi”, sono ripresi gli scemeggiati (non è un errore, voglio proprio dire “scemeggiati”) più famosi, da “Incantesimi” a “Rivombrosa” e altri che al momento non mi sovvengono; e poi – dulcis in fundo – è ripartito “C’è posta per te” dell’inossidabile Maria De Filippi.
Come si fa a non essere ottimisti!

This page is powered by Blogger. Isn't yours?