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lunedì, agosto 08, 2005

La Strana Coppia oppure i "compagni di merenda"? 

La definizione di "Strana Coppia" non è mia bensì della stampa quotidiana che si è ampiamente occupata della vicenda, in particolare per storcere il naso sulla natura della sinergia che i due avevano in animo di mettere in piedi: chi sono i due? Li chiamerò l’Ingegnere e il Cavaliere, certo che ogni lettore del mio blog saprà benissimo identificare chi sta sotto a questi titoli.
Ma la vicenda quale sarebbe? Cominciamo dall’inizio e narriamola seguendone il racconto fatto dall’Ingegnere in una lettera a "Repubblica"; dunque, siamo in casa Letta, dove i due sono riuniti insieme alle rispettive signore per una cena chiamiamola pure di riappacificazione, dato che erano circa dieci anni che i due si parlavano soltanto attraverso velenose dichiarazioni alla stampa e comunicati altrettanto infamanti.
In questi dieci e più anni, l’Ingegnere era diventato l’archetipo dell’industriale "buono", "generoso", insomma uno "di sinistra", mentre il Cavaliere era stato indicato come la peggiore feccia che fosse comparsa nel nostro paese.
Continuiamo il racconto: al termine della cena, poco prima di andarsene, i due si appartano un momento e il Cavaliere chiede all’Ingegnere in quale progetto finanziario è attualmente impegnato, al che quest’ultimo gli parla della "CdB Web" S.p.A., una società creata per sostenere le piccole e medie imprese in difficoltà; il Cavaliere domanda l’entità del suo investimento e, appresa la cifra, chiede se può entrare nella società con la stessa cifra, al che l’Ingegnere risponde di essere ben lieto di questa partecipazione.
A questo punto, venuti a conoscenza della cosa, tutti i giornali si scatenano a fare mille congetture sulla Joint Venture instaurata; quelli della sinistra, ovviamente, sparano a palle incatenate contro il proprio eroe che diventa un "normale" finanziere come tutti, uno cioè che ha come scopo essenziale quello di fare soldi, proprio come il suo socio.
Ci sarebbe da ricordare – specie a quelli di sinistra con la memoria corta - alcune cosette che riguardano l’Ingegnere, in pista già negli anni ’70 alla guida dell’Olivetti dove è riuscito a distruggere una delle più antiche aziende d’Italia (e il povero Arnaldo Olivetti, grande industriale e mecenate si sarà rigirato nella tomba chissà quante volte); poco prima di vendere tutto a prezzi di saldo al bravo Colaninno, il nostro Ingegnere ebbe la "fortuna" di trovare qualcuno che ai vertici dello Stato imponesse il prodotto Olivetti per la elettronificazione in corso presso Stato e parastato (di questo ne sono stato testimone, in quanto i terminali Olivetti costavano il triplo di quelli I.B.M. e valevano meno della metà ma dovevano essere acquistati per forza); comunque dall’Azienda è uscito pieno di contanti versati dall’acquirente (non mi chiedete dove li ha trovati!), ha distrutto 30.000 posti di lavoro e si è spostato nel settore bancario.
Qualcuno ricorda la "toccata e fuga" dell’Ingegnere nel Banco Ambrosiano di Calvi? Investimento di poco meno di un miliardo e uscita dal CdA dopo otto giorni con un utile di otto miliardi.
Ma torniamo alla nostra coppia: dopo le accuse, i rimproveri, le parolacce che gli sono state lanciate contro in particolar modo dagli intellettuali di sinistra (Sylos Labini, Giovanni Sartori, Eugenio Scalfari, Ezio Mauro, ecc.), il "povero" Ingegnere è stato in qualche modo "costretto" a telefonare a Letta preannunciandogli il ripensamento.
Facile il commento del Cavaliere: "Non ha saputo resistere al massacro mediatico a cui è stato sottoposto".
Comunque sia anche in questa operazione sia pure abortita, l’Ingegnere ha avuto il suo bravo tornaconto: il suoi titolo (CdB Web) già ai minimi storici alla fine di luglio, dopo aver veleggiato per tutto il mese al ribasso, nella prima settimana di agosto, dopo l’annuncio dell’accordo ha fatto un poderoso balzo in avanti, con il risultato di consentire all’Ingegnere – che non è uno sprovveduto – di mettere in campo tutta una serie di operazioni che gli hanno aumentato il portafoglio titoli di 250 mila azioni e il "portafoglio contanti" di 2,8 milioni di euro, oltre 5 miliardi e mezzo del vecchio conio. Anche questa volta ha colpito!
Vorrei concludere con un mio commento e, per farlo, prenderò in prestito una celebre frase di Salvatore Sciascia: "gratta su qualsiasi ideologia e sotto ci trovi la robba", intendendo, ovviamente, con quest’ultimo termine(proprio "robba") il denaro, i titoli, i possessi, in pratica tutto quello che determina il potere, ma quello vero, quello che mette sull’attenti qualunque Capo di Stato o di Governo.
Così la pensava Sciascia ed io trovo che sia difficile esporre meglio il rapporto tra ideologia e denaro, tanto di moda – specialmente oggi – nel nostro Paese.

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