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venerdì, luglio 15, 2005

E qui da noi intanto... 

Quello che ci è riuscito di mettere in piedi – mentre tutta l’Europa commemorava le vittime degli attentati londinesi – è un ulteriore dimostrazione della spaccatura in atto tra il Parlamento e la corporazione della Magistratura: quest’ultima ha disposto un giorno di sciopero per protestare contro un provvedimento (la riforma dell’ordinamento giudiziario) che non è ancora entrato in vigore, dato che è stato approvato solo da uno dei due rami del Parlamento (il Senato) e non ancora dalla Camera.
Non voglio entrare in polemiche pretestuose, ma forse la gente avrebbe capito di più se la manifestazione di dissenso fosse avvenuta dopo l’entrata in vigore della legge e non prima, poiché in quest’ultimo caso appare come una sorta di forzatura nei confronti dei parlamentari chiamati a fare il loro mestiere (cioè fare le leggi).
Comunque lasciamo perdere e auguriamoci che in questo giorno di “vacanza” ci sia qualcuno che utilizza il tempo a disposizione con profitto: alludo alla G.I.P. di Milano Clementina Forleo che tempo addietro aveva mandato assolto alcuni nordafricani accusati di essere dei reclutatori di terroristi da inviare in Iraq per eseguire attentati.
Ebbene, l’ineffabile Clementina giudicò che eravamo in presenza di “guerriglieri” e non di “terroristi” e mandò tutti assolti: chissà se questo giorno di “vacanza” la porterà a fare nuove riflessioni, visto anche l’ultimo devastante attentato di un kamikaze a Bagdad che si è fatto saltare in aria vicino ad un assembramento di ragazzini uccidendone ben 24. Che forma di guerriglia è quella che uccide dei bambini inermi? Perché la signora Forleo non va a spiegarlo alle mamme di questi bambini?
Ma a proposito delle nostre divisioni tra i vari poteri dello Stato, delle quali parlavamo giorni addietro, dobbiamo rilevare divisioni anche all’interno del singolo potere: e alludo nuovamente alla Magistratura perché è di ieri la notizia che il nordafricano assolto e liberato dalla Forleo in quanto “guerrigliero” è stato invece condannato dal Tribunale di Brescia per lo stesso reato non accettato a Milano (terrorismo internazionale) a quasi cinque anni di carcere: alla faccia della invocata “certezza del diritto”!
Intanto, le indagini inglesi sugli attentatori mi sembra che stiano andando decisamente bene: a una settimana dal tragico evento sarebbe stato individuato anche un sesto terrorista il quale avrebbe avuto il compito di organizzare l’attentato e di catechizzare opportunamente i kamikaze: si tratterebbe di un giovane docente di chimica, di origine egiziana, anch’esso abitante a Leeds, che proprio il giorno precedente l’evento avrebbe salutato i suoi alunni dicendo che doveva recarsi urgentemente in America; nel bagno di casa sua è stato trovato molto materiale esplosivo e tutto quanto occorre per la fabbricazione di una bomba.
Facciamo due chiacchiere anche sul cinema e su come è stato trattato il fenomeno terroristico; direi che al di là di qualche spy-story non c’è stato niente che mostrasse l’inserimento delle cosiddette “cellule dormienti” nel tessuto sociale dove si trovano ad abitare: è sempre stato privilegiato il lato brillante, o avventuroso, sulla ricerca dell’analisi circa la situazione antropologica; e basta!
Evidentemente nessuno poteva ipotizzare che l’immagine rassicurante di giovani simpatici e affabili potesse celare la maschera del terrorista; eppure tutto questo era già avvenuto negli Stato Uniti in occasione delle indagini sull’11 settembre.
Ed in tutta Europa si continua a ripetere che ci sono cellule terroriste pronte a colpire; anche in Italia, il SISMI ha fatto un discorso analogo: ma io mi domando, se sanno che ci sono questi personaggi, perché non li arrestano? Oppure lo dicono solo per mettere le mani avanti e cadere in piedi qualora si verificasse il tragico evento?

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