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lunedì, luglio 11, 2005

Continuiamo a farci del male 

Siamo uno strano popolo,degno continuatore della sagra “guelfi – ghibellini”: voglio dire che non siamo mai d’accordo su niente e anche nei momenti di panico o di particolari necessità ognuno di noi vuole esprimere la propria opinione.
Perché questa premessa, questa sorta di dichiarazione d’intenti? Una delle tante cose che mi ha colpito nella tragica vicenda londinese è stata la tradizionale assenza di qualsiasi voce dissonante rispetto a quella ufficiale del governo: vi immaginate quello che sarebbe successo da noi? Sicuramente l’opposizione (non questa in particolare, qualsiasi opposizione) avrebbe imputato alla maggioranza tutta una serie di manchevolezze e quindi ci sarebbe stato una specie di pubblico dibattimento circa l’operato delle autorità: diciamo che sarebbero stati incolpati più le autorità di governo che i terroristi.
In concreto è da sottolineare che una parte afferma – per partito preso – che l’operato dell’altra è sbagliato per principio, poi magari andiamo anche a cercare le singole ragioni, ma queste vengono dopo e non sono importanti al momento.
Una dimostrazione l’abbiamo avuta anche in questa occasione: il G8 è in pieno svolgimento, a Londra scoppiano le bombe, alcuni siti arabi rivendicano l’attentato e indicano l’Italia come uno dei prossimi obiettivi, su un sito internet appaiono minacce personali per il nostro premier e l’opposizione cosa fa? Anzitutto nessuna solidarietà al Cavaliere che – voi sapete i miei rapporti con il medesimo ma è il Capo del Governo finche la gente continua a votarlo – è stato minacciato personalmente e come unica presa di posizione ribadisce – con una fretta eccessiva – che loro voteranno contro il rifinanziamento della missione in Iraq.
Sia chiaro che la nostra partecipazione è stata sciagurata, ma nessuno può pensare che al primo abbaiare di un mussulmano ce ne torniamo bellamente a casa, neppure l’opposizione dice questo, però vota contro il provvedimento che verrà presentato in Parlamento, alla faccia della coerenza.
È naturale che l’opposizione ne ha tutti i diritti di comportarsi come si comporta, ma in questa atmosfera di tensione e di paura generalizzata, questo atteggiamento è sicuramente deleterio per la coesione della gente.
Ripeto, in Inghilterra tutta un altro modo di comportarsi!
Ma anche nella vita civile, cioè fuori dalle situazioni politiche o poggio ancora, partitiche, si ha quell’assioma di cui ho fatto cenno all’inizio.
Mi riferisco alla presunta (dico presunta perché non ho i titoli per dire altro) scoperta del vaccino contro l’AIDS messo a punto da Barbara Ensoli, una nota e apprezzata ricercatrice.
Cosa succede nel mondo della scienza? Una parte dei soloni della ricerca – con il noto Aiuti in testa – cercano di contestare le modalità della sperimentazione del nuovo farmaco, adducendo dei cavilli che a me – purissimo ignorante – non mi appaiono di grande rilevanza ai fini delle prove che vengono effettuate su poco meno di cento volontari.
Anche in questo caso, anziché stringerci attorno a questa gentile signora che se imbrocca questa scoperta diventa famosa almeno quanto Sabin o personaggi del genere, ci dividiamo ancora una volta in “guelfi” da una parte e “ghibellini” dall’altra; e badate bene che le maggiori discussioni vengono fatte al di fuori del ristretto cerchio di coloro che ne capiscono, ma si spostano al Bar o nelle sagre paesane, per la sola voglia di stare da una parte diversa da quella dove stai tu.
Questo è il nostro limite, ma forse anche la nostra grandezza, in tempi normali, ma con l’Islam e l’AIDS non posso definire questi tempi come “normali”.

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