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martedì, luglio 12, 2005

Continuiamo a dividerci! 

A proposito di quello che dicevamo ieri, circa tutte le divisioni in “guelfi e ghibellini” che avvengono nel nostro Paese, si è assistito ad una nuova forma di litigio – nuova per modo di dire perché era già avvenuta in passato – quella tra Polizia e Magistratura; prima di entrare nel merito della vicenda è bene precisare che il Paese non ha affatto bisogno che queste due autorità che presiedono alla sicurezza interna si spernacchino a vicenda, tutt’altro si avrebbe necessità, specie in questi momenti che possiamo considerare almeno “problematici”.
Ed allora veniamo alla vicenda che ha fatto bella mostra di sé sui giornali e su tutti i telegiornali, a dimostrazione della inveterata smania di protagonismo che abbiamo qui da noi; allora, ricordate l’ineffabile Clementina Forleo, GIP presso il Tribunale di Milano, resasi famosa tempo addietro per avere derubricato le accuse di terrorismo verso alcuni nordafricani che reclutavano persone da mandare in Iraq a fare i kamikaze, sostenendo che si era in presenza di azioni di guerriglia e non di terrorismo.
Il nuovo episodio che ha visto protagonista il magistrato milanese è accaduto su un tram del capoluogo lombardo, dove un immigrato egiziano – che si è scoperto essere un irregolare – trovato senza il regolare biglietto ha pestato un controllore dell’ATM e si è dato alla fuga; raggiunto da alcuni agenti di Polizia – ai quali sembra aver fatto resistenza – veniva ammanettato e stava per essere condotto in Questura quando sopraggiungeva l’ineffabile Clementina che si schierava decisamente a fianco dell’egiziano dichiarando poi (udite, udite!!) “Non sapevo cosa avesse fatto ma il modo in cui veniva trattato quello straniero non era consono allo stato di diritto; sono intervenuta come un qualunque cittadino contro un arresto brutale per le modalità in cui stava avvenendo, mi sono fatta generalizzare (cioè ha chiesto i nomi degli Agenti) per poter testimoniare nel caso di un eventuale processo per resistenza a pubblico ufficiale. Lo rifarei cento, mille volte, perché disprezzo la violenza in tutte le sue forme, soprattutto quando compiuta da forze dell’ordine”.
È intervenuto addirittura il Sindacato Agenti di Polizia ed il segretario provinciale ha a sua volta dichiarato: “Le affermazioni del giudice Forleo non corrispondono alla realtà perché è intervenuta dopo che i fatti erano già accaduti. Il giudice ha poi diffidato i nostri agenti a non indagare l’uomo per resistenza a pubblico ufficiale che invece c’è stata. I due agenti potrebbero adire le vie legali”.
Gli Agenti hanno indagato a piede libero l‘egiziano per i reati di lesioni, resistenza a pubblico ufficiale e rifiuto di fornire le proprie generalità.
Un solo commento: sono proprio contento di apprendere che c’è un giudice che disprezza la violenza, ma ho l’impressione che si riferisca solo a “una certa violenza”, perché quella compiuta dall’immigrato egiziano verso il controllore ATM e verso gli agenti di polizia non mi sembra che venga considerata “violenza”; che forse venga ritenuta un atto di guerriglia nei confronti dello Stato Italiano? Può essere, dalla Forleo c’è da aspettarsi questo ed altro!
Per concludere, poiché non ci vogliamo fare mancare proprio niente, abbiamo l’immancabile dichiarazione del leghista Borghezio secondo il quale “la Forleo è un personaggio che fa vergogna all’ordinamento giudiziario”.
E così i Corpi dello Stato in lotta tra loro sono diventati tre: Magistratura, Forze dell’Ordine e Politica, anche se quest’ultimo è così male rappresentato; è proprio quello che dicevamo ieri, siamo bravissimi a metterci continuamente gli uni contro gli altri, e i risultati si vedono, purtroppo.

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