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mercoledì, giugno 08, 2005

Sempre alla ricerca di soldi 

Sempre alla caccia di soldi per poter abolire questa benedetta IRAPe fare così felice il bel Luca, al nostro premier viene suggerito di tassare le rendite, cioè i guadagni da speculazioni borsistiche o comunque i patrimoni “mobiliari” compresi i Titoli di Stato: è come avergli attaccato un filo della corrente alle parti basse, poiché il nostro Berlusca non ne vuole sapere, sarebbe come avvicinarsi alle posizioni di Bertinotti.
Allora, cosa ha scoperto? Un patrimonio di circa 750.000 alloggi, di proprietà IACP (Istituto Autonomo Case Popolari) che sono affittati a cifre irrisorie – un terzo del prezzo di mercato - e che molte volte (sembra addirittura nel 30% dei casi) neppure quella miseria viene pagata dai fortunati affittuari.
Con questo patrimonio di case che non vengono sfruttate per quello che si potrebbe realizzare, il Cavaliere ha pensato bene di fare una mossa delle sue: voi non mi pagate l’affitto, queste case non mi rendono un tubo, bene ed io allora ve le vengo, a prezzo scontato e mi metto d’accordo con le Banche per realizzare dei mutui appositi che anche i disperato come voi possono pagare.
Il problema va diviso in due parti: la prima è ricercare il motivo per cui l’IACP non è in grado di farsi pagare l’affitto con una certa regolarità, come avviene tra privati; la seconda è spiegare alle Banche che dovrebbero chiudere un occhio se qualche rata dei mutui non viene pagata, un po’ come viene fatto per i canoni d’affitto: il problema è che chiudi oggi, chiudi domani, il debito si fa importante ed allora diventa praticamente inesigibile.: quindi possiamo dire che non è possibile glissare sulla puntualità dei pagamenti.
Vediamo un po’ chi sono gli affittuari di queste case che sono peraltro in un degrado inaccettabile e la cui ristrutturazione verrà resa obbligatoria per procedere all’acquisto: la soglia di reddito per poter accedere a questi appartamenti è stabilita dalle Regioni e, sia pure con qualche differenza tra un posto e l’altro, questi livelli reddituali non sono certo da considerarsi “disagio sociale”.
Colui che in un modo o nell’altro riesce a farsi assegnare un alloggio, ne diventa praticamente “il padrone”: può non pagare l’affitto che tanto nessuno lo caccia; non lascerà mai l’appartamento trasferendolo ai figli e poi ai nipoti (ma cosa c’entra???) e le eventuali ristrutturazioni del cadente stabile sono tutte a carico dell’Istituto.
Volete un’altra cosa buffa? A seguito dell’abolizione delle portinerie – visto che non si paga l’affitto non si corrisponde neppure le spese condominiali – ci sono delle strutture cosiddette proletarie che se riescono a individuare un appartamento vuoto per 24 ore, lo occupano abusivamente – cioè in barba alle graduatorie regionali – e si costruiscono un “nido” di quelli perpetui, cioè dal quale nessuno li manda più via.
Se questa uscita di Berlusconi – improvvida come sono di solito le sue – servirà a dare una rimescolata alla situazione delle case di proprietà pubblica, sarà l’unica cosa positiva che potrà essere ascritta a suo favore, ma non speri che da questa manovra possano uscire dei soldi, ed in particolare a breve, poiché si va a vendere dei beni a persone che neppure pagano il canone di affitto; certo, gli immobili saranno venduti a prezzi stracciati, ma non credo con un abbattimento dell’80% del valore di mercato, quindi resta sempre da chiarire chi caccia i soldi per pagare le rate dei mutui.
A meno che questa vendita non copra una surrettizia cartolarizzazione di questi beni immobili, in modo da poter continuare con la finanza creativa e potendo così immettere nel Bilancio dello Stato una serie di cifre “virtuali”.

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