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martedì, maggio 10, 2005

Quante sciocchezze su prezzi e dintorni 

Mentre il nostro beneamato premier da Mosca si vanta di aver fatto fare la pace a Bush e Putin (detto tra noi: ma chi se ne frega! Crede di guadagnare voti con queste dichiarazioni?) i suoi ministri rimasti in patria sono alle prese con qualche provvedimento per cercare di battere il carovita. Ma neppure l’ultima, ennesima batosta elettorale del recente fine settimana apre gli occhi a questi mangia pane a tradimento!
Capisco che non è facile affrontare questo problema sull’onda della drammatica situazione nella quale si dibatte la nostra economia; volete una delle ultime notizie di fonte Italcamere? Ebbene sembrano in grosso calo anche i consumi a carattere alimentare, l’ultima spiaggia della spesa della famiglia che può rinunciare a tutto ma ovviamente non al mangiare. Eppure sembra che anche queste spese subiscano un forte ridimensionamento: il motivo, mi sembra perfino superfluo ricordarlo, è dovuto alla carenza di denaro che affluisce nelle famiglie.
Un noto economista, consulente della Presidenza del Consiglio, dice la sua ovviamente come fanno tutti, prima alla grande stampa e solo dopo al suo datore di lavoro: questo perché così vede cosa ne pensano gli altri e nel riferire al premier può anche accennare alle reazioni di amici e nemici.
Allora, torniamo al nostro economista e alle sue “massime”, la prima delle quali recita: “ci vogliono tariffe sociali – cioè per ceti deboli - per battere il carovita”; ma cosa vuol dire, chi sono i ceti deboli e, ammesso che si possano identificare con esattezza, cosa facciamo, mettiamo in vendita una certa cosa con due o più prezzi a seconda di quanto guadagna l’acquirente?
E nel caso delle tariffe (gas, luce ed acqua) che da quando sono state privatizzate le relative società di gestione hanno subito degli aumenti mostruosi, addirittura esponenziali?
Ricordiamoci che quando furono ventilate le famose privatizzazioni tutti gridarono alla scoperta …dell’acqua calda: ora sì che avremo dei veri risparmi, con le aziende che si faranno concorrenza a vicenda e che diminuiranno così le tariffe. Mai nessuna profezia è risultata così sballata: queste strutture che continuano a mantenere una partecipazione azionaria pubblica, hanno operato in regime di cartello, ritagliandosi ognuna un proprio territorio nel quale avere carta bianca per spennare il malcapitato utente. Forse qualcuno avrà pur notato che quelle aziende di servizi che si sono quotate in Borsa hanno guadagnato tantissimo ed hanno anche fatto guadagnare gli investitori. Non mi sembra che fosse questo il piano strategico che il governo prevedeva di attuare. Ma c’è nessuno che si è messo a spulciare i nomi dei componenti dei C.d.A di queste Aziende? Sono pieni di politici trombati ai quali viene trovata una sistemazione economica di tutto rispetto.
In aggiunta a questi prezzi dei servizi essenziali per la gente, si hanno poi i già notati aumenti dei generi (alimentari e non) che nelle strutture di vendita subiscono aumenti di una certa entità: si ritorna a dire che non si può usare i finanzieri per combattere queste situazioni e che al massimo si può adottare una “moral suasion”, frase tipica nella nostra politica che viene presa in prestito dagli anglosassoni e che sta ad indicare un certo tipo di pressione psicologica che ha effetto se proviene da un’alta autorità morale: e da noi dove la trovano questa Autorità, forse il Santo Padre?
Quante fesserie debbo leggere, mentre il Cavaliere si gode il trionfo (ma chi glielo va a dire che a noi non ci frega niente) della riappacificazione Bush – Putin ed è contento come un bambino che ha un giocattolo nuovo: tutto bene, peccato che abbia anche il compito di governare l’Italia, ma anche questo chi glielo va a dire?

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