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domenica, maggio 01, 2005

Lettera aperta a Benedetto XVI 

Caro Benedetto XVI, scusa se mi rivolgo a Te con tutta questa familiarità, ma voglio farlo per esserTi vicino e per testimoniarTi la mia solidarietà in questo momento di dura battaglia.
Già, uso a proposito il termine battaglia perché è quella che i media, ma anche alcuni stati non propriamente filo tedeschi hanno iniziato a combattere contro non solo la Tua persona ma anche, e forse soprattutto, la Carica che rivesti: per la verità c’era da aspettarselo!
Questa battaglia è iniziata con alcune scaramucce, delle quali faccio solo cenno, rimandando a più sotto un esame approfondito: l’accenno alla Tua appartenenza alla gioventù hitleriana, la scoperta della spia in Vaticano, la sentenza della Consulta sull’equiparazione del cattolicesimo alle altre religioni, gli insulti via web al “Papa nazista”.
Allora, andiamo per ordine e togliamoci subito di torno l’accenno – fatto da giornali inglese all’indomani della Tua elezione – circa la Tua partecipazione alla gioventù hitleriana; facendo un rapido conto, poiché Tu sei nato nel 1927, anche al termine della guerra avevi solo 17 o al massimo 18 anni, troppo pochi per sapere con esattezza quello che si sta facendo, però lo scandaletto ha avuto inizio.
L’altra punzecchiatura è la “scoperta” di un sacerdote polacco – collaboratore del defunto Giovanni Paolo II – che sembra essere stato un agente comunista al servizio di un paese dell’’est europeo. In questo caso i problemi sono due: se è vero è uno scandalo, perché proprio un polacco che spia Wojtyla…; se non è vero, allora c’è qualcuno che ama mettere in giro delle bugie calunniose.
L’attacco continua con la recente sentenza della Corte Costituzionale che abroga la norma in virtù della quale gli insulti rivolti alla religione cattolica venivano puniti con pene più pesanti rispetto ad analoghe offese rivolte alle altre religioni.
Indovina, Santità, chi è stato il promotore del ricorso alla Consulta: ma l’ineffabile sig. Adel Smith, presidente di una fantomatica (in quanto misconosciuta da tutti) Unione dei Musulmani d’Italia che si trova sotto processo per le accuse di “associazione a delinquere” lanciate in una trasmissione TV nei confronti della Chiesa cattolica.
Tutto questo, ovviamente, discende dal concetto più volte ribadito della laicità dello stato e della conseguente parità di tutti i “credi” di fronte alla legge; voglio aggiungere che quanto sopra è giustissimo, se non cozzasse con il comune sentimento religioso del popolo italiano – in nome del quale, ripeto ancora una volta, vengono emesse le sentenze dei nostri tribunali – che nella sua stragrande maggioranza identifica “la religione” con il cattolicesimo, salvo poi non andare in Chiesa. Questo sentimento però non viene tenuto in nessun conto dai magistrati italiani, abituati anzi a calpestare il senso comune ed a negare valenza alle nostre radici che affondano nel cattolicesimo: sarebbe come voler parificare l’Islam con il cristianesimo in Iran!
La terza circostanza che ha prodotto tutta una sequela di offese alla Santità Vostra, discende da un sito web (Indymedia) che si proclama diretta emanazione della sinistra antagonista e che, dopo aver lanciato vari insulti alla Tua persona, arriva a realizzare un fotomontaggio con Benedetto XVI vestito da nazista.
Contro la società che gestisce il sito sta procedendo la Procura di Roma per “offesa alla religione cattolica”; successivamente – previa autorizzazione del Ministero della Giustizia – potrà procedere anche per “offesa ad un capo di stato estero”.
In compenso una buona notizia: i “Papaboys”, quei giovani che applaudivano Giovanni Paolo II, si schierano al Tuo fianco su tutta la linea: non è male come alleanza!

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