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lunedì, maggio 16, 2005

Aumenti solo a chi lavora? Ma come si fa??! 

Credevo di non aver capito bene ed allora – dopo il titolo – sono andato a leggermi l’articolo per intero e in effetti era come pensavo: il Ministro Lucio Stanca (con quel cognome dovrebbe andare d’accordo con gli statali) propone di dare aumenti stipendiali solo ai ministeriali che “lo meritano”, facendo così un’operazione da sempre malvista dai sindacati, cioè legare gli aumenti alla effettiva produttività.
Una premessa: il Ministro Stanca non è un politico, proviene dalla cosiddetta società civile, è stato imbarcato nella attuale compagine governativa come responsabile dell’Innovazione Tecnologica, dato che il medesimo è un ex top-manager dell’IBM e quindi abituato a pensare e a riscuotere o a pagare in funzione dell’efficienza dimostrata (nel ruolo di ministro poca!!).
Al Ministro Stanca una domanda la devo fare: ma chi dovrebbe essere incaricato di vagliare l’efficienza e la produttività dei singoli impiegati? Una risposta “normale” (quella cioè che mi potrebbe dare il signor Ministro) dovrebbe essere: ma ovviamente i capi degli uffici, i superiori insomma, coloro cioè che hanno o dovrebbero avere la responsabilità del funzionamento della macchina ministeriale.
Se qualcuno mi risponde in questo modo – logico, ma fuori dalla realtà – vuol dire che non ha mai messo piede (beato lui!) in un ufficio della Pubblica Amministrazione, significa anche che non ha mai avuto modo di parlare con qualcuno che ci lavora si fa per dire) e che gli può raccontare come si articola la giornata di un dipendente pubblico e quella del suo superiore; in pratica non c’è differenza, entrambi cercano il modo migliore e con meno dispendio di energie per arrivare alla fine del turno di lavoro; naturalmente in questo lasso di tempo devono essere compresi tutta una serie di breack dalla colazione alla passeggiatina per vedere le ultime novità nel negozio vicino, dalla lettura di uno o più giornali alla eventuale spesa domestica nel caso che il coniuge sia impegnato in altre faccende.
Ma pensate un po’, con queste premesse il bravo Stanca propone una cosa che soltanto a dirla verrà infamato da tutti i sindacati (ma anche da molti politici): “dovremmo avere la possibilità di collegare i premi (cioè gli aumenti) agli obiettivi che ogni amministrazione si è data; in una azienda privata anche i lavoratori, specie i dirigenti, si propongono degli obiettivi e, se questi vengono raggiunti, allora e solo allora scatta il premio”.
Ovviamente i sindacati non gli hanno neppure risposto, trattandolo come uno “fuori dal mondo” al quale non mette conto neppure di rispondere; e del resto che cosa avrebbero potuto rispondere? Non certo di affiancare la dirigenza per cercare di raggiungere l’obiettivo fissato, in quanto questo rapporto “compenso – produttività” fa venire l’orticaria soltanto a nominarlo.
Resta da aggiungere che Stanca ha potuto fare queste affermazioni in quanto “prestato” dall’IBM al governo, altrimenti la sua carriera politica avrebbe avuto già un brusco stop da parte di “TUTTE” le forze politiche che sono più abituate a trattare questi problemi in termini di resa di voti e non di produttività.
Tra i contrari agli aumenti per gli statali brilla – insieme alla Lega, strano vero!!?? – il bel Luca dal ciuffo ribelle, il quale afferma che i pochi soldi che ci sono nelle casse dello Stato devono essere dati alle aziende; sinceramente un altro dubbio mi assale – e sono certo che non mi farà dormire – quello cioè di scegliere tra i Sindacati e la Confindustria.

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