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venerdì, aprile 01, 2005

Terri Schiavo ci ha lasciati e il Papa... 

La povera Terri, la disgraziata Terri ci ha lasciati ed è finalmente morta, volando altissima sopra tutte le polemiche che la sua vicenda ha innescato.
Per la Chiesa è stato commesso un omicidio, lo stesso dicasi per i conservatori d’America, capitanati dal fratello del Presidente, Jeb, governatore della Florida che – sguazzando in questa tragedia – si è fatto un nome e una immagine da “bandiera dei neo-con” americani; la politica non si smentisce ma: fare qualcosa soltanto se c’è un tornaconto.
Torniamo alla disgraziata Terri, per notare soltanto alcune cose: primo che la donna giace in quelle condizioni da oltre 15 anni; sembra che a mettere fuori uso alcune sue funzioni vitali sia stato un eccesso di potassio somministratole da medici e infermieri di un noto ospedale. Per questo le è stato riconosciuto un “indennizzo” di un milione di dollari (di quei tempi, adesso sono diventati almeno quattro) che sembra abbia innescato la guerra tra il marito e i genitori della donna: il primo si è ricostruito una vita con un’altra donna dalla quale ha avuto due figli, i secondi sono quelli che più di ogni altro si sono battuti per tenere in vita Terri, lottando aspramente specialmente contro il genero che invece la pensava diversamente: non mi chiedete chi ha preso i soldi, perché non lo so…
Una seconda notazione è il “modo” con cui la donna è stata fatta morire: le è stato semplicemente staccato il tubo che le forniva il nutrimento e il liquido (cioè l’acqua) occorrenti per sopravvivere: in pratica è morta di fame e di sete; mi chiedo, non c’era un sistema meno barbaro per farla morire? Sembra di no, poiché una qualunque iniezione letale avrebbe comportato l’accusa di “eutanasia” e nessuno si è voluto assumere questa responsabilità di fronte alla legge.
Quasi nelle stesse ore che Terri esalava gli ultimi respiri, anche il Papa vedeva aggravarsi la propria situazione sanitaria a causa dell’insorgenza di vari e gravi problemi, il più importante dei quali sembra essere un’infezione delle vie urinarie.
Non voglio entrare nel discorso delle condizioni fisiche di Giovanni Paolo II - di questo purtroppo avremo occasione di riparlare in seguito – ma solo di come i media stanno presentando l’evento.
Anzitutto questo Papa, con la lunghezza del suo pontificato (26 anni) è diventato il primo ad essere sottoposto alla comunicazione di massa in ogni fase della sua esistenza, in particolare in quella più tremenda della propria morte; il precedente Pontefice infatti, - Papa Luciani – ebbe certamente un risalto massmediale di buon livello ma a quell’epoca gli strumenti della comunicazione non erano certamente paragonabili a quelli attuali e, quindi, possiamo dire che questa è la prima volta che i media seguono l’agonia di un Papa con tutta la dovizia di mezzi a disposizione.
Ovviamente le immagini che attualmente vanno per la maggiore sui giornali ed alla TV sono le ultime foto che riprendono il Papa sofferente che cerca inutilmente di parlare e, così facendo, atteggia il volto ed in particolare la bocca ad una smorfia tremenda, di grande impatto emotivo sulla gente: l’ho già definita come l’icona della sofferenza; non saprei dire niente di meglio.
Seguiamo con dolore e mestizia queste ultime ore del Pontefice e – chi ci crede – preghi per Lui.

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