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lunedì, aprile 18, 2005

Presto "habemus Papam" 

Oggi pomeriggio i 115 cardinali componenti il consiglio delegato ad eleggere il nuovo Papa si riuniscono nella storica Cappella Sistina per dare inizio alle votazioni di questo Conclave,
Prima di entrare in Conclave si mormora di Ratzinger favorito (avrebbe già 50 voti a disposizione ma dovrebbe “trovarne” altri 27), ma si sa che molte volte “chi entra Papa esce Cardinale”.
Comunque sia, il problema si dipana in due fili non tanto intrecciati tra loro: “chi crede” afferma che è lo Spirito Santo ad illuminare i Cardinali dando loro precise indicazioni su chi è meglio eleggere come successore di Pietro; chi “non crede” pensa invece a intese più o meno confessabili avvenute tra gruppi contrapporti, ad esempio quello italiano contro quello sudamericano, con ricerche di alleanze e veti incrociati.
È rimasta celebre una battuta di Andreotti in proposito: “il Papa lo sceglie lo Spirito Santo ma lo eleggono i Cardinali”.
Nelle stesse ore che si celebra l’apertura del Conclave, sempre a Roma continua una delle pagine rituali della politica che la gente non riesce proprio a digerire, anzi non la capisce proprio.
In pratica, se ho capito bene, Follini dice che il documento programmatico preparato da Berlusconi gli potrebbe stare anche bene a patto che prima della firma il premier si dimetta; da parte sua Silvio dice: ma che mi dimetto a fare se siamo tutti d’accordo a fare un governo fotocopia (o quasi) di quello attuale.
Se proprio mi debbo dimettere, aggiunge il Berlusca, allora meglio andare alle elezioni anticipate (a ottobre) e lì vedere come vanno le cose e – per usare una frase tipica dalle mie parti – “chi l’ha più lungo se lo tiri”.
E i problemi che stanno massacrando la nostra economia? Ma chi se ne frega, possono benissimo aspettare qualche altra settimana, tanto non muore mica nessuno!
Allora mi chiedo – ovvio che è solo una provocazione e prendetela come tale – ma non è meglio l’operato della Chiesa con la sua “monarchia assoluta”, con i suoi rituali che si tramandano nei secoli che portano alla nomina della struttura di comando?
Prendiamo un gruppo di persone (loro prendono i Cardinali, noi potremmo scegliere “i commercialisti” oppure “i cantanti rock”, oppure “i giocatori dell’Inter”) li rinchiudiamo in una struttura che pur essendo comoda presenta comunque i disagi della clausura, e gli facciamo scegliere Presidente della Repubblica, del Consiglio, nonché i vari Ministri e annessi e connessi; in aggiunta potremmo chiedere la cortesia allo Spirito Santo di intervenire direttamente o con un Suo incaricato.
Questi signori starebbero in carica – salvo morti o accidenti vari – per un lasso di tempo stabilito (comunque abbastanza lungo, diciamo tra i cinque i dieci anni) ed alla scadenza si torna a rifare lo stesso rituale; onorevoli e senatori verrebbero spazzati via (grande risparmio!) e le leggi fatte da questa struttura come sopra nominata diverrebbero immediatamente operative.
Ma voi pensate che farebbero più disastri di quelli che ci sono adesso? Pensate che ruberebbero più di quello che viene rubato ora?
Certo, ci sarebbe l’Europa che forse non sarebbe d’accordo: sapete come si fa? “Si prende i nostri coccini e si torna a giocare sul nostro uscio”, frase anch’essa delle mie parti.
Mi direte: ma e la democrazia? Volete una risposta un po’ Kafkiana: “la democrazia è quella cosa per la quale e con la quale si rimane tale e quale”. Amen!

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