sabato, aprile 16, 2005
Politica in fibrillazione (ma con le tasche piene)
Dopo la gravità della violenza nel calcio la situazione politica mi sembra altrettanto grave: a seguito della batosta rimediata dal Polo nelle elezioni amministrative si sono aperti tutta una serie di contenziosi, di lotte intestine e di regolamenti di conti.
Nessuno ha la più pallida idea di quello che occorre fare per riacquistare la fiducia della gente ma tutti si rendono conto che qualcosa va fatto: non c’è peggiore azione di quella eseguita tanto per fare; ecco in questo caso si agisce tanto per agire.
Come l’uscita dal governo dei ministri e sottosegretari dell’U.D.C. che hanno già presentato le loro dimissioni nelle mani del Presidente del Consiglio e il contestuale,anche se assurdo, appoggio esterno al governo dello stesso partito.
Quale è la motivazione di questo gesto? Pochi minuti fa il segretario Folloni ha dichiarato, testualmente, “l’uscita dei nostri ministri vuole essere una forma di rafforzamento del governo che viene privato così di ambizioni e smanie di potere”.
Come direbbe Di Pietro: ma che c’azzecca!
Allora facciamo un passo indietro: questi signori, professionisti della politica hanno come aspirazione massima quella di tenere i piedi in più staffe possibili; figuratevi poi gli ex DC che questa aspirazione ce l’hanno nel DNA! Certo bisogna guardare al futuro e se vedo che la mia parte politica è in crisi, la mossa migliore non è quella di cercare i motivi e la conseguente cura per il rafforzamento, ma quella di cercare “ospitalità” nell’altra sponda politica dove ci sono tanti amici che fino a poco tempo fa hanno mangiato insieme a me nello stesso piatto.
A proposito di mangiare: sapete quanto ha guadagnato nel 2003 il sig. Follini, che niente ha mai combinato nella vita se non arrampicarsi nei meandri della politica? Ebbene, si è messo in tasca 110 mila euro, netti, (tanto per dare la dimensione sono 200 milioni del vecchio conio). Sapete quanto è un “bello stipendio” attuale? Non si supera i 30 mila euro che sono poi circa 60 milioni: insomma il sig. Follini ha guadagnato, ripeto: netto, 4 volte “un bello stipendio”; a queste cifre percepite in contanti, dobbiamo aggiungere i benefit: treni, aerei e altri mezzi di trasposto gratuiti, stadi, cinema e teatri di tutta Italia gratuiti, mangiare alla mensa della Camera a poche lire e, addirittura, anche il barbiere a poco prezzo!
Cosa volete che si preoccupi del famoso Paese? Lui l’America l’ha già trovata! E insieme a lui – udite, udite – anche il “verde” Pecoraro Scanio, quello sempre incazzato con tutti e con tutto, si è beccato 158 mila euro (oltre 300 milioni): mica male amico verde!
E cosa dire di Giuliano Pisapia, collega di Bertinotti in Rifondazione Comunista, che ha segnalato di aver guadagnato quasi un milione e mezzo di euro (circa 3 miliardi), ma lui almeno è anche avvocato: mi chiedo come farà a conciliare le due attività, ma questi sono affari suoi; del resto il suo leader, Bertinotti, con 155 mila euro è distanziato parecchio dal suo onorevole ma comunque i soldini per il cashmirino all’ultima moda non gli mancano.
Scusate la digressione sugli stipendi dei nostri politici, ma quel che volevo dire è che questi signori sono tanto, ma tanto lontani dalla gente comune e quindi si possono permettere di “fare melina”: cioè, il paese (e i suoi componenti umani) può regredire quanto si vuole, può andare in malora, ma loro hanno pranzo e cena assicurati.. Vogliamo dire quindi che se ne fregano? Noooo! Assolutamente! Solo che quando si ha la pancia piena non si capiscono le motivazioni di chi ce l’ha vuota; questo, signori miei, ormai è diventato un dogma.
E quello che è ancora peggio è che mi sembra che neppure si rendano conto della differenza tra “loro” e “la gente”, non solo in termini economici ma anche nel modo di intendere la vita: c’è proprio un muro altissimo che separa chi lavora e si arrabatta da chi gioca ad amministrare il paese. Vergogna!!
Nessuno ha la più pallida idea di quello che occorre fare per riacquistare la fiducia della gente ma tutti si rendono conto che qualcosa va fatto: non c’è peggiore azione di quella eseguita tanto per fare; ecco in questo caso si agisce tanto per agire.
Come l’uscita dal governo dei ministri e sottosegretari dell’U.D.C. che hanno già presentato le loro dimissioni nelle mani del Presidente del Consiglio e il contestuale,anche se assurdo, appoggio esterno al governo dello stesso partito.
Quale è la motivazione di questo gesto? Pochi minuti fa il segretario Folloni ha dichiarato, testualmente, “l’uscita dei nostri ministri vuole essere una forma di rafforzamento del governo che viene privato così di ambizioni e smanie di potere”.
Come direbbe Di Pietro: ma che c’azzecca!
Allora facciamo un passo indietro: questi signori, professionisti della politica hanno come aspirazione massima quella di tenere i piedi in più staffe possibili; figuratevi poi gli ex DC che questa aspirazione ce l’hanno nel DNA! Certo bisogna guardare al futuro e se vedo che la mia parte politica è in crisi, la mossa migliore non è quella di cercare i motivi e la conseguente cura per il rafforzamento, ma quella di cercare “ospitalità” nell’altra sponda politica dove ci sono tanti amici che fino a poco tempo fa hanno mangiato insieme a me nello stesso piatto.
A proposito di mangiare: sapete quanto ha guadagnato nel 2003 il sig. Follini, che niente ha mai combinato nella vita se non arrampicarsi nei meandri della politica? Ebbene, si è messo in tasca 110 mila euro, netti, (tanto per dare la dimensione sono 200 milioni del vecchio conio). Sapete quanto è un “bello stipendio” attuale? Non si supera i 30 mila euro che sono poi circa 60 milioni: insomma il sig. Follini ha guadagnato, ripeto: netto, 4 volte “un bello stipendio”; a queste cifre percepite in contanti, dobbiamo aggiungere i benefit: treni, aerei e altri mezzi di trasposto gratuiti, stadi, cinema e teatri di tutta Italia gratuiti, mangiare alla mensa della Camera a poche lire e, addirittura, anche il barbiere a poco prezzo!
Cosa volete che si preoccupi del famoso Paese? Lui l’America l’ha già trovata! E insieme a lui – udite, udite – anche il “verde” Pecoraro Scanio, quello sempre incazzato con tutti e con tutto, si è beccato 158 mila euro (oltre 300 milioni): mica male amico verde!
E cosa dire di Giuliano Pisapia, collega di Bertinotti in Rifondazione Comunista, che ha segnalato di aver guadagnato quasi un milione e mezzo di euro (circa 3 miliardi), ma lui almeno è anche avvocato: mi chiedo come farà a conciliare le due attività, ma questi sono affari suoi; del resto il suo leader, Bertinotti, con 155 mila euro è distanziato parecchio dal suo onorevole ma comunque i soldini per il cashmirino all’ultima moda non gli mancano.
Scusate la digressione sugli stipendi dei nostri politici, ma quel che volevo dire è che questi signori sono tanto, ma tanto lontani dalla gente comune e quindi si possono permettere di “fare melina”: cioè, il paese (e i suoi componenti umani) può regredire quanto si vuole, può andare in malora, ma loro hanno pranzo e cena assicurati.. Vogliamo dire quindi che se ne fregano? Noooo! Assolutamente! Solo che quando si ha la pancia piena non si capiscono le motivazioni di chi ce l’ha vuota; questo, signori miei, ormai è diventato un dogma.
E quello che è ancora peggio è che mi sembra che neppure si rendano conto della differenza tra “loro” e “la gente”, non solo in termini economici ma anche nel modo di intendere la vita: c’è proprio un muro altissimo che separa chi lavora e si arrabatta da chi gioca ad amministrare il paese. Vergogna!!