lunedì, aprile 11, 2005
Morte del Papa e sconfitta di Berlusconi
Le immagini del Papa sofferente, della successiva agonia e morte, il tutto riflesso nei volti e nelle lacrime di tanta gente, si stanno piano piano affievolendo – almeno a me – ed al loro posto arrivano tantissimi beceri articoli o servizi televisivi riguardanti il toto-pontefice, attività così tanto amata dai nostri giornalisti, nonostante le ripetute figuracce in occasione dei passati conclavi.
Molti si chiedono se la nazionalità del prescelto avrà ancora la sua importanza oppure se il concetto di “italianità” – rotto da Karol Wojtyla – sia ancora un valore per i quasi 120 cardinali votanti.
A sentire la maggioranza sembrerebbe di no, anche se tra i “papabili” ci sono più nomi italiani che stranieri; una sola cosa mi domando: un negro sarà eletto prima alla carica di Presidente degli Stati Uniti oppure a quella di successore di Pietro?
Questa è l’unica domanda che mi sembra almeno accettabile; per il resto sia Tizio o sia Caio, non mi turba più di tanto questa scelta.
Certo che qualche cardinale ha alcuni scheletri nell’armadio, in questo coinvolgendo anche Papa Wojtyla che per queste trascuratezze vede lievemente offuscata la propria Santa immagine: mi riferisco alla vicenda della pedofilia, scoppiata negli Stati Uniti oltre dieci anni or sono, ma tenuta – finché è stato possibile – curiosamente nascosta e uscita soltanto quando i genitori dei fanciulli “violati” si sono rivolti ai Tribunali chiedendo miliardi di indennizzo, tutti soldi che la Chiesa statunitense non aveva e pertanto ha dovuto chiedere in giro e, si sa come vanno a finire queste cose, creando un tale polverone che ha inzaccherato tante tonache ed anche qualche veste cardinalizia.
Anche quei cardinali che hanno tenuto bordone alle spericolate manovre finanziarie di Marcinkus (il Papa sapeva??) hanno i loro bravi scheletri nell’armadio e, qualcuno di loro, anche qualche mandato di comparizione davanti ai tribunali di mezzo mondo.
Di contro sta un’altra vicenda che mi appassiona ancora meno: la sconfitta di Berlusconi alle recentissime elezioni amministrative: i miei più fedeli lettori si ricorderanno che in tempi non sospetti avevo pronosticato nei miei post questa batosta anche se non immaginavo – devo essere sincero – che fosse di questa levatura. Più volte affermavo che la sconfitta era sicura, sarebbe potuta essere evitata soltanto per “merito/colpa” degli avversari che potevano frapporre alla scivolata del centro-destra qualche appiglio che avrebbe potuto consentire loro di “attaccarsi a qualcosa”.
Curiosamente qualche commentatore politico ha parlato di “crisi del quarto anno”, accumunando questa sonora sconfitta a quella che costò la poltrona al buon Massimo D’Alema in occasione delle precedenti amministrative vinte dal centro destra che poi bissò il successo alle politiche.
Avverrà così anche in questa occasione? Sinceramente non vedo che cosa possa modificare quell’andazzo: il ragionamento è semplice: l’elettorato dopo avere assaggiato il nuovo pane rimane insoddisfatto e si rivolge all’altro forno per vedere se il pane di quest’ultimo è più fragrante e costa meno.
Il problema è che entrambe le panetterie lavorano farina di poco pregio e hanno una manodopera scadente e inaffidabile.
E allora? E allora, cari amici, sono cavoli nostri!!
Molti si chiedono se la nazionalità del prescelto avrà ancora la sua importanza oppure se il concetto di “italianità” – rotto da Karol Wojtyla – sia ancora un valore per i quasi 120 cardinali votanti.
A sentire la maggioranza sembrerebbe di no, anche se tra i “papabili” ci sono più nomi italiani che stranieri; una sola cosa mi domando: un negro sarà eletto prima alla carica di Presidente degli Stati Uniti oppure a quella di successore di Pietro?
Questa è l’unica domanda che mi sembra almeno accettabile; per il resto sia Tizio o sia Caio, non mi turba più di tanto questa scelta.
Certo che qualche cardinale ha alcuni scheletri nell’armadio, in questo coinvolgendo anche Papa Wojtyla che per queste trascuratezze vede lievemente offuscata la propria Santa immagine: mi riferisco alla vicenda della pedofilia, scoppiata negli Stati Uniti oltre dieci anni or sono, ma tenuta – finché è stato possibile – curiosamente nascosta e uscita soltanto quando i genitori dei fanciulli “violati” si sono rivolti ai Tribunali chiedendo miliardi di indennizzo, tutti soldi che la Chiesa statunitense non aveva e pertanto ha dovuto chiedere in giro e, si sa come vanno a finire queste cose, creando un tale polverone che ha inzaccherato tante tonache ed anche qualche veste cardinalizia.
Anche quei cardinali che hanno tenuto bordone alle spericolate manovre finanziarie di Marcinkus (il Papa sapeva??) hanno i loro bravi scheletri nell’armadio e, qualcuno di loro, anche qualche mandato di comparizione davanti ai tribunali di mezzo mondo.
Di contro sta un’altra vicenda che mi appassiona ancora meno: la sconfitta di Berlusconi alle recentissime elezioni amministrative: i miei più fedeli lettori si ricorderanno che in tempi non sospetti avevo pronosticato nei miei post questa batosta anche se non immaginavo – devo essere sincero – che fosse di questa levatura. Più volte affermavo che la sconfitta era sicura, sarebbe potuta essere evitata soltanto per “merito/colpa” degli avversari che potevano frapporre alla scivolata del centro-destra qualche appiglio che avrebbe potuto consentire loro di “attaccarsi a qualcosa”.
Curiosamente qualche commentatore politico ha parlato di “crisi del quarto anno”, accumunando questa sonora sconfitta a quella che costò la poltrona al buon Massimo D’Alema in occasione delle precedenti amministrative vinte dal centro destra che poi bissò il successo alle politiche.
Avverrà così anche in questa occasione? Sinceramente non vedo che cosa possa modificare quell’andazzo: il ragionamento è semplice: l’elettorato dopo avere assaggiato il nuovo pane rimane insoddisfatto e si rivolge all’altro forno per vedere se il pane di quest’ultimo è più fragrante e costa meno.
Il problema è che entrambe le panetterie lavorano farina di poco pregio e hanno una manodopera scadente e inaffidabile.
E allora? E allora, cari amici, sono cavoli nostri!!