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mercoledì, marzo 30, 2005

Tra Pasqua e Pasquetta 

Scusate la non tanto breve interruzione dei miei post, ma ho avuto un guasto, banale, al mio computer che – mi sembra – avverta tutta gli anni che ha sulla schiena; proprio come il suo padrone!
Tra Pasqua e Pasquetta – allo stesso modo di Natale e Santo Stefano – siamo stato presi da una nuova vicenda di morte e di disastri; sempre nella stessa zona del sud est asiatico, ancora lontana da essere risistemata dopo il disastroso tsunami del 26 dicemre, si è avuto un terremoto al largo di Sumatra che è stato quasi della stessa potenza di quello precedente: 8.7 gradi della scala Rickter, contro i 9.3 di quello che ha provocato l’onda anomala che si è abbattuta sulle coste asiatiche.
Questa volta – per fortuna – l’onda anomala non si è avuta o meglio se ne è avuta una più modesta, di soli tre metri di altezza diretta però verso zone scarsamente abitate e quindi praticamente inoffensiva; quello che invece ha provocato danni – e ingenti – è stato il terremoto che ha praticamente raso al suolo la piccola isola di Nias provocando un migliaio di morti; altri danni in zone limitrofe hanno anch’essi provocato centinaia, forse migliaia, di morti: ancora non si sa niente di preciso, comunque si ha la netta sensazione che siamo ad un livello inferiore rispetto a Santo Stefano..
Sri Lanka, Maldive, Indonesia, ecc, anche questa volta erano piene di turisti europei – gli italiani erano oltre tremila – ma sembra che non ci sia nessun turista rimasto implicato nel disastro; l’unico italiano di cui si lamenta il ferimento – sembra abbastanza grave – è un missionario alto atesino che ha avuto la propria abitazione distrutta e il tetto gli è caduto addosso.
Posso farmi e farvi una domanda? Perché quella zona del sud est asiatico è così battuta dalle forze della natura, in questi ultimi anni? Perché questi disastri avvengono adesso e non in anni precedenti come sarebbe dovuto accadere se la zona fosse stata ad altissimo e conclamato rischio sismico?
Notare bene che due terremoti di tale potenza a soli tre mesi di distanza l’uno dall’altro mi fanno pensare a qualche sortilegio, a qualche maleficio verso quelle zone, così belle e così maltrattate dal turismo di massa (e sessuale) prima e dalla natura ostile poi.
Può avere un significato simbolico il fatto che mentre la prima volta sono caduti vittime dei turisti in brachette corte e succinti bikini, questa volta c’è andato di mezzo un austero missionario che – se non in saio d’ordinanza – era almeno vestito di tutto punto.
Che significato possiamo trovare dietro a questa dualità di sofferenze, dietro a questo farci ripercorrere con la mente le scene apocalittiche del fine anno 2004?
Stiamo forse continuando a peccare tanto violentemente contro la natura che questa è costretta a ripetuti ceffoni nella speranza di insegnarsi qualcosa?
Due domande mi sorgono spontanee: la prima è che non mi aspetto una riedizione della solidarietà degli S.M.S., poiché i nostri concittadini non sono coinvolti dall’evento e quindi anche la solidarietà viene assai annacquata.
La seconda non è una domanda ma una constatazione: le prime immagini del disastroso terremoto sono arrivate alle nostre televisioni – e da loro ritrasmesse – attraverso normali telefonini in grado di realizzare brevi filmati: la qualità non è eccezionale, ma se pensiamo che questa tecnologia è da poco tempo alla nostra portate, c’è da rimanere stupiti e dal chiedersi cosa avverrà tra qualche anno.Non vi sembri questa affermazione frutto dei miei anni perché non è vero!

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