martedì, gennaio 11, 2005
Questa non la digerisco proprio!
Mi riferisco alla morte della piccola Eleonora, la bambina di sedici mesi “morta di fame e di sete”, portata in Ospedale quando ormai era cadavere e che ha fatto esclamare al primario “sembra uscita da Auschwitz”.
La piccola bambina – piccola in tutti sensi, in quanto pesava la metà di quanto avrebbe dovuto – presentava anche alcune fratture ad un braccino: sembra di poter dire che i due mostruosi genitori l’avrebbero strattonata varie volte, in quanto disturbati dai pianti continui della bimba che, senza mangiare e senza bere per circa due mesi, ha impiegato un po’ di tempo a mettersi zitta e entrare in un coma che l’ha condotta alla morte.
Oggi si è celebrato il funerale al quale hanno partecipato molte madri e padri del rione: nessuno di loro si sa capacitare di questa morte terribile; il Vescovo di Bari ha chiesto a “tutti noi” se possiamo considerarci innocenti rispetto a questa tragica vicenda.
Il Sindaco “ha avuto il coraggio” di dire che “di fronte a questa tragedia provocata da miseria, ignoranza e dalla mancanza di un’assistenza sociale adeguata, mi sto chiedendo se di fronte al disfacimento del welfare degli Enti Locali, programmato da questo e da altri governi, non sia il caso di vendere i gioielli di famiglia, come lo Stadio, l’Albergo delle Nazioni, il Teatro Piccinni, per fare cassa e potenziare l’assessorato ai Servizi Sociali”.
Eh no, signor Sindaco, non siamo d’accordo, ma proprio per niente: ok per la vendita di questi veri o presunti gioielli (tanto se vengono trattati come i propri cittadini di rovinano presto), ma non ok per il dare la colpa a questo o ad altri governi che – a suo dire – avrebbero diminuito i fondi. Diciamoci la verità, si tratta di scegliere come spendere questi fondi e caso mai scegliere di eliminare alcuni sprechi (appalti ad amici e sodali, incarichi ad amici di partito e di famiglia, elargizioni a strutture composte da amici e amici degli amici). Se avesse fatto questo avrebbe risparmiato tanto da assicurare un decoroso welfare in questa città. Non trinceriamoci dietro a scuse vergognose, ognuno ha la colpa di “non guardare” verso queste situazioni di degrado e di contentarsi di bussare alla porta, come hanno fatto le assistenti sociali una sola volta, se poi non ci aprono pazienza e via verso altri posti più comodi e più remunerativi.
Il signor Sindaco ha detto che aprirà una inchiesta amministrativa per capire se c’è stato qualche malfunzionamento; speriamo che le scuse non vi appaiano, ma ci credo poco; vedrete che darà la colpa al governo che – a suo dire – dalla prossima finanziaria ha tagliato i fondi.
Chi ha aperto una indagine è sicuramente la Magistratura che ha incarcerato la madre e il convivente e che sta cercando quale accusa si applica meglio alla famigerata coppia.
Vorrei dare un modesto suggerimento: la gente comune, la signora Maria di Verbania e il signor Giuseppe di Agrigento vorrebbero fortemente che in questo caso i due squallidi personaggi venissero imprigionati e della loro cella fosse buttata via la chiave.
Non credo e non crederò mai che il tempo possa far rientrare questi due animali nel novero delle persone civili; dico di più, non mi sembra neppure il caso di perdere tempo a provarci. Sono due bestie e così dobbiamo trattarli.
Speriamo che almeno in questo caso la Giustizia emani una sentenza proprio “in nome del popolo italiano” e non applichi i soliti cavilli e le solite attenuanti.
Ricordiamoci che dal Paradiso, dove certamente è andata, Eleonora ci vede e, per favore, non fatela soffrire un’altra volta.
La piccola bambina – piccola in tutti sensi, in quanto pesava la metà di quanto avrebbe dovuto – presentava anche alcune fratture ad un braccino: sembra di poter dire che i due mostruosi genitori l’avrebbero strattonata varie volte, in quanto disturbati dai pianti continui della bimba che, senza mangiare e senza bere per circa due mesi, ha impiegato un po’ di tempo a mettersi zitta e entrare in un coma che l’ha condotta alla morte.
Oggi si è celebrato il funerale al quale hanno partecipato molte madri e padri del rione: nessuno di loro si sa capacitare di questa morte terribile; il Vescovo di Bari ha chiesto a “tutti noi” se possiamo considerarci innocenti rispetto a questa tragica vicenda.
Il Sindaco “ha avuto il coraggio” di dire che “di fronte a questa tragedia provocata da miseria, ignoranza e dalla mancanza di un’assistenza sociale adeguata, mi sto chiedendo se di fronte al disfacimento del welfare degli Enti Locali, programmato da questo e da altri governi, non sia il caso di vendere i gioielli di famiglia, come lo Stadio, l’Albergo delle Nazioni, il Teatro Piccinni, per fare cassa e potenziare l’assessorato ai Servizi Sociali”.
Eh no, signor Sindaco, non siamo d’accordo, ma proprio per niente: ok per la vendita di questi veri o presunti gioielli (tanto se vengono trattati come i propri cittadini di rovinano presto), ma non ok per il dare la colpa a questo o ad altri governi che – a suo dire – avrebbero diminuito i fondi. Diciamoci la verità, si tratta di scegliere come spendere questi fondi e caso mai scegliere di eliminare alcuni sprechi (appalti ad amici e sodali, incarichi ad amici di partito e di famiglia, elargizioni a strutture composte da amici e amici degli amici). Se avesse fatto questo avrebbe risparmiato tanto da assicurare un decoroso welfare in questa città. Non trinceriamoci dietro a scuse vergognose, ognuno ha la colpa di “non guardare” verso queste situazioni di degrado e di contentarsi di bussare alla porta, come hanno fatto le assistenti sociali una sola volta, se poi non ci aprono pazienza e via verso altri posti più comodi e più remunerativi.
Il signor Sindaco ha detto che aprirà una inchiesta amministrativa per capire se c’è stato qualche malfunzionamento; speriamo che le scuse non vi appaiano, ma ci credo poco; vedrete che darà la colpa al governo che – a suo dire – dalla prossima finanziaria ha tagliato i fondi.
Chi ha aperto una indagine è sicuramente la Magistratura che ha incarcerato la madre e il convivente e che sta cercando quale accusa si applica meglio alla famigerata coppia.
Vorrei dare un modesto suggerimento: la gente comune, la signora Maria di Verbania e il signor Giuseppe di Agrigento vorrebbero fortemente che in questo caso i due squallidi personaggi venissero imprigionati e della loro cella fosse buttata via la chiave.
Non credo e non crederò mai che il tempo possa far rientrare questi due animali nel novero delle persone civili; dico di più, non mi sembra neppure il caso di perdere tempo a provarci. Sono due bestie e così dobbiamo trattarli.
Speriamo che almeno in questo caso la Giustizia emani una sentenza proprio “in nome del popolo italiano” e non applichi i soliti cavilli e le solite attenuanti.
Ricordiamoci che dal Paradiso, dove certamente è andata, Eleonora ci vede e, per favore, non fatela soffrire un’altra volta.