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lunedì, gennaio 24, 2005

La Consulta autorizza la velocità 

Il titolo è ad effetto, così come lo farebbero i quotidiani più smaliziati e sensazionalistici, però, in effetti, qualcosa di grosso è successo, almeno per me; vediamo cosa.
La Corte Costituzionale ha dichiarato incostituzionale la norma del Codice Stradale nella parte in cui assoggetta il proprietario del veicolo alla decurtazione dei punti dalla patente, quando ometta di comunicare all’Autorità amministrativa le generalità del conducente che abbia commesso l’infrazione alle regole della circolazione stradale.
Resta inteso avvertono comunque i giudici della Consulta che il proprietario del veicolo, nel caso non dichiari l’identità del trasgressore alla guida del veicolo, sarà comunque tenuto a pagare la sanzione pecuniaria commisurata all’infrazione commessa dal conducente stesso.
Lasciamo i discorsi tecnici fatti sino a questo momento e scendiamo più terra terra per vedere quale enorme mostruosità si va profilando, almeno a mio modo di vedere.
Anzitutto, diciamo subito che i reati in questione sono, nella stragrande maggioranza, quelli che si riferiscono al superamento dei limiti di velocità; in pratica un’ auto, sfreccia di fronte ad un autovelox oppure davanti ad una pattuglia della Stradale a 200 all’ora; finora la multa arrivava al proprietario dell’auto il cui nome e indirizzo veniva desunto dal numero della targa; se non era lui alla guida dell’auto, era suo compito e suo interesse dire alle autorità chi c’era sulla “SUA” auto.
Cosa ci trovate di tanto grave in questo? Io sinceramente niente! L’auto che commette l’infrazione non sempre può essere fermata e identificato il guidatore; del resto si presume che il proprietario dell’auto sia a conoscenza del nome di colui al quale ha affidato la macchina. E allora?
Allora si preferisce adottare un senso di “omertà” e dire che non spetta al proprietario “fare la spia” circa chi guidava, ci deve pensare direttamente l’autorità. Ma in che modo?
Forse sparando alle gomme dell’automobilista trasgressore oppure ingaggiando un inseguimento tipo film di gangster?
No, cari signori, stiamo vivendo in una società che – proprio per la “sua” tranquillità, cioè quella di tutti noi – abolisce mano a mano tutti i vincoli della privacy e noi vogliamo tornare indietro e ammettere una sorta di “impunità salvo essere acchiappato” nei confronti di coloro che si giocano non solo la propria vita, ma anche quella degli altri sfrecciando a velocità folli.
Seguitemi nel mio ragionamento, perché forse sbaglio e in questo caso ditemelo: con questa disposizione che impone l’obbligo solo di pagare le pene pecuniarie al proprietario che non faccia “delazione” si è raggiunto il culmine dell’ipocrisia, consentendo agli indisciplinati ricchi di continuare a fare il proprio comodo senza nessun timore circa il vincolo dei punti tolti e chi si è visto si è visto.
Ditemi se sbaglio: ogni automobilista che incorre in un eccesso di velocità, se passa di fronte ad una pattuglia ha tutto l’interesse ad andare il più veloce possibile onde non farsi fermare e non farsi “identificare” come il guidatore della macchina, ma restare solo “il proprietario” e quindi limitarsi alla pena pecuniaria.
Se non mi sbaglio – e Dio sa che mi auguro di farlo – penso proprio che ne vedremo delle belle!

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