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lunedì, dicembre 13, 2004

Zibaldone n.14 

Gli argomenti più interessanti che in questi ultimi giorni hanno destato il mio interesse sono stati tre: vediamoli insieme uno dopo l’altro.
Il PRIMO ci lascia, da un lato, perplessi, ma dall’altro euforici: il nostro Premier, insieme al cantante Apicella, ha scritto tre nuove canzoni (credo solo le parole) la cui destinazione sarebbe il prossimo Festival di Sanremo; non è dato sapere dove andranno i diritti d’autore, forse a diminuire il Debito Pubblico?.
Le tre opere d’arte avrebbero avuto il loro battesimo del fuoco di fronte a un gruppo di senatori di Forza Italia, chiamati ad esprimersi su cotali parti d’ingegno: i malcapitati, riuniti a Palazzo Chigi in occasione del vertice sulla “finanziaria”, sono stati trascinati dal Cavaliere in una apposita stanza dove sono stati “costretti” ad ascoltare le tre melodie e ad improvvisare una votazione sulla migliore.
Ovviamente vige il più stretto riserbo sul risultato del voto e quindi solo i “fortunati” senatori possono sapere quale delle tre è la migliore.
Gianni, ma continuiamo ad essere ottimisti?
Il SECONDO riguarda la rivolta (poi rientrata) delle guardie forestali calabresi che – dopo avere avuto sentore che sulla finanziaria 2005 erano stati tagliati i fondi per i loro stipendi – hanno messo la regione a ferro e fuoco: bloccati gli aeroporti di Reggio Calabria e Lamezia Terme, interrotta la Salerno-Reggio Calabria, agitazione nei Porti e lungo le Strade Statali. Insomma una sommossa in piena regola, con tante scuse a coloro che si sono trovato in mezzo, ma insomma…provate a capirci….se non facciamo così!
Ed è vero, perché dopo due giorni di caos, i 130 milioni di euro (250 miliardi di lire), occorrenti per i forestali calabresi sono stati trovati e tutto è rientrato nella calma più piatta.
Due riflessioni: prima, ora voglio proprio vedere come farà il governo ad effettuare tagli a categorie, con un precedente simile (è ovvio che ognuno inscenerà manifestazioni a iosa); seconda, c’era bisogno di innescare tutto questo bordello per poi fare come se niente fosse stato? Se quei soldi occorrevano per qualcos’altro era bene dirlo subito, se invece la motivazione è futile, sarebbe interessante conoscere il nome di colui o coloro che hanno effettuato il taglio.
Comunque tutto è bene quello che finisce bene, ma la figura barbina resta.
Il TERZO si riferisce a tutta una serie di notizie – in sé molto simili – che riportano di anziani uccisi in fatiscenti Case di Riposo (mi viene da dire: “riposo eterno”) dove subivano soprusi ed angherie e dove forse la morte è stata una liberazione.
Queste notizie mi provocano tanta tristezza perché credo che uno Stato che si disinteressa degli anziani sia peggio di uno Stato totalitario; e questi episodi (tre in pochi giorni) hanno posto all’attenzione della pubblica opinione la condizione di tanti vecchi, soli, malati e dimenticati, che la medicina riesce a “non far morire” ma non a guarire.
E sottolineo soli e dimenticati da tutti, ma proprio da tutti, a cominciare dalle famiglie – ove esistano – per passare agli Enti Locali e poi, a salire, allo Stato nella sua componente di controllo sociale.
Accetterei di più che questo Stato dicesse: cari amici, mi posso occupare di voi al massimo fino alla concorrenza dei 75 anni di età, oppure degli 80 o, se sono troppi, dei 70; insomma che si prenda un impegno e segua queste persone che a suo tempo hanno dato tanto alla società. Alla scadenza dell’età prevista, questi anziani, questi inutili corpi malati e pieni di acciacchi, questi rifiutati genitori o nonni o zii o quello che sono, vengano fatti morire, magari in modo “dolce”, se possibile, e non se ne parli più. Una bella cremazione e così non si occupa neppure terra nei cimiteri.
Questa è la fine!

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