giovedì, dicembre 23, 2004
Richieste a Babbo Natale
I lettori di questo mio blog sono stati buoni durante il 2004? E che regalo hanno chiesto a Babbo Natale?
A parte gli scherzi, proviamo a identificare quali regali avranno chiesto a Babbo Natale i nostri contemporanei, a cominciare dai più famosi.
E partiamo subito con il Papa, sperando che di non essere scomunicato per l’avventatezza: il Santo Padre chiederà, se non l’ha già fatto, un riconoscimento completo, a livello europeo, dei valori cristiani sui quali si è costruito il nostro continente. Per ora – a livello di Consiglio Europeo – non ne vogliono sapere, preferendo baloccarsi su discorsi fumosi e incomprensibili ai più, ma che escludono una ufficializzazione delle famose “radici cristiane”.
Passiamo poi a Bush: non mi sembra che abbia da chiedere molto (ha già quasi tutto) specie dopo la rielezione per il prossimo quadriennio; certo che avvicinandosi la data delle elezioni in Irak, chiederà un abbassamento dei toni della guerriglia, ma credo proprio che non ci possa fare niente neppure Babbo Natale. Gli attentati infatti continueranno e forse aumenteranno d’intensità fino al 30 gennaio; poi…nessuno può prevedere niente.
Anche da parte italiana – finora pedissequa nei confronti dell’America – si comincia a dire che è prossimo un ritiro “graduale” delle nostre forze armate.
Veniamo ora all’Italia: il nostro Premier non chiederà proprio nulla per due ordini di motivi: il primo è che ha già tutto (eventuali carenze se le compra) e il secondo è che non crede che Babbo Natale sia meglio di lui e quindi – al massimo – si limiterà agli auguri. Della serie: il resto ce lo metto io che sono meglio di te!
Il suo avversario politico, Romano Prodi, chiederà un po’ di tranquillità ai tanti “cespugli” che egli cerca – invano, per ora - di mettere insieme in una grande federazione che, se realizzata, spaventerebbe il centro destra. Comunque sia l’arzillo vecchietto con le renne, avrà modo di spiegare al professore che – evitate le solite cavolate del centro sinistra, autentici suicidi politici – la vittoria alle prossime elezioni (regionali prima, politiche poi) non dovrebbe essere in discussione; come ho già avuto modo di dire altre volte, il centro destra sta correndo allegramente verso un baratro profondissimo, basta limitarsi a non fornirgli un qualche appiglio.
E i nostri concittadini cosa chiederanno al nordico vegliardo? Al primo posto metteranno la “sicurezza del lavoro”, che al di là delle statistiche è ancora ben lontana: i nostri giovani, inquadrati quando va bene nei Co.Co.Co., sentono questa incertezza del futuro come una cappa che li ostacola nelle loro legittime aspirazioni umane (una casa, una famiglia, una vita normale); queste sono tutte cose che per ora – da soli – sono in pochi a poterle realizzare; i più debbono appoggiarsi alla famiglia (se questa può) o farne a meno.
Un ultimo pensiero lo voglio dedicare a coloro che soffrono – materialmente o moralmente – a coloro che stanno fuggendo dalle loro case a causa di guerre o di una vita impossibile da vivere: Babbo Natale – che pure può molto – in questo non ha armi a disposizione e chiede a noi un aiuto concreto. Ci chiede che cominciamo a guardare i nostri simili – di qualunque colore essi siano – con l’occhio di chi comprende le sofferenze ed è disposto a condividerle, almeno in parte. Ci chiede che cominciamo questa nostra attività benefica partendo dai più indifesi – i bambini – ai quali dovremmo dedicare ogni nostra attenzione, sia materiale che morale, se vogliamo che il nostro futuro sia migliore. Ricordiamoci che essi rappresentano il nostro futuro ed è da come li porteremo ad essere grandi che essi potranno poi gestire questo nostro mondo, sempre più bello ed allo stesso tempo sempre più cattivo.
A parte gli scherzi, proviamo a identificare quali regali avranno chiesto a Babbo Natale i nostri contemporanei, a cominciare dai più famosi.
E partiamo subito con il Papa, sperando che di non essere scomunicato per l’avventatezza: il Santo Padre chiederà, se non l’ha già fatto, un riconoscimento completo, a livello europeo, dei valori cristiani sui quali si è costruito il nostro continente. Per ora – a livello di Consiglio Europeo – non ne vogliono sapere, preferendo baloccarsi su discorsi fumosi e incomprensibili ai più, ma che escludono una ufficializzazione delle famose “radici cristiane”.
Passiamo poi a Bush: non mi sembra che abbia da chiedere molto (ha già quasi tutto) specie dopo la rielezione per il prossimo quadriennio; certo che avvicinandosi la data delle elezioni in Irak, chiederà un abbassamento dei toni della guerriglia, ma credo proprio che non ci possa fare niente neppure Babbo Natale. Gli attentati infatti continueranno e forse aumenteranno d’intensità fino al 30 gennaio; poi…nessuno può prevedere niente.
Anche da parte italiana – finora pedissequa nei confronti dell’America – si comincia a dire che è prossimo un ritiro “graduale” delle nostre forze armate.
Veniamo ora all’Italia: il nostro Premier non chiederà proprio nulla per due ordini di motivi: il primo è che ha già tutto (eventuali carenze se le compra) e il secondo è che non crede che Babbo Natale sia meglio di lui e quindi – al massimo – si limiterà agli auguri. Della serie: il resto ce lo metto io che sono meglio di te!
Il suo avversario politico, Romano Prodi, chiederà un po’ di tranquillità ai tanti “cespugli” che egli cerca – invano, per ora - di mettere insieme in una grande federazione che, se realizzata, spaventerebbe il centro destra. Comunque sia l’arzillo vecchietto con le renne, avrà modo di spiegare al professore che – evitate le solite cavolate del centro sinistra, autentici suicidi politici – la vittoria alle prossime elezioni (regionali prima, politiche poi) non dovrebbe essere in discussione; come ho già avuto modo di dire altre volte, il centro destra sta correndo allegramente verso un baratro profondissimo, basta limitarsi a non fornirgli un qualche appiglio.
E i nostri concittadini cosa chiederanno al nordico vegliardo? Al primo posto metteranno la “sicurezza del lavoro”, che al di là delle statistiche è ancora ben lontana: i nostri giovani, inquadrati quando va bene nei Co.Co.Co., sentono questa incertezza del futuro come una cappa che li ostacola nelle loro legittime aspirazioni umane (una casa, una famiglia, una vita normale); queste sono tutte cose che per ora – da soli – sono in pochi a poterle realizzare; i più debbono appoggiarsi alla famiglia (se questa può) o farne a meno.
Un ultimo pensiero lo voglio dedicare a coloro che soffrono – materialmente o moralmente – a coloro che stanno fuggendo dalle loro case a causa di guerre o di una vita impossibile da vivere: Babbo Natale – che pure può molto – in questo non ha armi a disposizione e chiede a noi un aiuto concreto. Ci chiede che cominciamo a guardare i nostri simili – di qualunque colore essi siano – con l’occhio di chi comprende le sofferenze ed è disposto a condividerle, almeno in parte. Ci chiede che cominciamo questa nostra attività benefica partendo dai più indifesi – i bambini – ai quali dovremmo dedicare ogni nostra attenzione, sia materiale che morale, se vogliamo che il nostro futuro sia migliore. Ricordiamoci che essi rappresentano il nostro futuro ed è da come li porteremo ad essere grandi che essi potranno poi gestire questo nostro mondo, sempre più bello ed allo stesso tempo sempre più cattivo.