martedì, dicembre 28, 2004
Provocazioni
Nel mio post di poche ore fa lanciavo alcune provocazioni, esplicite per quanto attiene il tono, ma non esplicitate nel corpo del discorso.
La PRIMA riguardava la tipologia delle interviste ai due aeroporti italiani (Milano e Roma) rivolte alla gente rientrata dalla zona devastata dallo tsumani; affermavo che su mille (quasi) italiani rientrati a quel punto, si aveva: una tripla intervista (tripla nel senso che è stata inviata tre volte in tre TG diversi) ai giocatori di calcio (cinque, mi pare), ed altrettante o poco più a persone “normali”.
In questo rilevavo una sorta di distonia percentuale tra la gente rientrata e quelli che chiamo i vip; mi si controbatte che queste interviste erano anche fonte di tranquillizzazione per le famiglie: i familiari erano giù stati tutti abbondantemente avvertiti, prima dai turisti stessi, tutti dotati di cellulare e poi dal Ministero degli Esteri.
Comunque, la mia voleva solo essere una reprimenda ai Direttori dei TG che scelgono sempre la via più facile: un VIP fa sempre bene all’ascolto. Ci sarebbe da aggiungere che già i sette TG di stasera (dalle 18.30 alle 20.30) hanno riequilibrato le proporzioni e si è potuto assistere a racconti da brivido svolti da gente comune.
La SECONDA si riferiva sulla costruzione della narrazione dell’evento: data la scarsità delle immagini provenienti dalle zone di teatro, si andava avanti con racconti o interviste dall’Italia; anche questa carenza nei TG di stasera è stata, almeno in parte, sistemata e si è così potuto assistere a qualche racconto da parte degli indigeni (che hanno perso tutto) e che hanno avuto decine di migliaia di morti.
Su questa provocazione – che tendeva a focalizzare la nostra attenzione su quello che è successo in quelle zone disastrate – non ho avuto contraddizioni ma neppure approvazioni; c’è da rimarcare che i danni sommariamente calcolati assommano a cifre che non so neppure scrivere; pensate che solo oggi si apprende di un Albergo letteralmente spazzato via e dei 405 ospiti tutti ovviamente morti; oppure delle isole dalle quali la furia delle acque ha sbarbato anche gli alberi, rendendole brulle e assolutamente prive di qualunque forma di vita.
E i TG di stasera cominciano anche a dare lo stesso spazio (o quasi) al salvataggio dei turisti occidentali e ai problemi di coloro che restano in quei luoghi divenuti così inospitali; e non c’è che da rimarcare l’enorme dignità degli uomini e delle donne che non chiedono niente. Resta da notare che la prima emergenza – per me – è quella sanitaria.
La TERZA provocazione riguardava l’affermazione di un signore di Cesenatico (quindi la provocazione caso mai è sua) che affermava: “Per il prossimo viaggio meglio Milano Marittima” e chiedevo ai miei cortesi lettori “che avrà voluto dire?”; non ci crederete ma nessuno mi ha risposto: forse per voi è tutto chiaro, ma vorrei che lo fosse anche per me.
L’ULTIMA provocazione non è mia ma di alcuni ricercatori che dall’Isola di Haiti hanno fatto sapere di aver previsto con cinque ore di anticipo il disastroso tsunami e di avere avvertito di questo il Governo Indonesiano, il quale ovviamente…non ha fatto niente, anche perché qualunque intervento avrebbe avuto bisogno di una organizzazione multinazionale che naturalmente non c’è.
Ho apprezzato la dichiarazione di Boschi, direttore dell’Ufficio Italiano Terremoti che è sbottato in un chiarissimo “hanno fatto bene ad avvertire l’Indonesia, ma facevano meglio a tacere l’episodio con la stampa mondiale”.
La PRIMA riguardava la tipologia delle interviste ai due aeroporti italiani (Milano e Roma) rivolte alla gente rientrata dalla zona devastata dallo tsumani; affermavo che su mille (quasi) italiani rientrati a quel punto, si aveva: una tripla intervista (tripla nel senso che è stata inviata tre volte in tre TG diversi) ai giocatori di calcio (cinque, mi pare), ed altrettante o poco più a persone “normali”.
In questo rilevavo una sorta di distonia percentuale tra la gente rientrata e quelli che chiamo i vip; mi si controbatte che queste interviste erano anche fonte di tranquillizzazione per le famiglie: i familiari erano giù stati tutti abbondantemente avvertiti, prima dai turisti stessi, tutti dotati di cellulare e poi dal Ministero degli Esteri.
Comunque, la mia voleva solo essere una reprimenda ai Direttori dei TG che scelgono sempre la via più facile: un VIP fa sempre bene all’ascolto. Ci sarebbe da aggiungere che già i sette TG di stasera (dalle 18.30 alle 20.30) hanno riequilibrato le proporzioni e si è potuto assistere a racconti da brivido svolti da gente comune.
La SECONDA si riferiva sulla costruzione della narrazione dell’evento: data la scarsità delle immagini provenienti dalle zone di teatro, si andava avanti con racconti o interviste dall’Italia; anche questa carenza nei TG di stasera è stata, almeno in parte, sistemata e si è così potuto assistere a qualche racconto da parte degli indigeni (che hanno perso tutto) e che hanno avuto decine di migliaia di morti.
Su questa provocazione – che tendeva a focalizzare la nostra attenzione su quello che è successo in quelle zone disastrate – non ho avuto contraddizioni ma neppure approvazioni; c’è da rimarcare che i danni sommariamente calcolati assommano a cifre che non so neppure scrivere; pensate che solo oggi si apprende di un Albergo letteralmente spazzato via e dei 405 ospiti tutti ovviamente morti; oppure delle isole dalle quali la furia delle acque ha sbarbato anche gli alberi, rendendole brulle e assolutamente prive di qualunque forma di vita.
E i TG di stasera cominciano anche a dare lo stesso spazio (o quasi) al salvataggio dei turisti occidentali e ai problemi di coloro che restano in quei luoghi divenuti così inospitali; e non c’è che da rimarcare l’enorme dignità degli uomini e delle donne che non chiedono niente. Resta da notare che la prima emergenza – per me – è quella sanitaria.
La TERZA provocazione riguardava l’affermazione di un signore di Cesenatico (quindi la provocazione caso mai è sua) che affermava: “Per il prossimo viaggio meglio Milano Marittima” e chiedevo ai miei cortesi lettori “che avrà voluto dire?”; non ci crederete ma nessuno mi ha risposto: forse per voi è tutto chiaro, ma vorrei che lo fosse anche per me.
L’ULTIMA provocazione non è mia ma di alcuni ricercatori che dall’Isola di Haiti hanno fatto sapere di aver previsto con cinque ore di anticipo il disastroso tsunami e di avere avvertito di questo il Governo Indonesiano, il quale ovviamente…non ha fatto niente, anche perché qualunque intervento avrebbe avuto bisogno di una organizzazione multinazionale che naturalmente non c’è.
Ho apprezzato la dichiarazione di Boschi, direttore dell’Ufficio Italiano Terremoti che è sbottato in un chiarissimo “hanno fatto bene ad avvertire l’Indonesia, ma facevano meglio a tacere l’episodio con la stampa mondiale”.