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sabato, dicembre 11, 2004

Gianni, possiamo essere ottimisti o no? 

Sulla scorta di uno spot di successo nel quale il grande Tonino Guerra chiede a un fantomatico Gianni “ma come si fa a non essere ottimisti?”, proviamo a portare lo slogan nella realtà di oggi e vediamo cosa succede.
Per PRIMO vorrei sapere come fa Gianni ad essere ottimista con un Premier inseguito dai magistrati e con una opposizione che non capisce la ragione dello stato e aspira solo ad andare al potere per via giudiziaria e con una Magistratura che è chiaramente politicizzata, tanto è vero che non riesce ad esprimere una sentenza chiara (condanna o assoluzione) ma lascia sempre la possibilità di discuterci sopra.
È il caso della sentenza SME, nella quale non voglio entrarci non avendone le capacità, ma della quale vorrei sottolineare soltanto un aspetto: la magistratura non è riuscita a condannare Berlusconi ed ha trovato quindi l’escamotage della prescrizione di uno dei reati, sul quale ognuno può dibattere a piacimento. E quindi per i prossimi mesi sappiamo su cosa discuteranno i nostri politici (di destra e di sinistra).
Poiché – come ho detto altre volte – queste sentenze vengono emesse “in nome del popolo italiano”, del quale anch’io faccio parte, vorrei sommessamente ribadire un concetto di politica giudiziaria: ma la Bocassini e Colombo, non fanno altri processi? Solo nelle vicende di Berlusconi si sono impegnati, perdendo, peraltro, sempre, tant’è vero che lui è sempre lì.
Negli Stati Uniti i due signori non sarebbero stati rieletti dal popolo in nome del quale sentenziano, vista la pochissima produttività della coppia, e Dio sa quanto bisogno avrebbe la magistratura di produttività.
Voglio dire che – dando per scontato che il Cavaliere ha i suoi scheletri e negli USA sarebbero venuti fuori e lui non sarebbe stato eletto – evidentemente sono nascosti talmente bene che la Magistratura nostrale non riesce a scoprirli; allora io mi chiedo: ma perché non si cambiano accusatori, perché Colombo e la Rossa non vengono adibiti ad altre cose e al loro posto si mettono altre persone? E’ fattibile, oppure nel bizantinismo della nostra procedura giudiziaria è scritto che i perdenti debbono continuare a perdere.
Il SECONDO motivo per rivolgersi a Gianni – questa volta in forma positiva – per invitarlo ad essere ottimista, è la notizia che i telespettatori che seguono “Striscia la Notizia”, che il primo giorno di presenza delle sorelle Leccio aveva avuto un ottimo risultato di audience, già dal secondo e poi dal terzo e via andando, i dati si sono ristrinti e sono tornati addirittura più bassi di prima.
Allora non siamo tutti cretini, c’è anche qualcuno che – dopo un’occhiata di curiosità – ha lasciato le gemelle al loro destino e si è diretto verso altri lidi: migliori di quelli? Mah, difficile dirlo, anche perché come dice il proverbio “al peggio non c’è mai fine”.
Il TERZO motivo per spingere Gianni ad essere, questa volta, PER NIENTE ottimista è la notizia che, per quanto riguarda i regali di Natale (di cui ho già parlato), sembra andare di moda – tra i ricchi ovviamente – regalare al bambinetto che frequenta le elementari un cellulare con videocamera, in modo che la famiglia possa vedere quello che succede a scuola.
Pensate, con cinque milioni di bambini che muoiono di fame ogni anno nel mondo, in Italia regaliamo i cellulari più costosi ai bambini.
Mi sembra che ci sia un forte stridore alla notizia e quindi – a costo di essere tacciato di utilizzare la demagogia più spicciola – chiederei una maggiore solidarietà e meno regali scemi.


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