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lunedì, novembre 15, 2004

Zibaldone n.11 

Gli argomenti più interessanti e curiosi – almeno a mio modo di vedere – in questi ultimi giorni sono tre: vediamoli singolarmente.
Il PRIMO si riferisce ai numerosi casi di vandalismo in scuole di tutta Italia: il primo è stato il Liceo “Parini” di Milano e a questo si sono susseguiti svariati altri Istituti scolastici che hanno subito atti vandalici tesi – oltre che a soddisfare la cretineria di chi li esegue – a mettere la scuola fuori combattimento per il maggior numero di giorni possibile.
Siamo in presenza della classica situazione di emulazione, acuita dallo spazio che i mass-media dedicano a questi eventi: purtroppo, tali atti vandalici sono portati agli onori della prima pagina sia dai giornali che dalle televisioni; coloro che seguono i mezzi di comunicazione come farebbero con un giornalino di Tex Wiler o di Pecos Bill, individuano negli autori di questi fattacci l’eroe di turno, non importa se “negativo”, basta che si consideri eroe. Da questo primo processo psicologico all’emulazione del gesto “eroico” il passo è breve.
Tra i vari casi, uno è particolare: gli alunni di una scuola Media (avete letto bene Media; età tra gli 11 e i 14 anni) non si sono voluti privare dell’atto vandalico di turno, ma essendo ancora piccoli, hanno pagato un “killer” di età più elevata che – per la modica somma di 150 Euro – ha messo la scuola fuori uso per alcuni giorni ed ha fatto svariati danni materiali.
Il SECONDO argomento che vorrei trattare è questa ondata di violenza che – oltre che a Napoli – si è scatenata in tutta Italia: dalla ragazzina di Manfredonia agli anziani coniugi potentini massacrati di botte e derubati, dal giovane accoltellato davanti ad una discoteca romana, fino al giovane polacco ucciso a calci e pugni vicino a Piazza Navona e – per concludere – la coppia di sposi che nel padovano è stata massacrata di botte in una sorta di riedizione di “Arancia Meccanica”.
Cos’è che spinge tante persone a usare la violenza per sistemare le proprie faccende?
Anche in questo caso credo che buona parte della “colpa” debba essere data ai mezzi di comunicazione di massa, televisione in testa: siamo giunti ormai a questa parossistica passerella di cadaveri nei telegiornali di massimo ascolto; subito dopo va in onda il telefilm che è anch’esso pieno di morti ammazzati.
Dove è la realtà e dove la finzione? Il telefilm è una diretta su un caso della mafia? E il telegiornale è l’ultimo episodio di una serie di telefilm molto violenti?
Badata bene, non sto scherzando, i mass-media ingenerano – tra le altre cose nefaste – anche questa sorta di “confusione mentale” tra la finzione e la realtà; e in questo caso le persone un po’ più sprovvedute, un po’ più direttamente dipendenti dai media, si comportano nella realtà come se interpretassero una fiction; ed una volta finito tutto, molto spesso non si sanno dare neppure una motivazione del perché di tanta violenza.
Chiudiamo con il TERZO argomento e spero con quest’ultimo di farvi sorridere: la nota (ma a chi?) Flavia Vento, reduce dalla figuraccia a “L’Isola dei Famosi” (di questo reality dovremo riparlare) ha smentito di avere intenzione di candidarsi per la “Margherita” alle prossime elezioni: è troppo presto, ha detto ad un giornale, devo ancora imparare alcune cose prima di gettarmi in politica.
Se non vi fa ridere neppure questo, non so proprio cos’altro andare a cercare!


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