venerdì, novembre 26, 2004
Finalmente é finito il tormentone tasse
Il titolo giusto avrebbe dovuto essere: mentre loro abbassano le tasse a noi ci abbassano i pantaloni: per quale motivo? Io lo so, ma lo sapete anche voi!
Scherzi a parte, la montagna della coalizione di centro destra ha partorito il topolino dell’abbassamento dell’ISPEF che viene ridotta proporzionalmente (meno a chi guadagna poco, parecchio a chi guadagna molto).
Oggi quasi tutti i quotidiani, ed anche i telegiornali, pubblicano delle tavole sinottiche, esplicative di quello a cui andremo incontro nel 2005: in pratica una specie di “chi guadagna cosa”; le cifre che vengono fuori da queste comparazioni sono così ridicole che non merita conto neppure commentarle. Volete un esempio? Un single che guadagna 20.000 euro l’anno ne risparmia 66 di tasse: vi immaginate quanto ci guadagna? Poco più di 5 Euro al mese!
Del resto basta leggere i miei post precedenti per vedere che anche uno come me che non se ne intende molto, aveva già capito che era tutta una solenne presa per i fondelli.
O meglio, è una “immagine” che viene propinata agli italiani (IO HO ABBASSATO LE TASSE) e sotto questo aspetto, se la gente non si sofferma sulle cifre, il Berlusca potrebbe anche essere osannato. Il problema però è quando sorge la domanda: hai abbassato le tasse? Ma di quanto? E allora casca l’asino dei numeri, siamo costretti ad andare a leggerli ed a scoprire che è tutto una solenne bufala.
Io voglio essere onesto – ed anche un po’ cattivo – ma sono certo che quando si tratta di somme da scalare ai singoli individui, il Cavaliere non si renda conto di quello che significano le cifre. Forse perché sono decenni che non si reca ad un mercato per acquistare la frutta e la verdura, oppure in un Supermercato per comprare il fabbisogno di una famiglia.
In questa circostanza ha avuto buon gioco perché ha azzeccato la mossa vincente mediante un bluff (o si abbassa le tasse o si va ad elezioni anticipate) che nessuno degli alleati ha avuto il coraggio di “andare a vedere”.
Forse può essere vero che “gli altri” avrebbero più di lui da perdere nel caso di catastrofe elettorale; può darsi che si siano lasciati convincere che questa mossa – soprattutto sotto il profilo mediatico – rappresenta un autentico toccasana per la litigiosa Casa delle Libertà.
Certo che gli alleati si sono trovati di fronte “al fatto compiuto”, come si dice, ed hanno cercato di limitare i danni, ma hanno fatto sì che adesso la riforma non è “completamente quella voluta da Berlusconi” e non è neppure “quella che avrebbero voluto A.N., UDC e Lega”: è un ibrido, un frutto di mediazioni estenuanti.
Si sa che quando si cerca di mediare su questioni di principio, poi nasce inevitabilmente un pastrocchio che è poi difficile da aggiustare.
Comunque sia il Centro Destra, con i voti a disposizione, è in grado tranquillamente di fare passare l’emendamento del governo; eventuali incidenti possono essere soltanto effetto dei cosiddetti franchi tiratori.
E adesso tiriamo avanti, affrontiamo le Feste Natalizie, con la certezza che i soldi da spendere sono molto pochi e che la speranza dell’abbassamento delle tasse nel prossimo anno non indurrà certo la gente a scatenarsi in acquisti scriteriati.
Una cosa buona la stiamo ottenendo: la diminuzione degli acquisti ha generato un progressivo abbassamento (per ora lieve) dei prezzi con benefici effetti specie sul versante dell’inflazione.
Contentiamoci di questo!
Scherzi a parte, la montagna della coalizione di centro destra ha partorito il topolino dell’abbassamento dell’ISPEF che viene ridotta proporzionalmente (meno a chi guadagna poco, parecchio a chi guadagna molto).
Oggi quasi tutti i quotidiani, ed anche i telegiornali, pubblicano delle tavole sinottiche, esplicative di quello a cui andremo incontro nel 2005: in pratica una specie di “chi guadagna cosa”; le cifre che vengono fuori da queste comparazioni sono così ridicole che non merita conto neppure commentarle. Volete un esempio? Un single che guadagna 20.000 euro l’anno ne risparmia 66 di tasse: vi immaginate quanto ci guadagna? Poco più di 5 Euro al mese!
Del resto basta leggere i miei post precedenti per vedere che anche uno come me che non se ne intende molto, aveva già capito che era tutta una solenne presa per i fondelli.
O meglio, è una “immagine” che viene propinata agli italiani (IO HO ABBASSATO LE TASSE) e sotto questo aspetto, se la gente non si sofferma sulle cifre, il Berlusca potrebbe anche essere osannato. Il problema però è quando sorge la domanda: hai abbassato le tasse? Ma di quanto? E allora casca l’asino dei numeri, siamo costretti ad andare a leggerli ed a scoprire che è tutto una solenne bufala.
Io voglio essere onesto – ed anche un po’ cattivo – ma sono certo che quando si tratta di somme da scalare ai singoli individui, il Cavaliere non si renda conto di quello che significano le cifre. Forse perché sono decenni che non si reca ad un mercato per acquistare la frutta e la verdura, oppure in un Supermercato per comprare il fabbisogno di una famiglia.
In questa circostanza ha avuto buon gioco perché ha azzeccato la mossa vincente mediante un bluff (o si abbassa le tasse o si va ad elezioni anticipate) che nessuno degli alleati ha avuto il coraggio di “andare a vedere”.
Forse può essere vero che “gli altri” avrebbero più di lui da perdere nel caso di catastrofe elettorale; può darsi che si siano lasciati convincere che questa mossa – soprattutto sotto il profilo mediatico – rappresenta un autentico toccasana per la litigiosa Casa delle Libertà.
Certo che gli alleati si sono trovati di fronte “al fatto compiuto”, come si dice, ed hanno cercato di limitare i danni, ma hanno fatto sì che adesso la riforma non è “completamente quella voluta da Berlusconi” e non è neppure “quella che avrebbero voluto A.N., UDC e Lega”: è un ibrido, un frutto di mediazioni estenuanti.
Si sa che quando si cerca di mediare su questioni di principio, poi nasce inevitabilmente un pastrocchio che è poi difficile da aggiustare.
Comunque sia il Centro Destra, con i voti a disposizione, è in grado tranquillamente di fare passare l’emendamento del governo; eventuali incidenti possono essere soltanto effetto dei cosiddetti franchi tiratori.
E adesso tiriamo avanti, affrontiamo le Feste Natalizie, con la certezza che i soldi da spendere sono molto pochi e che la speranza dell’abbassamento delle tasse nel prossimo anno non indurrà certo la gente a scatenarsi in acquisti scriteriati.
Una cosa buona la stiamo ottenendo: la diminuzione degli acquisti ha generato un progressivo abbassamento (per ora lieve) dei prezzi con benefici effetti specie sul versante dell’inflazione.
Contentiamoci di questo!