<$BlogRSDUrl$>

venerdì, novembre 12, 2004

Film: "THE MANCHURIAN CANDIDATE" 

Proseguo nel presentarvi un altro film che ho avuto occasione di vedere; questo, la cui traduzione letterale è “Il candidato della Manchurian”, sta ad indicare non il luogo geografico conosciuto come Manciuria, ma rappresenta il nome di una mostruosa multinazionale. Vediamo di cosa si tratta.
E’ la storia del Capitano Bennet Marco dell’esercito degli Stati Uniti; lo incontriamo all’inizio del film in occasione dell’operazione “Desert Storm” del 1991; in quella occasione un plotone dell’esercito statunitense cade in una imboscata da parte delle forze nemiche: mentre Marco viene colpito e sviene, il comando viene assunto dal sergente Shaw che porta a compimento l’operazione e, su proposta del capitano, viene insignito della medaglia d’onore del Congresso. Questo l’antefatto, adesso Marco è stato promosso Maggiore e gira l’America a fare Conferenze sull’episodio, sogna tutte le notti una vicenda che non corrisponde a quella che lui si ricorda, mentre gli altri componenti del plotone sono morti in strane situazioni, ad eccezione di uno che è invece impazzito e vive come un barbone. Il Sergente Shaw, figlio di una senatrice (ancora viva e assai potente) e di un senatore ormai defunto, è diventato deputato in Parlamento e concorre alla carica di Vice Presidente degli Stati Uniti; quest’ultimo – diversamente da Marco – non sogna mai l’evento che lo ha reso celebre e, avvicinato dal vecchio commilitone lo saluta cordialmente ma con strane forme di paranoia (“non mi toccare”, ripetuto varie volte). Le indagini del Maggiore lo conducono fino ad una mostruosa multinazionale – la Manchurian Global – che sarebbe la finanziatrice di un procedimento inventato dal Dottor Atticus Noyle, teso a condizionale le persone attraverso l’immissione “sotto pelle” di un microchip; Marco scopre che uno di questi congegni è istallato nella sua spalla e un altro analogo in quella di Shaw. I vertici della multinazionale trattano con la madre di Shaw – la senatrice – che si assoggetta a tutta questa forma di condizionamento per fare raggiungere il successo al proprio figlio. Al termine del film, in occasione della fase finale delle elezioni che vengono perdute da Shaw, viene condizionato ipnoticamente anche Marco che sta per uccidere il vincitore, quando in un sussulto di “conoscenza”, volge l’arma e uccide l’ex-sergente e la madre senatrice. Tutto finisce bene, sembrerebbe, sennonché la multinazionale è sempre in piedi e pronta a condizionare tutto e tutti ed infatti i suoi dirigenti si pongono subito al lavoro per una nuova impresa.
Film altamente spettacolare, con grosse doti sotto questo aspetto: in pratica, se escludiamo l’eccessiva lunghezza, l’impianto narrativo regge ad un ritmo notevole, anche per le doti non comuni degli interpreti; vorrei citarne una per tutti: Meryl Streep nel ruolo di madre-senatrice-condizionatrice del figlio e di altri personaggi; non l’avevo mai vista in un ruolo, diciamo così, “negativo”, ma quando siamo grandi attrici non esistono problemi di nessun genere.
Le opere di fantapolitica debbono avere, a mio avviso, due caratteristiche: una sostanziale credibilità dell’impianto narrativo e una certa logica dell’assunto che la tesi, sia pure a carattere spettacolare, si propone di realizzare.
Mi sembra che questo film sia in possesso di entrambe le cose e, credete, per un opera del genere non è proprio poca cosa.
Un’ultima cosa: il “nostro” Bruno Ganz recita una piccola parte (è un eccentrico scienziato a cui si rivolge Marco per avere delle spiegazioni tecniche sui vari congegni); mi è sembrato un intervento un po’ disincantato che forse puzza di superiorità (vera o presunta).
Certo che l’attore visto in questo film non è neppure lontano parente del cameriere ammirato in “Pane e Tulipani”: mi è sembrato che mancasse soprattutto l’impegno e che la cosa fosse fatta solo per i soldi. Ma forse mi sbaglio!

This page is powered by Blogger. Isn't yours?