giovedì, ottobre 28, 2004
Povera Roma
Non sto alludendo alla squadra di calcio che, peraltro, stasera è stata sconfitta dalla Juventus, bensì proprio alla città di Roma che domani subirà l’assalto di una caterva di Capi di Stato (credo 25 o qualcosa del genere) che si raduneranno per firmare la nuova Costituzione Europea.
Per un “euro-contrario” (quindi non euro-scettico, di più) come sono io, la giornata è di quelle da contrassegnare con il bollino rosso: il parto di tutta un branco di impotenti e/o sterili personaggi dell’Europa che con questo ennesimo trattato (pensate 450 articoli) dovrebbe regolare i rapporti tra i vari stati.
Sappiamo bene che questa Costituzione è nata attraverso una serie di compromessi e che, proprio per questa caratteristica, non sarà idonea a risolvere nessuno dei problemi.
Diciamo anche che non sarebbe stato possibile fare altrimenti: l’Europa continua ad essere un aborto che non può far altro che generare porcherie o – nella migliore delle ipotesi – delle inutili sciocchezze.
Le ultime vicende sull’approvazione della nuova Commissione guidata dal portoghese Barroso hanno evidenziato – a mio modo di vedere – una sorta di “irresponsabilità”: sanno che tutto quello che possono combinare (in bene o in male) non modificherà di molto la vita degli europei e quindi si comportano come studenti che giocano a fare gli “apprendisti stregoni” e cercano di portare l’acqua al mulino della parte politica che rappresentano, ma riferendosi alle lotte politiche dei singoli paesi (fregandosene del bene dell’Europa).
Tra una ripicca e l’altra siamo giunti alla richiesta di Barroso di rinviare la votazione sulla propria Commissione (paragonabile al Consiglio dei Ministri di uno Stato e allora perché si chiama in modo diverso?); il caporione dell’opposizione a Barroso è il socialista tedesco Schultz, quello che ebbe la discussione con Berlusconi e si becco l’epiteto di Kapò dal nostro premier; ebbene, questo distinto signore ha dichiarato in tempi non sospetti che non sarebbe stato approvato nessun componente del governo italiano nel ruolo di commissario; quindi le discussioni sul cattolicesimo, sulla parola peccato usata da Bottiglione sono tutte da considerarsi “strumentali” in funzione dell’avversione mostrata verso il nostro governo.
E quindi, fermo restando quanto sopra, tutti noi dobbiamo sottostare agli ukase di un tedesco; vorrei sapere che logica sta in tutto questo e in base a quale principio la nostra vita dovrebbe essere condizionata da questo signore: se sono i nostri onorevoli a fare casino, sappiamo come sostituirli, ma il prode Schultz come si fa a mandarlo a casa?
C’è da aggiungere poi che nonostante tutti questi problemi nella funzionalità concreta dell’europarlamento, il grande Circo di Bruxelles e Strasburgo si porta a Roma per la firma di questa Costituzione che – tra parentesi – non accontenta nessuno stato e, possiamo dire che li scontenta fortemente quasi tutti.
Ma la festa deve continuare (The show must go on, dicono gli anglosassoni) e quindi tutti a Roma, ad intasare il traffico di questa splendida e martoriata città, a farci spendere un occhio della testa (con quanto ci costa questa manifestazione sono certo che si risolverebbero diversi problemi del “terzo mondo”).
Per concludere due paroline sulla nostra politica interna: ricorderete che nel post del 26 a commento delle elezioni, ho invitato il centro sinistra a stare fermo ad assistere al crollo degli avversari che si stanno suicidando da soli; se leggete i commenti di oggi e le diatribe tra Fini e Berlusconi converrete con me che avevo ragione.
Quindi la parola d’ordine rimane: lasciateli suicidarsi in pace e non agitatevi per non svegliarli da questo totale rincretinimento!
Per un “euro-contrario” (quindi non euro-scettico, di più) come sono io, la giornata è di quelle da contrassegnare con il bollino rosso: il parto di tutta un branco di impotenti e/o sterili personaggi dell’Europa che con questo ennesimo trattato (pensate 450 articoli) dovrebbe regolare i rapporti tra i vari stati.
Sappiamo bene che questa Costituzione è nata attraverso una serie di compromessi e che, proprio per questa caratteristica, non sarà idonea a risolvere nessuno dei problemi.
Diciamo anche che non sarebbe stato possibile fare altrimenti: l’Europa continua ad essere un aborto che non può far altro che generare porcherie o – nella migliore delle ipotesi – delle inutili sciocchezze.
Le ultime vicende sull’approvazione della nuova Commissione guidata dal portoghese Barroso hanno evidenziato – a mio modo di vedere – una sorta di “irresponsabilità”: sanno che tutto quello che possono combinare (in bene o in male) non modificherà di molto la vita degli europei e quindi si comportano come studenti che giocano a fare gli “apprendisti stregoni” e cercano di portare l’acqua al mulino della parte politica che rappresentano, ma riferendosi alle lotte politiche dei singoli paesi (fregandosene del bene dell’Europa).
Tra una ripicca e l’altra siamo giunti alla richiesta di Barroso di rinviare la votazione sulla propria Commissione (paragonabile al Consiglio dei Ministri di uno Stato e allora perché si chiama in modo diverso?); il caporione dell’opposizione a Barroso è il socialista tedesco Schultz, quello che ebbe la discussione con Berlusconi e si becco l’epiteto di Kapò dal nostro premier; ebbene, questo distinto signore ha dichiarato in tempi non sospetti che non sarebbe stato approvato nessun componente del governo italiano nel ruolo di commissario; quindi le discussioni sul cattolicesimo, sulla parola peccato usata da Bottiglione sono tutte da considerarsi “strumentali” in funzione dell’avversione mostrata verso il nostro governo.
E quindi, fermo restando quanto sopra, tutti noi dobbiamo sottostare agli ukase di un tedesco; vorrei sapere che logica sta in tutto questo e in base a quale principio la nostra vita dovrebbe essere condizionata da questo signore: se sono i nostri onorevoli a fare casino, sappiamo come sostituirli, ma il prode Schultz come si fa a mandarlo a casa?
C’è da aggiungere poi che nonostante tutti questi problemi nella funzionalità concreta dell’europarlamento, il grande Circo di Bruxelles e Strasburgo si porta a Roma per la firma di questa Costituzione che – tra parentesi – non accontenta nessuno stato e, possiamo dire che li scontenta fortemente quasi tutti.
Ma la festa deve continuare (The show must go on, dicono gli anglosassoni) e quindi tutti a Roma, ad intasare il traffico di questa splendida e martoriata città, a farci spendere un occhio della testa (con quanto ci costa questa manifestazione sono certo che si risolverebbero diversi problemi del “terzo mondo”).
Per concludere due paroline sulla nostra politica interna: ricorderete che nel post del 26 a commento delle elezioni, ho invitato il centro sinistra a stare fermo ad assistere al crollo degli avversari che si stanno suicidando da soli; se leggete i commenti di oggi e le diatribe tra Fini e Berlusconi converrete con me che avevo ragione.
Quindi la parola d’ordine rimane: lasciateli suicidarsi in pace e non agitatevi per non svegliarli da questo totale rincretinimento!