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domenica, ottobre 03, 2004

Il tormentone delle tasse 

Ricordate il “delenda Cartago” di antica memoria? Era un tormentone (distruggete Cartagine) che il grande oratore romano Catone il Censore infilava in ogni discorso che faceva in pubblico, in particolare negli interventi al Senato; ebbene, il tormentone attuale – a mio modo di vedere – lo recita il nostro premier Berlusconi quando ripete a ogni pie’ sospinto: “abbasserò le tasse”.
Me lo vedo, la mattina appena sveglio, al cameriere che gli porta la colazione, dire: “mi raccomando, ricordami di abbassare le tasse!”. E poi di seguito nella giornata ai vari collaboratori ripetere fino alla noia “trovatemi il modo di abbassare le tasse”, fino a che, al proprio Ministro delle Finanze, dire: “anche se non trovate un modo per abbassare le tasse, io le taglio lo stesso”. E via di questo passo per l’intera giornata.
Tutti lo lasciano dire, nessuno lo contraddice (ovviamente quelli della sua maggioranza, perché gli altri invece..), lo trattano come il nonno un po’ rincoglionito: lascialo dire quello che vuole tanto lo sai come è fatto!
Dire che il tormentone ha stufato tutti è dire poco; cercare di capire il motivo per cui il Cavaliere continua a ripeterlo non è facile, se si esclude una manovra prettamente elettorale in vista delle regionali del prossimo anno.
Ora poi il nostro Cavaliere ha un concorrente tutt’altro che semplice a digerire: Romano Prodi, direte voi; no, correggo io: Luca Cordero di Montezemolo, che con un nome e un cognome del genere deve per forza aspirare al massimo della gloria.
Intanto senza possedere nessuna Azienda – è soltanto manager di FIAT e Ferrari – è riuscito nella bella impresa di rappresentare tutti gli industriali dall’alto scranno della Presidenza di Confindustria; e non si dica che è poco, poiché non è frequente che i ”padroni” si siano fatti rappresentare da uno che padrone non lo è: l’ultimo e rarissimo caso è stato – se ben ricordo – quello di Guido Carli che poi altro non era se non il “tecnico” messo lì da Gianni Agnelli.
Il buon Luca, bello, giovanile, con il ciuffo al vento, con una splendida moglie (l’ultima ovviamente) più giovane di vent’anni di lui, sta pensando a quello che gli resta da fare nella vita per poter dire: “io sono stato TUTTO” e ha trovato: a parte diventare Presidente del Consiglio (cosa a cui sta già lavorando), interpretare una fiction insieme alla ex moglie Edwige Fenech e partecipare all’Isola dei Famosi.
Entrambe le cose sono ampiamente fattibili e quindi le prossime apparizioni potrebbero essere quelle sopra elencate; intanto non perde occasione per attaccare il “concorrente Silvio”, attualmente per le tasse (voleva che le disponibilità fossero messe interamente a disposizione delle imprese!) e per la prossima finanziaria.
Del resto Luca e Silvio (in stretto ordine alfabetico) sono “i nostri attuali eroi”. “Beato quel Paese che non ha bisogno di eroi”, recita una massima famosa; noi che di eroi – così come di santi e di navigatori – siamo pieni zeppi, come si fa? Con due galletti come quelli lì, possiamo sperare di mettere insieme il pranzo con la cena? Ho i miei dubbi!
E intanto Silvio continua a dire: “abbasserò le tasse”, non potendo dire cose più semplici e più concrete del tipo: “abbasserò le tariffe”, “interverrò sul prezzo della benzina”, “aumenterò le pensioni” ed altre cose del genere.
Forse è meglio ritornare al “delenda Cartago”.

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