giovedì, ottobre 07, 2004
Ci si mette anche il radar
Mentre tutti tiravano un sospiro di sollievo per l’accordo tra sindacati, governo e Alitalia, gli aeroporti milanesi sono piombati in un caos indescrivibile che – da ieri 6 a questa sera alle 19,00 – non solo non si è risolto, ma non se ne conoscono neppure le cause per le quali i radar che controllano i voli si sono spenti varie volte (quattro).
Le notizie trapelate dai responsabili dell’ENAV (Ente Nazionale Assistenza al Volo) sono confuse e fanno trasparire una non conoscenza del problema; tutti si sono trincerati dietro il discorso della mancanza di corrente (un black – out) agli impianti del radar.
Quello che le immagini televisive ci hanno fatto vedere, è un aeroporto illuminatissimo, quindi la luce che serve per illuminare non è mancata; i tabelloni sono rimasti sempre in funzione e quindi le uniche spine che non hanno funzionate sono quelle alle quali sono attaccati i radar e i computer relativi.
Ma è possibile un malfunzionamento così settoriale?
Non me ne intendo molto ma mi sembra molto difficile che quanto sopra possa avvenire in presenza di una totale funzionalità dell’impianto.
Ma quello che mi fa ancora più arrabbiare è il tempo (una trentina di ore circa) che sta trascorrendo senza che nessuno si degni (oppure nessuno conosca) di spiegare l’accaduto.
Il popolo bue si deve limitare a pagare il biglietto; diritti zero.
Torniamo un attimo indietro: queste forme di black – out così strane, hanno forse qualcosa a che vedere con l’accordo Alitalia?
Cioè, eliminato il caos derivato dagli esuberi e dai sindacati arrabbiati sulla trattativa, siamo passati a un altro tipo di caos che – se uno vuole pensare male – ha tutte le caratteristiche del sabotaggio.
Capisco che la cosa è grossa, nessuno infatti ne parla, ed io ne accenno solo perché il rapporto di causa/effetto potrebbe essere sintomatico e poi ormai ho la fama del “boccalone” e quindi….
Vediamo se domani (ad oltre 48 ore dall’evento) ne sapremo qualcosa di più e il mistero sarà svelato tranquillamente e senza sotterfugi.
Certo che la gente intervistata dalle televisioni per i vari TG mi è sembrata molto arrabbiata, soprattutto per questa incertezza.
E siamo convinti che i passeggeri rimasti a terra imputeranno con esattezza il vero colpevole del caos che non consente i voli? Non sarà che a prendere la colpa sarà di nuovo l’Alitalia?
Un’ultima considerazione: il Direttore dell’ENAV ha avuto modo di precisare in una intervista che la sicurezza dei voli non è mai stata in pericolo, semplicemente, in assenza dei radar, sono tornati ai controlli “a occhio”, agli atterraggi manuali ed altre amenità.
Questo signore, con aria supponente e con un bel paio di baffetti da sparviero, ha fatto questa affermazione con una sorta di compiacimento: mi è sembrato di quelli che – essendo inutilizzabile l’auto – approfittano, e con gioia, per tornare al cavallo.
E il progresso?
Le notizie trapelate dai responsabili dell’ENAV (Ente Nazionale Assistenza al Volo) sono confuse e fanno trasparire una non conoscenza del problema; tutti si sono trincerati dietro il discorso della mancanza di corrente (un black – out) agli impianti del radar.
Quello che le immagini televisive ci hanno fatto vedere, è un aeroporto illuminatissimo, quindi la luce che serve per illuminare non è mancata; i tabelloni sono rimasti sempre in funzione e quindi le uniche spine che non hanno funzionate sono quelle alle quali sono attaccati i radar e i computer relativi.
Ma è possibile un malfunzionamento così settoriale?
Non me ne intendo molto ma mi sembra molto difficile che quanto sopra possa avvenire in presenza di una totale funzionalità dell’impianto.
Ma quello che mi fa ancora più arrabbiare è il tempo (una trentina di ore circa) che sta trascorrendo senza che nessuno si degni (oppure nessuno conosca) di spiegare l’accaduto.
Il popolo bue si deve limitare a pagare il biglietto; diritti zero.
Torniamo un attimo indietro: queste forme di black – out così strane, hanno forse qualcosa a che vedere con l’accordo Alitalia?
Cioè, eliminato il caos derivato dagli esuberi e dai sindacati arrabbiati sulla trattativa, siamo passati a un altro tipo di caos che – se uno vuole pensare male – ha tutte le caratteristiche del sabotaggio.
Capisco che la cosa è grossa, nessuno infatti ne parla, ed io ne accenno solo perché il rapporto di causa/effetto potrebbe essere sintomatico e poi ormai ho la fama del “boccalone” e quindi….
Vediamo se domani (ad oltre 48 ore dall’evento) ne sapremo qualcosa di più e il mistero sarà svelato tranquillamente e senza sotterfugi.
Certo che la gente intervistata dalle televisioni per i vari TG mi è sembrata molto arrabbiata, soprattutto per questa incertezza.
E siamo convinti che i passeggeri rimasti a terra imputeranno con esattezza il vero colpevole del caos che non consente i voli? Non sarà che a prendere la colpa sarà di nuovo l’Alitalia?
Un’ultima considerazione: il Direttore dell’ENAV ha avuto modo di precisare in una intervista che la sicurezza dei voli non è mai stata in pericolo, semplicemente, in assenza dei radar, sono tornati ai controlli “a occhio”, agli atterraggi manuali ed altre amenità.
Questo signore, con aria supponente e con un bel paio di baffetti da sparviero, ha fatto questa affermazione con una sorta di compiacimento: mi è sembrato di quelli che – essendo inutilizzabile l’auto – approfittano, e con gioia, per tornare al cavallo.
E il progresso?