venerdì, agosto 27, 2004
Zibaldone n.6
Tratto in questo post quattro argomenti; il primo è ovviamente la barbara uccisione del nostro connazionale Enzo Baldoni, comunicata dai sedicenti terroristi (in realtà sono dei delinquenti e così li chiamerò nel prosieguo) con un video così agghiacciante, così ributtante che neppure la TV araba Al Jazeera – abituata ai video horror – si è sentita di mandare in onda, limitandosi alla segnalazione audio dell’esecuzione.
In queste prime ore dal tragico evento, si sono sprecate le dichiarazioni di personalità e uomini politici: quasi tutti hanno usato il termine "barbarie" per indicare il gesto e "barbari" per coloro che l’hanno eseguito.
E’ vero, sono d’accordo, quelli che io definisco delinquenti – come ebbi modo di definire delinquenti i B.R. nostrali – possono essere chiamati anche barbari; però attenzione: questi delinquenti hanno ucciso il povero Baldoni nel giorno precedente all’effettuazione della partita di calcio (valevole per il terzo posto) tra Italia e Irak alle Olimpiadi di Atene.
Mi chiederete: ma che c’entra? C’entra, c’entra, poiché il rilancio massmediale viene enormemente amplificato dal connubio con lo sport; pensiamo che i telespettatori che giornalmente si sintonizzano sui canali televisivi che trasmettono le Olimpiadi sono oltre due miliardi.
Possiamo dire quindi che i delinquenti, oltre che barbari sono anche figli di p…che sanno gestire gli eventi con un’ottica rivolta agli strumenti della comunicazione di massa, cioè a quanto di più moderno si possa immaginare.
Il secondo fatto – più ridanciano – è riferito ancora alla "bandana del cavaliere"; molti politici, dopo le iniziali battutine, si sono accorti del colpo massmediale che il Berlusca ha messo a segno, tanto che dalle battute sono passati ai tentativi di emulazione.
Sembra che Storace (A.N.), governatore del Lazio, abbia promesso un piercing all’orecchio con foro del lobo realizzato in pubblico.
Questi sono i nostri eroi, non c’è da stupirsi di quello che dicono o di quello che fanno. C’è solo da chiedersi quanto ancora dureranno a combinare guai e a guadagnare le cifre che conosciamo. Una volta si diceva: "ha da venì baffone", ma ora?
Il terzo evento si riferisce alle Olimpiadi di Atene: la finale dei 200 metri di atletica ha subito un ritardo di circa venti minuti per gli schiamazzi degli spettatori greci i quali protestavano per l’assenza di un loro beniamino squalificato dalla sua Federazione per essersi sottratto, in modo fraudolento, ad un controllo antidoping a sorpresa.
Abbiamo assistito alle suppliche degli atleti rivolti agli spettatori di calmarsi e di lasciarli gareggiare: niente da fare, finché non si sono stancati di urlare non c’è stata partenza.
Il tutto, alla faccia dello spirito olimpico e del povero Marchese De Coubertin!
Il quarto e ultimo fatto che – secondo me – merita una trattazione è la "fuitina" (come si dice in Sicilia delle fughe in cui sono tutti d’accordo) del brigatista rosso pluriomicida Cesare Battisti che, rintracciato in Francia e sottoposto a misure cautelari in attesa dell’estradizione, ha pensato bene di seguire i consigli dei "compagni" sinistrorsi che lo sconsigliavano caldamente di rientrare in Italia dove dovrebbe scontare svariati ergastoli e si è reso uccel di bosco con la segreta benedizione delle autorità politiche e giudiziarie francesi.
E così, anche in questo caso, si è consumata la solita, stantia "commedia" e le ignorate vittime del terrorista sono state gabbate per l’ennesima volta; tanto cosa diavolo rappresentano questi rompiscatole di parenti e congiunti di caduti?
Lasciamo perdere, per decenza e per carità di Patria!
In queste prime ore dal tragico evento, si sono sprecate le dichiarazioni di personalità e uomini politici: quasi tutti hanno usato il termine "barbarie" per indicare il gesto e "barbari" per coloro che l’hanno eseguito.
E’ vero, sono d’accordo, quelli che io definisco delinquenti – come ebbi modo di definire delinquenti i B.R. nostrali – possono essere chiamati anche barbari; però attenzione: questi delinquenti hanno ucciso il povero Baldoni nel giorno precedente all’effettuazione della partita di calcio (valevole per il terzo posto) tra Italia e Irak alle Olimpiadi di Atene.
Mi chiederete: ma che c’entra? C’entra, c’entra, poiché il rilancio massmediale viene enormemente amplificato dal connubio con lo sport; pensiamo che i telespettatori che giornalmente si sintonizzano sui canali televisivi che trasmettono le Olimpiadi sono oltre due miliardi.
Possiamo dire quindi che i delinquenti, oltre che barbari sono anche figli di p…che sanno gestire gli eventi con un’ottica rivolta agli strumenti della comunicazione di massa, cioè a quanto di più moderno si possa immaginare.
Il secondo fatto – più ridanciano – è riferito ancora alla "bandana del cavaliere"; molti politici, dopo le iniziali battutine, si sono accorti del colpo massmediale che il Berlusca ha messo a segno, tanto che dalle battute sono passati ai tentativi di emulazione.
Sembra che Storace (A.N.), governatore del Lazio, abbia promesso un piercing all’orecchio con foro del lobo realizzato in pubblico.
Questi sono i nostri eroi, non c’è da stupirsi di quello che dicono o di quello che fanno. C’è solo da chiedersi quanto ancora dureranno a combinare guai e a guadagnare le cifre che conosciamo. Una volta si diceva: "ha da venì baffone", ma ora?
Il terzo evento si riferisce alle Olimpiadi di Atene: la finale dei 200 metri di atletica ha subito un ritardo di circa venti minuti per gli schiamazzi degli spettatori greci i quali protestavano per l’assenza di un loro beniamino squalificato dalla sua Federazione per essersi sottratto, in modo fraudolento, ad un controllo antidoping a sorpresa.
Abbiamo assistito alle suppliche degli atleti rivolti agli spettatori di calmarsi e di lasciarli gareggiare: niente da fare, finché non si sono stancati di urlare non c’è stata partenza.
Il tutto, alla faccia dello spirito olimpico e del povero Marchese De Coubertin!
Il quarto e ultimo fatto che – secondo me – merita una trattazione è la "fuitina" (come si dice in Sicilia delle fughe in cui sono tutti d’accordo) del brigatista rosso pluriomicida Cesare Battisti che, rintracciato in Francia e sottoposto a misure cautelari in attesa dell’estradizione, ha pensato bene di seguire i consigli dei "compagni" sinistrorsi che lo sconsigliavano caldamente di rientrare in Italia dove dovrebbe scontare svariati ergastoli e si è reso uccel di bosco con la segreta benedizione delle autorità politiche e giudiziarie francesi.
E così, anche in questo caso, si è consumata la solita, stantia "commedia" e le ignorate vittime del terrorista sono state gabbate per l’ennesima volta; tanto cosa diavolo rappresentano questi rompiscatole di parenti e congiunti di caduti?
Lasciamo perdere, per decenza e per carità di Patria!