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mercoledì, luglio 28, 2004

Zibaldone n.1 

Con questo intervento inizio a realizzare, periodicamente, uno “zibaldone”, intendendo con questo termine un insieme di fatti e notizie che mi hanno particolarmente colpito e/o interessato; tanto per intenderci quello che i giornalisti fanno con il cosiddetto “pastone” che altro non è se non tutta una serie di notizie di carattere politico.
Da cosa cominciamo? Ma senza ombra di dubbio dal famigerato “lupo” che poi sarebbe tale Luciano Liboni, uccisore di un Carabiniere in un paesino del centro Italia. Per i quotidiani e per i TG questi eventi sono delle vere e proprie manne piovute dal cielo: in un periodo di ferie, in cui il giornale viene sfogliato distrattamente sotto l’ombrellone e il telegiornale guardato per informarsi soprattutto delle condizioni climatiche, un tormentone come il fuggiasco inseguito da tutte le polizie fa ascolto, induce la gente a comprare il giornale per sapere se oggi ne sappiamo più di ieri.
Le varie puntate si arricchiscono di sempre nuovi elementi d’interesse: il “lupo” che sembra essere in fuga per raggiungere lo Sri Lanka (nota esotica di grande richiamo!); la ferocia mostrata dal ricercato che lo rende paragonabile con i più tremendi delinquenti del dopoguerra; le varie donne che hanno amato il killer, tutte doverosamente intervistate e tutte che si meravigliano dell’accaduto (“ma come, era così dolce; in verità era anche un po’ violento, ma insomma…”) ; la malattia che affligge il killer: siamo partiti dall’AIDS per arrivare ad una più banale (anche se molto romantica) “malaria”.
Stiamo a vedere come va a finire!
Oggi si è anche avuto il conteggio di quanto le varie manovre e manovrine costeranno a ciascun italiano: 605 euro! Caspita, ma sono bei soldini, specie quando siamo in partenza per le vacanze e tale cifra è quanto si era pensato di spendere.
Che fare? Rinunciare alle ferie?
Certo è molto strano che all’indomani di tutta una serie di rassicurazioni (“state tranquilli, non vi preoccupate, va tutto bene, è tutto sotto controllo”), dopo aver cacciato il Tremonti, all’apertura dei cassetti della sua scrivania, sia venuto fuori questa imponente necessità di denaro, per tappare delle falle che altrimenti ci porrebbero in  contrasto con l’Europa.
E’ innegabile che il governo Berlusconi, che addirittura voleva diminuire le tasse (sic!), sta raggiungendo il punto più basso della sua popolarità; certamente se andasse ora alle urne, il suo destino sarebbe segnato.
Un’ultima cosa: si è avuta notizia dai rilievi seguiti all’autopsia, che Marco Pantani non faceva uso sistematico del doping sportivo (EPO, Anabolizzanti, Ormoni della crescita, ed altre porcherie del genere) e che è morto a causa della purezza della cocaina ingerita.
E allora come la mettiamo? Dopo averlo sputtanato in tutte le salse e in tutte le occasioni, dobbiamo tornare indietro e chiedergli scusa?
Già, peccato però che, nel frattempo, “il pirata” sia morto – solo come un cane – in un piccolo alberghetto di Rimini per una overdose di cocaina, assunta, forse, per smaltire il dispiacere di essere considerato “dopato” da tutti (giornalisti, atleti, organizzatori, ecc).
Nessuno mi può vietare di pensare che se Pantani fosse stato trattato in maniera diversa, forse non avrebbe avuto bisogno di ricorrere alla cocaina per stordirsi e per non vedere tutti i traditori e i voltagabbana che ruotavano attorno alla sua magica figura di atleta.
              

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