martedì, luglio 06, 2004
Continuo a vedere cose che non mi piacciono
In questi ultimi tempi ho avuto modo di “frequentare” alcuni Uffici Pubblici (Regione, Comune, Provincia, ecc); forse me ne ero un po’dimenticato di cosa succede in quei luoghi, perché certamente non è la prima volta che vi assisto, ma vi giuro che ne sono sempre più disgustato.
Lo racconto tanto per sfogarmi, ma per voi tutti non è certamente una informazione, dato che lo ha visto decine di volte.
Dunque, all’ingresso c’è una signora (ma se ci fosse stato un uomo sarebbe stato la stessa cosa) la quale avrebbe dovuto fungere da Ufficio Informazioni: era al telefono impegnata in un’animata conversazione con la propria famiglia (la figlia?) e quindi gli ignari che avevano bisogno di qualche chiarimento o spiegazione dovevano attendere in silenzio che la cerbera finisse di farsi gli affari propri; una signora (anche anziana) che ha osato interromperla è stata villanamente apostrofata e, sono certo, non lo farà mai più!
All’interno degli uffici la situazione è più o meno la medesima: ogni impiegato – maschio o femmina – anziché considerarsi un privilegiato che lavora in un ambiente dove egli può ragionevolmente fare il proprio comodo, sembra invece scontare una pena detentiva in galera, tanto è la costante incazzatura che lo anima.
In tutte queste strutture non ho mai visto nessun dirigente (medio o alto che sia) riprendere i propri collaboratori oppure fornire chiarimenti e/o suggerimenti sul come comportarsi con il pubblico: sembra proprio che ognuno di loro stia lì a fare giorni, senza curarsi di come fare meglio il proprio lavoro.
Quello che continuo a domandarmi è: possibile che nessuno di loro si renda conto di essere un super privilegiato e, anche se non vuole ringraziare nessuno, almeno abbia stampato sulla faccia quel sorriso che deriva da una interiore beatitudine.
Eppure è gente che vive nella società attuale e quindi conosce perfettamente quello che è il modo di vita della maggior parte dei propri simili, pieni come sono di tasse da pagare, assicurazioni che scadono e aumentano, ticket da pagare ed altre amenità del genere.
E’ ovvio che questi pagamenti riguardano anche i nostri bellimbusti incazzati, ma queste situazioni si affrontano molto meglio con uno stipendio fisso (medio/alto) che, sia che piova o sia che ci sia il sole, il 27 del mese è lì bello e pronto ad essere speso.
Mi si dirà: ma cosa c’è di contro a siffatte situazioni? Vi rispondo subito. Ci sono tutti gli altri, quelli che debbono fare almeno tre uova tutti i giorni per avere la possibilità di berne almeno uno; tutti quelli che appena diminuisce un po’ il lavoro nell’azienda dove sono impiegati, vengono posti immediatamente in discussione e, soprattutto, prima di essere assunti passano da una serie infinita di contratti da Co.Co.Co. che, a parte il suono da gallinaccio, è quanto di meglio è stato inventato per “fregare” i giovani contemporanei.
E gli altri – cioè quelli “fissi” – fanno la faccia da incazzati! Ci vorrebbero un paio di ceffoni ben assestati per togliere loro il sussiego e farli scendere al nostro livello.
E allora…..
Lo racconto tanto per sfogarmi, ma per voi tutti non è certamente una informazione, dato che lo ha visto decine di volte.
Dunque, all’ingresso c’è una signora (ma se ci fosse stato un uomo sarebbe stato la stessa cosa) la quale avrebbe dovuto fungere da Ufficio Informazioni: era al telefono impegnata in un’animata conversazione con la propria famiglia (la figlia?) e quindi gli ignari che avevano bisogno di qualche chiarimento o spiegazione dovevano attendere in silenzio che la cerbera finisse di farsi gli affari propri; una signora (anche anziana) che ha osato interromperla è stata villanamente apostrofata e, sono certo, non lo farà mai più!
All’interno degli uffici la situazione è più o meno la medesima: ogni impiegato – maschio o femmina – anziché considerarsi un privilegiato che lavora in un ambiente dove egli può ragionevolmente fare il proprio comodo, sembra invece scontare una pena detentiva in galera, tanto è la costante incazzatura che lo anima.
In tutte queste strutture non ho mai visto nessun dirigente (medio o alto che sia) riprendere i propri collaboratori oppure fornire chiarimenti e/o suggerimenti sul come comportarsi con il pubblico: sembra proprio che ognuno di loro stia lì a fare giorni, senza curarsi di come fare meglio il proprio lavoro.
Quello che continuo a domandarmi è: possibile che nessuno di loro si renda conto di essere un super privilegiato e, anche se non vuole ringraziare nessuno, almeno abbia stampato sulla faccia quel sorriso che deriva da una interiore beatitudine.
Eppure è gente che vive nella società attuale e quindi conosce perfettamente quello che è il modo di vita della maggior parte dei propri simili, pieni come sono di tasse da pagare, assicurazioni che scadono e aumentano, ticket da pagare ed altre amenità del genere.
E’ ovvio che questi pagamenti riguardano anche i nostri bellimbusti incazzati, ma queste situazioni si affrontano molto meglio con uno stipendio fisso (medio/alto) che, sia che piova o sia che ci sia il sole, il 27 del mese è lì bello e pronto ad essere speso.
Mi si dirà: ma cosa c’è di contro a siffatte situazioni? Vi rispondo subito. Ci sono tutti gli altri, quelli che debbono fare almeno tre uova tutti i giorni per avere la possibilità di berne almeno uno; tutti quelli che appena diminuisce un po’ il lavoro nell’azienda dove sono impiegati, vengono posti immediatamente in discussione e, soprattutto, prima di essere assunti passano da una serie infinita di contratti da Co.Co.Co. che, a parte il suono da gallinaccio, è quanto di meglio è stato inventato per “fregare” i giovani contemporanei.
E gli altri – cioè quelli “fissi” – fanno la faccia da incazzati! Ci vorrebbero un paio di ceffoni ben assestati per togliere loro il sussiego e farli scendere al nostro livello.
E allora…..