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lunedì, giugno 28, 2004

Vendetta, tremenda vendetta! 

Con la sconfitta di ieri sera della Danimarca ad opera della Repubblica Ceka, si è completata la vendetta italiana nei confronti degli scandinavi: la Svezia infatti era già stata battuta dai portoghesi.
I vari maghi italici, le varie fattucchiere avevano già infisso i loro spilloni nelle figurine dei giocatori danese e svedesi, rei – secondo la voce comune – di essersi messi d’accordo per far terminare la loro partita 2-2 ed eliminare così la nazionale italiana.
Signori miei, e mi rivolgo oltre che al popolo dei pallonari anche a fior di commentatori sportivi e conduttori televisivi, un minimo di logica farebbe il pari con la decenza che mi sembra vi faccia difetto.
E mi spiego: stiamo incolpando Trapattoni di tutte le possibili nefandezze, tant’è vero che il buon Giovanni, uomo astuto e navigato, ebbe a dire in terra portoghese una delle migliori battute che ho avuto modo di ascoltare: “ora che abbiamo perso, vuoi vedere che tutti diranno che sono stato io a sputare a Paulsen?”.
Allora, se la colpa di tutto è stato Trapattoni, cosa diavolo c’entra la presunta combine tra le due squadre scandinave? E ribaltando il concetto abbiamo: se le due squadre non si fossero accordate, noi avremmo passato il girone eliminatorio e il C.T. sarebbe stato osannato, unitamente ai giocatore, come i migliori del mondo?
Allora dov’è la logica?
Comunque sia Trapattoni è stato esonerato ed al suo posto è subentrato Marcello Lippi, ex Juventus, al quale tutti i giornali – sportivi e non – si affannano a fornire consigli; eccone alcuni tra i più divertenti.
Il primo è quello di non scambiare il ruolo di C.T. della nazionale con quello di allenatore di una squadra di club; egli infatti si deve limitare a convocare i giocatori più in forma del momento e mandarli in campo, dopo averli forniti di una opportuna carica agonistica, ma astenendosi dall’insegnare la tattica, il tipo di gioco e quant’altro.
Un po’ come si faceva da ragazzi: importante era chi portava il pallone, poi tutti in campo e via di corsa all’inseguimento della palla!
Il secondo è quello di considerarsi il C.T. della nazionale degli italiani, cioè il suo presidente di riferimento, il datore di lavoro sarebbe l’intero popolo italiano, quindi il bravo Lippi deve seguire i desiderata della gente come se fosse oro colato.
Mi domando come possa fare a realizzare questa massa di opinioni, come possa raccapezzarsi tra la gente che lo ferma al Bar con una miriade di suggerimenti e quelli che invece scrivono ai giornali per fornire la loro formazione ideale.
Credo che la migliore cosa sia quella di avvalersi di un istituto demoscopico che – a scadenza, diciamo mensile – rileva gli umori della gente “ruolo per ruolo” e così facendo fa trovare la formazione già scodellata.
Comunque stiamo scherzando; stiamo raccogliendo tutta una sequela di assurdità proprio perché siamo attorno al mondo del calcio, dove ogni scemenza è ammessa, anzi oserei dire è gradita.

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