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sabato, giugno 19, 2004

Lealtà sportiva 

Dopo avere gettato ai quattro venti la vittoria contro la Svezia ieri sera, adesso tutte le forze (o debolezze) del nostro calcio – anche i giocatori – invocano per l’ultima partita dei girone eliminatorio la “LEALTA’ SPORTIVA” da parte della Svezia e della Danimarca che non dovrebbero accordarsi per pareggiare e mettere così nei guai la nazionale azzurra.
Cominciamo col dire che una repubblica calcistica come la nostra – fondata sugli sputacchi – mostra una bella faccia tosta a invocare dagli altri quella lealtà sportiva che noi applichiamo “imitando il lama”; aggiungiamo anche che una sorta di combiné da parte delle due squadre scandinave è da attendersela in quanto la vittoria di una delle due esclude la perdente dalle semifinali del campionato europeo (tutto questo ovviamente dando per scontato che l’Italia batta la Bulgaria nell’ultima partita). Quindi un minimo di “attenzione” da parte delle due squadre mi sembra il minimo.
Torniamo un momento sul concetto di lealtà sportiva: forse non tutti hanno letto il dispositivo della sentenza che ha squalificato Totti per tre turni, ma in questo documento si fa esplicito riferimento al concetto di “lealtà sportiva”; e con questo macigno sul groppone abbiamo anche il coraggio di insegnarla agli altri, come se noi fossimo dei professori!
Ve li mostro io i nostri docenti: primo GIGI RIVA – attualmente occupato come accompagnatore delle Nazionali per conto della Federazione, quindi non solo ex grande campione ma attuale facente parte dello staff – che ha affermato come ai suoi tempi gli sputacchi erano all’ordine del giorno; ha aggiunto anche che se ci fosse stato lui al posto di Totti, dopo aver subito le provocazioni di Paulsen, alla fine dell’incontro si sarebbe tolto la maglia e si sarebbe scagliato contro il danese per dargli una bella lezione a suon di pugni.
Splendido esempio per i nostri ragazzini che si affacciano al mondo del calcio credendo di fare sport; spieghiamogli subito che si debbono allenare nel lancio dello sputo ed abituarsi a intraprendere furiose cazzottate.
Ci mancava poi la Oriana Fallaci che, dalle pagine della Gazzetta dello Sport, invia una sorta di congratulazione al giocatore autore dello sputacchio, invitandolo nel futuro ad accompagnare il gesto con un bel cazzotto nel viso e una ginocchiata nel basso ventre.
Ma lei, che c’azzecca, come direbbe Di Pietro?
Questi, signori miei, sono i nostri professori, i nostri insegnanti, coloro che si ergono a maestri di comportamento e di etica sportiva. I risultati di tali insegnamenti sono davanti agli occhi di tutti!
Di pari passo, i vertici della Federazione (che ha difeso Totti a spada tratta) “si augura che le due squadre scandinave applichino il principio di lealtà sportiva”, proprio quel principio che noi abbiamo gettato alle ortiche. Oltre che la lealtà sportiva gli chiediamo una sorta di autolesionismo!
In mezzo a tutto questo guazzabuglio, nel quale anche il Sindaco di Roma Veltroni ha voluto cacciarsi, inviando una sorta di lettera di raccomandazioni alla disciplinare circa il “bravo ragazzo Totti”, è mancata una voce, Lui, quello che tutto sa, quello che è bravissimo a sparare cavolate: il nostro Berlusca.
Forse i risultati elettorali gli hanno un po’ tolto il buonumore; comunque non dispero che prima della prossima partita anche lui dica qualcuna delle sue buscherate. Ne ha diritto!!


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