lunedì, maggio 03, 2004
W il Milano; ma il resto?
Ieri, domenica, il Milan si è aggiudicato il 17° scudetto, dopo aver battuto la Roma a San Siro, anche a causa di un evidente rigore non concesso ai giallorossi.
Dalla curva dei romanisti è piovuto di tutto in campo, con particolare dovizia di petardi, che per effetto della conformazione dello stadio, potevano essere lanciati facilmente addosso ai giocatori; il primo a farne le spese è stato Gattuso che è quasi svenuto, ma dopo una buona spugnata alla testa è rientrato in campo.
L’altro su cui si sono accaniti è stato il portiere del Milan, il brasiliano Dida, che ha avuto diversi petardi e anche qualche bottiglia; tutti questi oggetti – data la vicinanza con i “lanciatori” - hanno fatto centro addosso al malcapitato brasiliano che comunque non ha riportato danni visibili.
Mentre questi fatti accadevano, durante un uggioso pomeriggio piovoso, mi divertivo a fare zapping sul televisore e sono incappato sulla trasmissione della Ventura “Quelli che il calcio…”; ebbene, durante gli incidenti a San Siro era tutto un blaterare verso i tifosi esagitati e maleducati.
Direte voi, giusto così, anzi giustissimo, se non fosse che sono proprio queste trasmissioni che aizzano i tifosi (quelli fessi, ovviamente) unitamente alle sconsiderate dichiarazioni degli addetti ai lavori; volete un esempio? Capello, allenatore della Roma, ha definito “sceneggiate” le cadute dei milanisti fatti segno da petardi e bottiglie!
Con questo andazzo, ci si ritrova…al recente derby Roma – Lazio, in cui il guazzabuglio fu totale e vergognoso, con oltre centocinquanta agenti feriti e con nessun provvedimento giudiziario preso a carico dei delinquenti invasori.
Ripeto quello che ho già avuto modo di esplicitare da “non tifoso” e quindi non sospetto di partigianeria: il calcio ha raggiunto – per colpa dei mass media – un grado di violenza e di inciviltà che fa temere il peggio; si invoca una legge severa (c’è già basta applicarla) ma ci si dimentica che ogni domenica (ma anche il sabato per la serie B) una larga fetta degli agenti di polizia e dei carabinieri sono addetti a cercare di controllare gli esagitati tifosi del calcio.
A loro viene concesso quello che nessun’altro può fare: offendere le forze dell’ordine, distruggere tutto quello che vogliono (seggiolini degli stadi, vetri negli autogrill, automobili durante il percorso fino allo stadio, ecc.).
Vi sembra giusto ed educativo? Come si può insegnare ad un giovane che non sta bene distruggere le cose degli altri, quando a qualcuno viene permesso!
Eppoi, questa massa sterminata di tifosi! Ma facciamo un po’ di conti: ieri a San Siro c’erano 90.000 spettatori che rappresentano una frazione della popolazione lombarda (il Milan è di tutta la Lombardia, insieme ovviamente all’Inter) che ammonta a una diecina di milioni, se non vado errato. In aggiunta c’erano anche i tifosi romani, quindi vediamo bene che la percentuale d’incidenza è proprio bassa.
Eppure le forze dell’ordine sono a disposizione dell’evento calcistico; e basta!. Hai voglia di avere i ladri in casa, fino a che non è finita la partita è ben difficile che qualcuno ti dia ascolto!
Dalla curva dei romanisti è piovuto di tutto in campo, con particolare dovizia di petardi, che per effetto della conformazione dello stadio, potevano essere lanciati facilmente addosso ai giocatori; il primo a farne le spese è stato Gattuso che è quasi svenuto, ma dopo una buona spugnata alla testa è rientrato in campo.
L’altro su cui si sono accaniti è stato il portiere del Milan, il brasiliano Dida, che ha avuto diversi petardi e anche qualche bottiglia; tutti questi oggetti – data la vicinanza con i “lanciatori” - hanno fatto centro addosso al malcapitato brasiliano che comunque non ha riportato danni visibili.
Mentre questi fatti accadevano, durante un uggioso pomeriggio piovoso, mi divertivo a fare zapping sul televisore e sono incappato sulla trasmissione della Ventura “Quelli che il calcio…”; ebbene, durante gli incidenti a San Siro era tutto un blaterare verso i tifosi esagitati e maleducati.
Direte voi, giusto così, anzi giustissimo, se non fosse che sono proprio queste trasmissioni che aizzano i tifosi (quelli fessi, ovviamente) unitamente alle sconsiderate dichiarazioni degli addetti ai lavori; volete un esempio? Capello, allenatore della Roma, ha definito “sceneggiate” le cadute dei milanisti fatti segno da petardi e bottiglie!
Con questo andazzo, ci si ritrova…al recente derby Roma – Lazio, in cui il guazzabuglio fu totale e vergognoso, con oltre centocinquanta agenti feriti e con nessun provvedimento giudiziario preso a carico dei delinquenti invasori.
Ripeto quello che ho già avuto modo di esplicitare da “non tifoso” e quindi non sospetto di partigianeria: il calcio ha raggiunto – per colpa dei mass media – un grado di violenza e di inciviltà che fa temere il peggio; si invoca una legge severa (c’è già basta applicarla) ma ci si dimentica che ogni domenica (ma anche il sabato per la serie B) una larga fetta degli agenti di polizia e dei carabinieri sono addetti a cercare di controllare gli esagitati tifosi del calcio.
A loro viene concesso quello che nessun’altro può fare: offendere le forze dell’ordine, distruggere tutto quello che vogliono (seggiolini degli stadi, vetri negli autogrill, automobili durante il percorso fino allo stadio, ecc.).
Vi sembra giusto ed educativo? Come si può insegnare ad un giovane che non sta bene distruggere le cose degli altri, quando a qualcuno viene permesso!
Eppoi, questa massa sterminata di tifosi! Ma facciamo un po’ di conti: ieri a San Siro c’erano 90.000 spettatori che rappresentano una frazione della popolazione lombarda (il Milan è di tutta la Lombardia, insieme ovviamente all’Inter) che ammonta a una diecina di milioni, se non vado errato. In aggiunta c’erano anche i tifosi romani, quindi vediamo bene che la percentuale d’incidenza è proprio bassa.
Eppure le forze dell’ordine sono a disposizione dell’evento calcistico; e basta!. Hai voglia di avere i ladri in casa, fino a che non è finita la partita è ben difficile che qualcuno ti dia ascolto!