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sabato, maggio 29, 2004

EUROPA: questa sconosciuta 

E così anche maggio sta finendo; per quanto mi sia accorto, non ci sono state cose da rilevare (in senso positivo) e quindi bene che si archivi il mese; ci sono state ovviamente le solite cose brutte, come in aprile e come mi aspetto in giugno.
A proposito di giugno, come forse qualcuno saprà, il 13 di quel mese ci saranno le elezioni per il rinnovo del Parlamento Europeo, oltre a quelle relative al alcuni Comuni, Province e Regioni.
Torniamo alle Europee: ci saremmo aspettati che la campagna elettorale dei vari schieramenti (si vota con il “proporzionale”) facesse perno sulle varie problematiche del continente, tipo i nuovi paesi che faranno il loro ingresso (come comportarci), le strategie per i rapporti con gli U.S.A., l’attacco commerciale della Cina, l’eventuale ingresso o meno della Russia di Putin.
Come avrete notato, niente di tutto questo: le diatribe tra i partiti si sono basate e si basano su argomenti di politica italiana: ho diminuìto le tasse, bugiardo non è vero; come sono stato bravo per l’ordine pubblico, bugiardo, ma se non hai fatto niente, ed altre amenità del genere.
Cosa ci indica questo andazzo? Soprattutto che agli italiani delle problematiche europee non frega niente e che quindi è inutile sottoporle al parere dell’elettorato; d’altro canto neppure a coloro che siederanno a Bruxelles – salvo rarissime eccezioni – frega niente di questi problemi e poi non c’è abbastanza conoscenza per affrontarli.
Quando poi il Parlamento Europeo emette una normativa (ancora non ho capito quanto vincolante) che consente o non consente la DOP su un determinato prodotto, allora apriti cielo, sembra che si conosca tutto a mena dito e si continua per settimane a cianciare sopra queste problematiche.
Mi diceva un amico, tempo fa, che a leggere il bollettino delle norme emanate da Bruxelles, in particolare nel campo agricolo, c’è da farsi delle matte risate: viene regolamentato in maniera pedissequa ogni tipo di ortaggio o di frutto, indicando la lunghezza (minima e massima) il peso di ciascun articolo e altre amenità del genere; in particolare mi raccontava che, stando a quelle norme, i piselli dovrebbero avere un diametro di X (non mi ricordo ovviamente il numero), non di più e non di meno. Naturalmente tutti se ne infischiano e…amici come prima! Chi ha emanato le norme ben lieto di stare ad occuparsi di queste puttanate a oltre 20.000 euro il mese (oltre le spese), i consumatori e/o i produttori come se non dicesse a loro.
A proposito, immagino saprete che la normativa europea per le elezioni vieta di fare lo scamotto di candidarsi e poi rinunciare in favore del secondo arrivato; mi spiego meglio: chi vota per il candidato “Pistoletti”, leader del “partito della mela” deve sapere che questo signore continuerà a fare il deputato in Italia e a Bruxelles ci manderà il secondo. Vi sembra serio?
Tra i leader dei partiti italiani, tutti regolarmente candidati, c’è un’unica eccezione: D’Alema che ha dichiarato che in caso di elezione al Parlamento Europeo si dimetterebbe da quello italiano; bravo!

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