martedì, maggio 25, 2004
Due cose che mi hanno colpito
In questi giorni due sono state le cose che hanno richiamato la mia attenzione: la prima ha i tratti della tragedia (ma come diceva Flaiano: “è una cosa tragica ma non seria”), la seconda invece è decisamente ridanciana ed anche sboccatela.
Andiamo per ordine e cominciamo dalla prima. Si tratta della vicenda della salma (o meglio dei pochi resti) di Quattrocchi che sono stati restituiti dai terroristi irakeni. All’arrivo del macabro feretro, si sono scatenate subito le polemiche: funerale di stato oppure no?
Alcune strutture militari e non, hanno fatto notare che il giovane era andato in Irak per “guadagnare soldi”, facendo grosso modo il mercenario; secondo questi ambienti sembrerebbe negata al Quattrocchi la copertura dello Stato e quindi niente funerali con le autorità.
A parere di altri, il grido lanciato dal giovane e ripreso dal video trasmesso da Al Jazjjra (“ora vedrete come muore un italiano!”) è più che sufficiente a riabilitare – se ce ne fosse bisogno – la figura e l’attività del Quattrocchi e quindi funerali di Stato con picchetto d’onore a rendere l’omaggio militare.
Per fortuna, visto che la polemica si andava infervorando, qualcuno ha avuto la bellissima idea di lanciare lo slogan: “decida la famiglia”. Così facendo, qualunque sia la decisione che verrà presa, la responsabilità non sarà delle autorità, ma ricadrà sui parenti del morto: un bel modo per lavarsene le mani alla moda di un certo Pilato.
Il secondo evento che mi ha colpito – ma qui divertendomi – vede come protagonista il nostro beneamato premier, il quale in occasione di un raduno di candidati alle prossime elezioni, dopo aver glorificato l’attività del proprio governo, ha descritto l’iter di un qualsiasi provvedimento, concludendo questa lunga esposizione con una frase che recita pressappoco così: “e poi arriva un senatore che cambia qualcosina alla legge per dimostrare a moglie e figli che non va a Roma solo perché ha l’amante”.
Aggiungendo poi: “anche se avere l’amante oltre i 400 chilometri di distanza da casa non è peccato”.
Questo è il Berlusconi-pensiero circa i menage familiari: si può fare quello che si vuole se siamo a 400 chilometri dalla moglie; riflettiamoci un momento: e se invece di 400 i chilometri sono 350? Niente, ciccia! E se invece di 400 sono 800 ne posso avere due? Si può fare!
Quindi, l’ostruzionismo parlamentare, il celebre “filibustering”, potrebbe essere soltanto uno scamotto per le pratiche sessuali degli onorevoli.
Il modo di affrontare le cose serie (iter legislativo) buttandolo su una battuta, spesso grassoccia, è una costante del Berlusca: forse i tanti esperti di marketing e di strategia politica lo hanno consigliato così e lui fedelmente si attiene a questo, ma non deve dimenticare che in Italia esiste – sotto traccia – il “partito delle donne” che ha la maggioranza assoluta nel Paese e che potrebbe sentirsi offeso da simili battute che non fanno neppure ridere, ma che prefigurano figure femminili (sia la moglie che l’amante) valide per gli anni ’60 e non certo per le attuali femministe.
Rifletta, Cavaliere, rifletta….
Andiamo per ordine e cominciamo dalla prima. Si tratta della vicenda della salma (o meglio dei pochi resti) di Quattrocchi che sono stati restituiti dai terroristi irakeni. All’arrivo del macabro feretro, si sono scatenate subito le polemiche: funerale di stato oppure no?
Alcune strutture militari e non, hanno fatto notare che il giovane era andato in Irak per “guadagnare soldi”, facendo grosso modo il mercenario; secondo questi ambienti sembrerebbe negata al Quattrocchi la copertura dello Stato e quindi niente funerali con le autorità.
A parere di altri, il grido lanciato dal giovane e ripreso dal video trasmesso da Al Jazjjra (“ora vedrete come muore un italiano!”) è più che sufficiente a riabilitare – se ce ne fosse bisogno – la figura e l’attività del Quattrocchi e quindi funerali di Stato con picchetto d’onore a rendere l’omaggio militare.
Per fortuna, visto che la polemica si andava infervorando, qualcuno ha avuto la bellissima idea di lanciare lo slogan: “decida la famiglia”. Così facendo, qualunque sia la decisione che verrà presa, la responsabilità non sarà delle autorità, ma ricadrà sui parenti del morto: un bel modo per lavarsene le mani alla moda di un certo Pilato.
Il secondo evento che mi ha colpito – ma qui divertendomi – vede come protagonista il nostro beneamato premier, il quale in occasione di un raduno di candidati alle prossime elezioni, dopo aver glorificato l’attività del proprio governo, ha descritto l’iter di un qualsiasi provvedimento, concludendo questa lunga esposizione con una frase che recita pressappoco così: “e poi arriva un senatore che cambia qualcosina alla legge per dimostrare a moglie e figli che non va a Roma solo perché ha l’amante”.
Aggiungendo poi: “anche se avere l’amante oltre i 400 chilometri di distanza da casa non è peccato”.
Questo è il Berlusconi-pensiero circa i menage familiari: si può fare quello che si vuole se siamo a 400 chilometri dalla moglie; riflettiamoci un momento: e se invece di 400 i chilometri sono 350? Niente, ciccia! E se invece di 400 sono 800 ne posso avere due? Si può fare!
Quindi, l’ostruzionismo parlamentare, il celebre “filibustering”, potrebbe essere soltanto uno scamotto per le pratiche sessuali degli onorevoli.
Il modo di affrontare le cose serie (iter legislativo) buttandolo su una battuta, spesso grassoccia, è una costante del Berlusca: forse i tanti esperti di marketing e di strategia politica lo hanno consigliato così e lui fedelmente si attiene a questo, ma non deve dimenticare che in Italia esiste – sotto traccia – il “partito delle donne” che ha la maggioranza assoluta nel Paese e che potrebbe sentirsi offeso da simili battute che non fanno neppure ridere, ma che prefigurano figure femminili (sia la moglie che l’amante) valide per gli anni ’60 e non certo per le attuali femministe.
Rifletta, Cavaliere, rifletta….