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lunedì, maggio 31, 2004

Ancora Europa: ma questa volta è calcio! 

Poco dopo le consultazioni per il rinnovo del Parlamento europeo, un altro evento di natura “continentale” ci aspetta: si tratta del campionato europeo di calcio al quale siamo stati ammessi anche noi, al termine di un girone eliminatorio che ci ha visti trionfare.
Proprio ieri, domenica, si è svolta l’ultima delle amichevoli programmate per affinare la preparazione degli azzurri.
Fin qui tutto bene; chi è appassionato di calcio ha diversi giorni “pieni” di questo sport, chi non lo è può vedere in TV altre cose oppure “fare” altre cosa (non dimentichiamo che si può campare anche senza televisione).
In occasione della citata amichevole (con la Tunisia, campione d’Africa) è stato messo a punto anche il carrozzone RAI che seguirà l’evento; ed è proprio su questo che vorrei spendere qualche rigo.
Da alcuni anni a questa parte è invalsa l’abitudine di affiancare il telecronista con un “tecnico”; nel caso specifico poiché ieri, come durante tutto l’europeo, i telecronisti eranno due, altrettanti erano i cosiddetti tecnici. E chi erano: quello abbinato al telecronista principale era tale Sandreani, il quale deve essersi seduto su una panchina di una squadra di serie A o B o C almeno cinque o sei anni fa (io sinceramente non lo ricordo); e questo lo possiamo considerare tecnico? Ma avete sentito con quale supponenza e finta competenza trinciava giudizi su mosse tattiche e tecniche? Il tutto degno di migliore causa!
Il secondo – Altobelli, giocatore dell’Inter e mai riuscito a diventare tecnico di qualcosa – era altrettanto supponente e pieno di consigli al tecnico ed ai giocatori (per fortuna non lo ascolta nessuno).
Ora mi chiedo: ma in base a quale principio viene portata avanti la “formazione” di un telecronista + un tecnico? Forse per rendere più movimentata la telecronaca che altrimenti risulterebbe un po’ piatta, forse anche noiosa. Ma allora cambiate i telecronisti, poiché i “grandi” (Martellini, Pizzul) non avevano certo bisogno di un supporto.
Oppure, se proprio ce li vogliamo tenere, almeno scegliamoli tra quelli “simpatici”, che non si vergognano di sdrammatizzare l’evento e buttarlo qualche volta in “battuta di spirito”. Sono certo che ce ne sono, magari meno tecnici ma più simpatici (tanto per fare un esempio Pecci, ex giocatore Fiorentina e Bologna, mai diventato tecnico, bontà sua e utilizzato da Mediaste in alcune trasmissioni).
Perché, vorrei chiedere agli illustri tecnici che siedono accanto al telecronista, che cosa serve – ai fini pratici, concreti – il suggerimento di cambiare questo con quello, di spostare quello da destra a sinistra e dalla fascia al centro. Tanto, il tecnico vero, quello autorizzato a effettuare cambi (nello specifico: Trapattoni) non lo può sentire e quindi non può “approfittare di tanto acume tattico”, quindi il tutto serve soltanto alle famose polemiche del dopo partita (in caso di sconfitta particolarmente violente).
Se così è, mi sembra che siano tutti come avvoltoi allineati sul famoso ramo: attendono di poter avvicinarsi al macabro banchetto e mentre i nobili uccelli lo fanno con il becco e gli artigli, i nostri “tecnici da TV” operano con il senno di poi (io l’avevo detto che si doveva fare così!).
Comunque ricordiamoci che possiamo fare anche altre cose: leggere, andare al cinema o…per chi può, fare all’amore!

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