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venerdì, aprile 09, 2004

Le figurine Panini 

Breve spiegazione prima di affrontare l’argomento che mi sta a cuore: gli album di figurine vengono messi in vendita (in genere dalla Panini) unitamente a una serie di bustine contenente ciascuna quattro o cinque figurine. E’ ovvio che in una raccolta, poniamo di 200 figurine, quando siamo verso la fine (le ultime 20) le probabilità di trovarne qualcuna di “mancante” nelle nuove bustine sono scarse (diciamo 1 ogni 20 o 25).
Ed eccoci alla mia esperienza diretta: con il mio nipotino ho messo in piedi una raccolta riferita a Koda (prende spunto dal film della Walt Disney e contiene oltre 200 figurine) ed io periodicamente gli porto una diecina di bustine (40 o 50 figurine) ed insieme ci divertiamo ad attaccarle.
Proprio ieri, con le nuove 10 bustine, abbiamo trovato soltanto 2 figurine mancanti nell’album, carente ancora di 20 soggetti.
Irritato, ho guardato con maggiore attenzione l’album ed ho scoperto che la Panini prevede (fino a 25 figurine) una richiesta “mirata” rivolta direttamente al produttore, ad un prezzo simile a quello dei normali rivenditori. Il tutto attraverso un sito Internet (molto ben realizzato) e con pagamento o con carta di credito o tramite c/c postale. L’ho fatto ed ora sto andando alla Posta per il bollettino di c/c.
Ma dove sta il problema, mi chiederete voi?
Il problema sta nel famoso “celo” o “manca” che quando ero ragazzo io, ma anche quando lo erano i miei figli, animava le ricerche con le figurine.
Perché dopo la scoperta di quelle che avevamo da attaccare (il “manca”), c’erano le altre (il “celo”) che entravano in una trattativa serrata e avvincente con gli amici a scuola o nel Parco Giochi.
Adesso questa seconda fase è scomparsa, ognuno si tiene le sue figurine e non c’è più il pacchetto di “doppioni” da portare a scuola per cercare gli scambi con i compagni.
Questo perché?
Senza scomodare i sociologi o gli psicologi dell’età evolutiva, possiamo tranquillamente affermare che le forme di comunicazione tra i ragazzi sono fortemente diminuite, stante l’imperiosità della televisione (da guardare da soli) su ogni altra attività.
E questo non mi piace, non credo che fare un album di figurine con l’interfaccia del produttore che via Internet ti fornisce le mancanti possa rappresentare quello che era per noi: una ricerca di rapportarsi con gli altri, un modo di presentarsi agli amici e di realizzare i primi “affarucci”.
Ma tant’è, cosi ormai è diventato il mondo e volerci andare contro e come tentare la scalata dell’Everest con le mani legate dietro la schiena. Affrontiamo quindi la realtà e cerchiamo di mitigarne il più possibile gli effetti.

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