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domenica, marzo 28, 2004

Ma allora siamo proprio soli 

In questi giorni ci sono pervenuti due messaggi dallo spazio: la NASA è pronta a giurare che su Marte c’è stata vita, in quanto il tipo di acqua virtualmente rinvenuta sul pianeta rosso indurrebbero a ritenere che in passato (quando???) c’è stata una qualche forma di vita.
D’altro canto, un gruppo di astrofisici impegnati da oltre sette anni in una ricerca di “voci dallo spazio”, afferma con sicurezza che dal loro mega radiotelescopio piazzato nell’America Latina, non si è udita alcuna voce in un raggio di miliardi e miliardi di chilometri. Questo fa ritenere che non ci sia altra vita nell’Universo al di fuori della nostra.
Debbo confessare che ci sono rimasto male!
Un po’ i film di fantascienza, di cui sono appassionato, un po’ le avventure spaziali dei russi, prima, e degli americani, dopo, mi avevano indotto – non razionalmente ma solo a livello inconscio – ad aspettarmi da un giorno all’altro una scoperta che facesse il punto sulla situazione dell’Universo.
Eppoi, ho sempre pensato, possibile che il Creatore abbia messo in piedi tutto quel baraccone di soli, pianeti, stelle e chi più ne ha più ne metta, soltanto per questo minuscolo granello di polvere cosmica che è la Terra?
Eppure sembrerebbe veramente così, a parte la presunta vita su Marte di chissà quanti miliardi di anni fa; e se questa benedetta vita c’è stata sul pianeta rosso, dove sarebbe andata a finire? Avrebbe forse fatto come i dinosauri sulla terra?
Mah, grandi domande rivolte a scarse conoscenza come la mia (solo curiosità e passione mi animano). E domande che, peraltro non hanno ricevuto grandi risposte neppure dagli scienziati: congetture, ipotesi – poi smentite – e basta.
Questo ad indicare la grandiosità del tema (e certo, questo è “IL TEMA”) che ha inizio con la nascita del mondo e si sviluppa con la sua evoluzione.
Vi dico la franca verità, da quando ho appreso della totale assenza di risposte alle domande dei radio telescopi, mi sento più triste, come se mi fosse venuto a mancare qualcosa; ed infatti qualcosa mi manca: il sogno, la fantasia su cui costruire “l’incontro ravvicinato” con un mio simile (anche se diverso) abitante sul mio stesso Universo.
Credo proprio che dovrò farmi una sbornia di film di fantascienza per dimenticare la delusione; e speriamo che basti!!


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