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domenica, febbraio 08, 2004

A proposito di tutti questi scioperi 

I telegiornali di oggi (domenica 7/2/2004) annunciano una fitta rete di scioperi per domani, lunedì 8 in settori vitali per il cittadino medio (medici ospedalieri e piloti di aereo). I pur informati giornalisti dei vari TG non sono riusciti a farmi comprendere i motivi che hanno indotto i lavoratori delle due categorie in lotta a scendere in piazza per manifestare contro….chi (?); non so contro chi si protesta: forse il governo (lui c’è sempre) oppure gli enti locali, oppure l’azienda di riferimenti.
Spieghiamo meglio: il primo sciopero è quello dei medici ospedalieri che bloccheranno domani tutto quello che non è “urgenza”. Qual è il motivo? Non l’ho capito; forse sarà colpa mia, ma per una intelligenza “normale”, da uomo della strada quale io mi sforzo di essere, quello che è stato detto dai mezzi di comunicazione di massa non è sufficiente.
Allora io propongo: gli stessi sindacati che indicono lo sciopero dovrebbero farsi parte diligente nei confronti della pubblica opinione e comunicare i dati essenziali della vertenza, ossia: quanto si guadagna, cosa ci viene richiesto e quanto si chiede per fare quello che viene richiesto. Questo nel caso che la vertenza sia di natura economica. Ma mi raccomando, la semplicità deve essere il criterio informatore dei sindacati, i quali dovrebbero evitare tutti i bla, bla tipici del politichese (un po’ anche del sindacalese).
In pratica: guadagniamo 100 per fare 7 ore al giorno; chiediamo 110 per fare le stesse 7 ore. Così si capisce tutti.
Se invece la vertenza è normativa, interessa lo stesso i denari ma solo “di rinterzo”: ecco, dovremmo arrivare a spiegare questo rinterzo il più chiaramente possibile.
L’altro sciopero, sempre di domani lunedì, riguarda i piloti aerei; questi, insieme ai controllori di volo, credo che siano in possesso della palma dei lavoratori più litigiosi (almeno nell’immaginario collettivo). Eppure – sempre nell’immaginario collettivo – non si ha l’impressione di lavoratori che non riescono ad arrivare alla fine del mese se non tirando la cinghia e non comprando le scarpe nuove ai poveri figlioletti.
Anche loro dovrebbero fare come sopra indicato: con chiarezza spiegare alla gente che si guadagna 100 per lavorare 7 ore; se ne chiede 110 per lavorare le stesse 7 ore.
Spero di essere stato chiaro, almeno io, e sono certo che le vertenze spiegate meglio agli utenti riceverebbero una maggiore solidarietà.
Se tutto resta come ora, si ha l’impressione (almeno io questa impressione ce l’ho, che si voglia nascondere qualcosa o per “vergogna” (forse perché si guadagna troppo rispetto alla media nazionale e si vuole comunque sempre di più) oppure per qualche altra ragione che al momento non intravedo o meglio, forse vedo benissimo ma non si può dire (scioperi politici?).
Sono certo che non è così, ma a pensarci bene il sospetto viene….e, come dice Andreotti, a pensare male si fa peccato ma ci si indovina quasi sempre.

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