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venerdì, febbraio 20, 2004

Il Cavaliere Levigato 

Il “Cavaliere Levigato” ne ha combinata (apparentemente) un’altra delle sue; spieghiamo meglio: in occasione di una sua presenza ad Atene per una riunione del P.P.E. ( Partito Popolare Europeo, quindi non una visita di Stato), ha convocato i giornalisti e ha sparato a zero sull’opposizione (e fin qui niente di nuovo) e si è scagliato contro i “politici di professione”, colpevoli – a suo dire – di non aver mai lavorato nella vita e di essersi arricchiti a spese del cittadino contribuente; ha concluso dicendo “basterebbe controllare le loro dichiarazioni dei redditi e correlarle con il tenore di vita: se non quadra c’è sotto qualcosa.
In soldoni: chi dichiara 100 e conduce una vita da 150 (casa in città, al mare, in montagna, barca, ecc) dove prende la differenza? Forse in modo poco lecito?
Apriti cielo, tutti o quasi gli si sono scatenati contro: oltre all’opposizione, anche i deputati dei partiti “alleati” si sono giustamente indignati e – con toni variegati – hanno risposto per le rime.
Vediamo di appurare dove voleva andare a parare il “Levigato”, tenendo presente anzitutto che fra circa 100 giorni ci saranno le elezioni europee e diverse amministrative e quindi….la propaganda è d’obbligo.
I motivi che lo hanno indotto a questa uscita sono, a mio avviso, due, entrambi ben studiati a tavolino e quindi non dipendenti dalla focosità del personaggio; il primo riguarda un suo slogan che gli ha sempre fruttato bene: “solo contro tutti si vince”.
Si è collocato infatti fuori, direi al di sopra, della sua coalizione di governo che non ha voluto fare la lista unica e ha detto (forte dei sondaggi) all’incirca quanto segue: “mi interessa battere l’opposizione, ma soprattutto inseguo un grande risultato per il mio partito, del quale sono capolista in tutta Italia, e quindi per la mia persona; così finalmente capirete che non potete prescindere da me per la prosecuzione del Governo e spero così che smetterete di fare i capricci come avete fatto specie in questi ultimi tempi”.
Il secondo motivo – sempre secondo me – è quello di stornare l’attenzione della gente dai problemi del Paese (pensioni, prezzi, carovita, tasse non ancora diminuite, ecc) e buttare il tutto in un “populismo da Osteria” che recita grosso modo così: “attenzione, io sono l’unico che vi può difendere dai ladroni imperanti nel nostro Paese, perché sono l’unico che non ha bisogno di rubare in quanto già multimiliardario con soldi fatti attraverso il lavoro; quindi se volete essere tutelati ricordate di votare per me, badate bene ho detto per me e non per la mia coalizione”
Entrambe le motivazioni, assolutamente strumentali, sono rivolte al solito “Popolo Bue”, disposto cioè a bere tutto e il contrario di tutto. Il risultato elettorale dirà se questa è l’arma giusta o no per vincere la battaglia.




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